Dal parere degli esperti che seguono il caso, la sentenza di secondo grado attesa oggi sul caso dell’omicidio di Melania Rea non dovrebbe riservare sorpresa. Salvatore Parolisi cioè, già condannato all’ergastolo per omicidio della moglie, dovrebbe vedere la conferma della sua condanna. Si tratta del processo di secondo grado, Parolisi ovviamente potrà poi ricorrere al processo di appello, terzo e ultimo grado garantito dalla giustizia italiana. La difesa oggi ha dichiarato come in caso di conferma dell’ergastolo ci si troverebbe davanti a una “pena smisurata”: “Ci aspettiamo la concessione delle attenuanti e magari anche la cancellazione della crudeltà e quindi la pena sarebbe più umana”. Per la difesa basterebbe una condanna inferiore ai trenta anni, come si deduce dalle parole degli avvocati. Per la famiglia di Melania invece va confermata la condanna: “sarebbe un segno tangibile, un segnale al Paese per tutte le vicende di violenza sulle donne, e confermerebbe una linea dura sul femminicidio” dicono. Parolisi è l’unico sospettato della morte della moglie, ritrovata uccisa con 35 coltellate il 18 aprile del 2011 in un bosco in campagna in provincia di Teramo. Da subito i sospetti si sono concentrati sul marito che da tempo aveva una relazione extra coniugale. L’arresto e poi la condanna anche se fino a oggi prove concrete non sarebbero state ritrovate.