Cinquanta milioni di euro solo per rilevare la vecchia manifattura tabacchi di Lecce, poi altri milioni – non si sa quanti – per costruire quella che diventerebbe la prima università islamica d’Italia. Il progetto sta già facendo molto discutere, anche perché nessuno al momento sa chi finanzia l’impresa. Si conosce solo il nome di tale Giampiero Khaled Paladini, presidente di Confime (Confederazione imprese mediterranee) ma che, come ha scritto oggi Il fatto quotidiano, non vuole dire chi siano i finanziatori del progetto. Lo spazio a disposizione è davvero molto: 51mila metri quadrati di cui 8500 coperti, tre blocchi ognuno di quattro piani, un vasto parco interno. Anche il sindaco di Lecce Paolo Perrone vuole vederci chiaro prima di dare l’ok, mentre il segretario della Lega Nord Matteo Salvini ha già detto di no: “Mi preoccupa il fanatismo di una sola religione, di un certa interpretazione di una certa religione, quella islamica, che è l’unica che ha questi ‘fondamentalismi’. E quindi università islamica a Lecce no, assolutamente no”. Paladini intanto fa sapere che se la città di Lecce dirà di no, sono già allo studio altre location in Campania, Calabria e Sicilia. Le università islamiche, dice, esistono in molti paesi occidentali da tempo. L’idea, spiega, è cominciare con le facoltà di teologia e filosofia.