Livorno, arrestato capo Protezione Civile: 47 casi di peculato contestati a Riccardo Stefanini. La denuncia è partita dal sindaco della città toscana Filippo Nogarin, esponente del Movimento 5 Stelle: il coordinatore della Protezione civile è stato arrestato questa mattina dagli agenti della squadra mobile, comandati da Salvatore Blasco. Come sottolineato dal Corriere della Sera, è accusato di peculato aggravato da recidiva: Stefanini infatti nel 2009 è stato condannato per un reato simile, ma nonostante ciò continuava a fare parte dei vertici della protezione civile del comune di Livorno. Le indagini sono partite nel settembre 2017, qualche giorno prima dell’alluvione che ha creato disastri, e sono proseguite nei tempi successivi: gli inquirenti hanno valutato l’operato della protezione civile e sono stati trovati elementi e prove “inoppugnabili” per l’arresto del capo della Protezione Civile.
ARRESTATO RICCARDO STEFANINI PER PECULATO
I colleghi del corriere.it sottolineano che Riccardo Stefanini avrebbe sistematicamente fatto uso distorto delle sue funzioni pubbliche in un quadro lavorativo “fortemente pregiudicato dalla sua condotta”. Sono 47 i casi di peculato contestati al coordinatore della Protezione civile livornese: in particolare, Stefanini si sarebbe appropriato di beni e materiali ottenuti a seguito di bandi pubblici donati per opere di solidarietà. Ma non solo: il funzionario avrebbe utilizzato l’automobile di servizio per uso privato. Ma l’accusa che più sta facendo discutere in queste ore è un’altra: l’uomo infatti avrebbe utilizzato la carta carburante del Comune di Livorno per scopi personali: anziché fare il pieno per l’auto di servizio, Stefanini avrebbe riempito una tanica di benzina e l’avrebbe portata a casa. Ettore Squillace Greco, procuratore della Repubblica, ha richiesto l’ordine di custodia cautelare, con il gip Antonio Del Forno che ha concesso al capo della Protezione Civile i domiciliari con il braccialetto elettronico.