Sono state avviate le procedure per l’accertamento di morte cerebrale della stilista famosa in tutto il mondo Laura Biagiotti, che ieri sera si è sentita male. Si è trattato di un infarto dicono le fonti mediche dell’ospedale Sant’Andrea di Roma dove è stata ricoverata. La stilista era a casa sua quando ha subito un arresto cardiaco, che i medici sono riusciti a far riprendere, ma, dicono, “il quadro clinico e gli accertamenti effettuati attestano un grave danno cerebrale di tipo anossico. La signora Biagiotti è ricoverata in terapia intensiva in condizioni gravissime e stanno per essere avviate le procedure per l’accertamento strumentale della condizione di morte cerebrale”.
Il Tar del Lazio ha annullato cinque delle 20 nomine di direttori fatte dal ministro Franceschini due anni fa. Di questi venti, sette erano non italiani e secondo i giudici “non c’erano le condizioni per candidati stranieri. Immediata la replica infuriata del ministro che su twitter scrive che “il mondo ha visto cambiare in due anni i musei italiani… non ho parole, ed meglio”. Per i giudici tra le altre cose le selezioni “erano state fatte a porte chiuse e i criteri di scela troppo generici” si legge sul quotidiano Sole 24 Ore che ha dato per primo la notizia: “il Tar ha ritenuto che non ci fossero le condizioni per aprire le selezioni a candidati internazionali e sette dei direttori sono stranieri, tra i quali quelli del parco archeologico di Paestum e del Palazzo Ducale di Mantova, interessati direttamente dal verdetto del Tar”. Quasi certamente verrà presentato ricorso al consiglio di stato, intanto tutte le nomine sono da rivedere.
Il presidente del Brasile Michel Temer come i suoi predecessori Lula e Dilma Rousseff, nel fango degli scandali tangenti e ruberie varie, una piaga di cui il Brasile non sembra liberarsi nonostante i proclami degli stessi presidenti a socialismo, libertà, uguaglianza ma tutti uguali a prendere soldi di nascosto. Temer è incastrato da una intercettazione telefonica in cui parla di prendere tangenti. E il popolo ancora una volta scende in piazza, 100mila manifestanti ieri nella capitale Brasilia contro 5mila poliziotti che hanno sparato facendo uso di proiettili veri. Diversi i feriti, mentre Temer oggi ha mandato in piazza l’esercito, non succedeva dai tempi della dittatura militare. Su di lui si avvicina comunque l’impeachment, dovrebbe avere i giorni contati, neanche la sua maggioranza lo sostiene più.
Polizia inglese al lavoro ventiquattro ore su ventiquattro per troncare definitivamente la rete del terrore che ha permesso l’effettuazione dell’attentato di Manchester. Nella giornata di oggi in alcune operazioni di polizia, che hanno visto l’impiego anche dei reparti speciali dell’esercito, sono state arrestate 4 persone, che nel passato avevano fornito protezione e aiuto logistico all’attentatore. In stato di fermo anche alcuni stretti congiunti del Kamikaze, Salmen Abedi, terrorista che dalle ore della strage viene osannato sui siti estremisti. Intanto la polizia inglese ha diramato le cifre ufficiali dell’attentato, in ospedale ancora oltre 100 persone, alcune gravemente, mentre è fermo a 22 la conta ufficiali dei decessi.
Sono almeno 30 le vittime accertate della nuova strage nel mar della Libia, una strage che sembra non voler finire mai. Questa volta a ribaltarsi è stato un gommone che partito strapieno dalle coste africane non ha resistito, allorquando i marosi hanno colpito la sua struttura. I migranti sono stati raccolti dalla guardia costiera italiana e da alcune navi delle ONG, purtroppo però i mezzi di soccorso hanno recuperato anche 31 cadaveri. Il Viminale intanto ha reso noto le cifre ufficiali dei primi mesi dell’anno, ad essere salvati da Gennaio fino adesso sono stati oltre 50.000 migranti, con un aumento rispetto all’anno precedente del 46%.
Proveniente dal medio oriente e diretto a Bruxelles oggi Donald Trump ha reso omaggio a Papa Francesco, un pontefice che non ha mai nascosto la sua avversità verso il magnate americano. A far dar sfondo alla visita quello che le diplomazie non dicono, e cioè l’imbarazzo del “vicario di Cristo” a dover dare accoglienza ad una persona che non reputa all’altezza del governo di una delle maggiori diplomazie mondiali. Bergoglio come al solito molto pungente nelle battute, in questo caso ha superato se stesso anche nei doni previsti dal protocollo, donando a Trump la sua ultima enciclica sull’ambiente, un tema alquanto scottante per l’attuale inquilino della sala ovale. Nessun problema di sicurezza, con il corteo presidenziale che durante l’attraversamento per le vie di Roma è stato controllato a vista da migliaia di uomini delle forze dell’ordine.
Una città blindata, cosi si presenta Taormina vero gioiello dell’architettura siciliana, che nel prossimo fine settimana ospiterà i grandi del mondo. Dopo infinite polemiche entrate ormai a regime i lavori di preparazione del vertice, con tutti i progetti portati a termine in tempi record. Imponente lo schieramento di forze deputate alla sicurezza dei leader mondiali, con oltre 7.000 uomini delle forze dell’odine che di fatto hanno blindato la cittadina. Qualche disagio da registrare per i cittadini, soprattutto coloro che abitano nel centro storico, essi non potranno usufruire appieno della loro libertà, e potranno transitare da e verso le proprie abitazioni solamente se muniti di “badge di identificazione”. Da domani inoltre attivi le restrizioni totali, restrizioni che hanno portato anche alla chiusura delle scuole.
Dopo le fatiche della durissima Rovetta-Bormio è in scena la 17esima tappa di mezza montagna, adatta alle fughe di chi cerca glorie senza infastidire troppo i big. Si parte dalla Lombardia per arrivare in Val di Fassa. Tirano – Canazei: 209 Km con la punta più alta a quota 1883 m slm sul Passo del Tonale. Come era facile attendersi, al via subito la prima fuga: allungano in tre. Imprevedibile rilassamento dei big nell’ultima tappa dal livello medio ed un finale di giro all’insegna di altre grandi scalate. Si rilassa troppo Nairo Quintana che rischia grosso nel passaggio di una borraccia sbilanciandosi e finendo pericolosamente contro un muretto senza conseguenze. Il gruppo dei leader accumula un ritardo di oltre 13 minuti e ad un certo punto lo sloveno Polanc si ritrova in maglia rosa virtuale. Logicamente le squadre di Nibali, Dumoulin e Quintana si mettono a lavoro per ridurre il distacco e così alla fine si gioca semplicemente il successo di tappa. Vince a sorpresa il francese Rolland, uno dei tre in fuga al chilometro zero di questa tappa. Inalterate le posizioni dei big con Dumoulin sempre in rosa che sembra aver assorbito i problemi intestinali avuti sullo Stelvio.
Deve ancora firmare il contratto ma ha già in mente l’Inter che verrà. Luciano Spalletti sembra davvero ad essere ad un passo dall’accordo triennale con i nerazzurri ed in cuor suo ha già cominciato a come ridisegnare l’Inter. Il tecnico toscano che in questa stagione si è dimostrato molto duttile, cambiando più volte modulo, sa che dovrà ricostruire la squadra milanese non solo dal punto di vista tecnico ma soprattutto psicologico e caratteriale e chiederà a Sabatini e ai giocatori di assisterlo in questo difficile e arduo compito. Non a caso per rinforzare difesa e centro campo i primi nomi restano quelli di quattro giallorossi tra cui Manolas e Strootman che conoscono i metodi e soprattutto la mentalità di Spalletti. L’allenatore avrà bisogno di giocatori di grande esperienza anche per rivitalizzare i vari D’Ambrosio, Gagliardini e Icardi che dovrebbero rimanere in nerazzurro. Persic invece vuole essere acquisito dal Paris Saint Germain per 50 milioni, cifra che permetterebbe all’Inter di risolvere il problema del fair play finanziario.
Il tempo si avvicina e sarà il tempo di un addio che farà male a tutti. Genio, arte e patrimonio del mondo è Francesco Totti come un quadro di Picasso o una composizione di Mozart. Anche per questo le ore che mancano alla fine di un’incredibile storia dei nostri tempi ci avvicina a qualcosa di unico. Il suo talento deve avere per forza una fine; la tristezza di quel palcoscenico se si pensa agli artisti di qualunque altra forma di creatività che hanno potuto inventare per tutta la vita. Intere generazioni, romaniste e non, hanno avuto la fortuna di vivere il fenomeno. L’ultima domenica giallorossa è ad un passo: tutti allo stadio. venticinque anni per festeggiare una bandiera che non ci sarà più, un oggetto di antiquariato di un’altra epoca. Il riconoscimento alla grandezza di Francesco Totti supera qualunque barriera: anche chi non ci sarà ricorderà qualcosa del vecchio campione. Quello che succederà dopo lo deciderà solo lui ma il conto alla rovescia è iniziato e nessuno lo potrà fermare.