Una frattura sottovalutata potrebbe cambiare le carte in tavola in merito al giallo sulla morte di Elena Ceste. Ne sarebbero certi gli avvocati di Michele Buoninconti, marito della giovane mamma di Costigliole d’Asti e condannato a 30 anni di reclusione per il suo delitto e per l’occultamento di cadavere. Secondo la difesa dell’uomo, infatti, alla luce di alcune ipotesi fattibili e dei dubbi relativi alla prima autopsia compiuta sul corpo della povera Elena Ceste, sarebbe opportuno riesumare la salma e procedere al riesame di tutte le prove. Una richiesta, quella avanzata da Michele Buoninconti e contenuta tra i motivi di Appello, che secondo quanto specificato dalla criminologa Roberta Bruzzone sulle pagine del settimanale Giallo non avrebbe a che vedere con una riesumazione vera e propria quanto piuttosto sulla richiesta di un nuovo esame, alla luce di quanto emerso dalla prima autopsia compiuta sui resti ormai scheletrizzati di Elena Ceste. Si tratterebbe, dunque, di un accertamento sulla carte già prodotte. Secondo la criminologa, appare del tutto improbabile che possa essere disposta una nuova autopsia su Elena Ceste, sottolineando il “lavoro ineccepibile” compiuto dal medico legale incaricato ad eseguire il primo esame autoptico. La stessa Roberta Bruzzone ha avuto modo di esaminare in prima persona la consulenza medico-legale ritenendo molto approfondita l’analisi eseguita sulle lesioni ossee alla base della richiesta avanzata dai legali di Michele Buoninconti. Il processo d’Appello è ormai prossimo, ma la criminologa non avrebbe grossi dubbi: “Ritengo improbabile che venga riaperta l’istruttoria dibattimentale sul punto”, ha dichiarato. E mentre per l’accusa, Elena Ceste sarebbe stata uccisa dal marito Michele Buoninconti nel giorno della sua scomparsa, il 24 gennaio 2014, per poi essere rinvenuta cadavere, casualmente, solo 9 mesi dopo, la difesa dell’imputato condannato a 30 anni con rito abbreviato poco più di un anno fa, insisterebbe sulla morte per assideramento. Sempre secondo la difesa, la vittima il giorno in cui fece perdere le sue tracce, si trovava in uno stato psichico alterato. Un dato rivelato solo ed esclusivamente da Buoninconti ma smentito invece dai figli, per i quali la madre appariva quella di sempre.