“Il Dna del killer non coincide con quello di Massimo Bossetti”. È quanto emerge dalla relazione del perito incaricato dal pm di Bergamo. In pratica il Dna mitocondriale del muratore, in carcere dal 16 giugno per l’omicidio della tredicenne Yara Gambirasio avvenuto a Brembate di Sopra il 26 novembre del 2010, non coinciderebbe con quello di “Ignoto1”, ovvero il killer. Vi è una corrispondenza del Dna cellulare, ma non di quello mitocondriale. Adesso in base a questa tesi, gli avvocati di Bossetti starebbero preparando una nuova istanza di scarcerazione in attesa dell’udienza fissata per il 25 febbraio 2015. Ma per chi indaga non cambia nulla: il profilo genetico trovato sui leggins e sugli slip di Yara è del muratore. Ma qual è la differenza tra i due Dna? Ogni traccia genetica ha due componenti: quella mitocondriale che indica la linea materna e quella nucleare, composta al 50 per cento da quello materno e l’altro 50 per cento da quello paterno. La prima risulta non attribuibile a Bosetti, mentre la seconda sì. Nella sua relazione il perito Carlo Previderè formula delle ipotesi, arrivando alla conclusione che la traccia analizzata dal Ris è mista, conterrebbe dunque i profili genetici di Yara e di Ignoto 1, ovvero il sangue della vittima e con ogni probabilità il sangue del killer. Non ci sono dubbi però su un passaggio: “Il nucleare dice che Bossetti è Ignoto 1 e il nucleare è nettamente più informativo del mitocondriale”. Questo esame però è irripetibile. (Serena Marotta)