L’Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa) è pronto a costituirsi parte civile contro l’uomo che nel pomeriggio di ieri ha ucciso la cagnolina del figlio, lanciandola dal settimo piano. L’associazione ha già dato mandato al proprio ufficio legale di agire nei confronti del 44enne. Enpa ha espresso preoccupazione per la sorte di un altro cane che viveva in quella casa, quindi chiede alle autorità competenti di fare il possibile per garantirne l’incolumità. «Siamo scioccati per quanto accaduto alla povera jack russel. Ci troviamo in presenza di un gesto inqualificabile che ripugna la coscienza di tutti noi», ha dichiarato Carla Rocchi, presidente nazionale di Enpa e responsabile della sezione Enpa di Roma. Poi ha evidenziato l’indole doppiamente crudele dell’animalicida: «Crudele nei confronti dell’animale, perché mi chiedo come si possa gettare dalla finestra un altro essere vivente, quasi stesse scuotendo le briciole da una tovaglia; crudele nei confronti del figlio adolescente che si è visto uccidere il cane, al quale era legatissimo, da suo padre». Un episodio simile accadde a Terni nel 2015 quando un uomo lanciò il gatto del vicino dal quinto piano perché il felino era solito vagare sul proprio balcone. (agg. di Silvana Palazzo)
TERRIBILE GESTO DOPO LITE CON LA COMPAGNA
Un volo di 21 metri, poi giù per sette piani sotto lo sguardo sconvolto del figlio 15enne: è quanto riservato ad un povero cagnolino femmina di razza Jack Russel, da parte di un uomo 44enne romano, nel pomeriggio di ieri. Quando il padroncino si è precipitato giù, nell’ormai vano tentativo di salvarlo, per il quattro zampe non c’era più nulla da fare. Ad allertare le forze dell’ordine, spiega Repubblica, sono stati i vicini di casa del quartiere Tor Carbone i quali hanno prima udito le urla disperate del 15enne e poi lo hanno visto mentre teneva in braccio il corpo straziato del cucciolo. Alle domande incalzanti degli agenti, il 44enne, sceso anche lui, avrebbe dato in escandescenza insultando e spintonando i poliziotti che sono stati costretti ad immobilizzarlo con lo spray al peperoncino. Per l’intero pomeriggio il figlio dell’uomo e la compagna sono stati ascoltati dai militari che hanno appurato come il gesto a scapito del cagnolino sarebbe avvenuto al culmine di una lite furibonda tra il 44enne e la compagna, versione confermata anche dai vicini di casa che hanno udito le urla provenire dall’appartamento poco prima che l’uomo facesse volare giù il cucciolo di Jack Russel. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
GIÙ DAL SETTIMO PIANO: MUORE CAGNOLINO
Una scena di follia a Roma. Un uomo italiano di 44 anni, residente nella capitale, ha gettato il cane del figlio dalla finestra, e ha poi aggredito gli agenti che tentavano di consolare il ragazzino. S.P. ha preso per il collo il cagnolino, una femmina di razza Jack Russel (cane di piccola taglia, pelo raso, di colore bianco e marroncino), e lo ha buttato giù dalla finestra del settimo piano del condominio dove abita. Una scena terribile agli occhi del figlio dello stesso, un 15enne che ha assistito straziante. Il padroncino del povero cane si è subito catapultato fuori di casa per provare a salvare il suo cagnolino, ma orma non c’era più nulla da fare, con il povero Jack Russel che è morto sul colpo dopo un volo di 21 metri.
DENUNCIATO PER MALTRATTAMENTI E RESISTENZA
L’episodio è avvenuto nella giornata di ieri, di pomeriggio, in quel di Roma, in uno dei palazzoni vicini al parco di Tor Carbone. Purtroppo, non è finita qui, perché l’uomo, non contento di aver appena ammazzato un povero animale indifeso, ha aggredito anche le forze dell’ordine. I vicini di casa hanno infatti chiamato la polizia dopo aver sentito le urla disperate del ragazzino, che accorsa sul posto ha cercato di consolare il 15enne. Peccato però che sia intervenuto anche il padre dello stesso: «Tutte ste pagliacciate – ha detto – è solo un cane». I poliziotti hanno chiesto il perché di tale folle gesto, e il 44enne ha iniziato a spintonare e insultare le forze dell’ordine, che l’hanno poi immobilizzato grazie uno spray al peperoncino. L’uomo è stato portato al commissariato, ed è stato denunciato per maltrattamenti su animali e resistenza a pubblico ufficiale.