Pubblichiamo il testo della lettera inviataci da Marco Biella, che insieme ad altre coppie italiane ha lanciato una petizione al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano perché possa aiutarli ad abbracciare i propri figli adottivi in Cambogia. Per aderire collegati a http://www.petitiononline.com/cambogia/
Caro Direttore,
Sottopongo a Lei e a tutti i lettori de ilsussidiario.net la vicenda che circa 150 coppie stanno vivendo. Siamo genitori adottivi, in attesa di abbracciare il nostro “cucciolo” cambogiano. Addirittura, a circa 50 coppie è già stata data la foto del bimbo.
Il 7 dicembre scorso il Re di Cambogia ha firmato la nuova legge sulle adozioni, fortemente (e giustamente) voluta dall’Aja per evitare qualunque “traffico” di bambini. Il problema è che tale normativa prevede “paletti” piuttosto restrittivi (quali l’età massima dei genitori, l’età massima del bimbo per essere “adottabile”, la presenza di altri figli nella famiglia) e dovrebbe essere applicata retroattivamente.
Di conseguenza, molte coppie reputate idonee fino al 6 dicembre, dal 7 dicembre non lo sono più. Rischiamo che quella fotografia, che salutiamo tutte le mattine, cui diamo la buona notte, che mostriamo con genitoriale orgoglio a parenti e amici, ormai sciupata per il costante “maneggio” nei mesi, debba essere strappata, cestinata, dimenticata.
Uno strappo doloroso per noi genitori, ma soprattutto un’enorme delusione per tanti bimbi. Loro, probabilmente, non sono perfettamente consci di quanto accade, ma hanno visto i loro amici, ospiti del medesimo istituto, seguire una ben determinata trafila: esami del sangue, fotografia e, dopo un mese circa, l’arrivo di una coppia che li toglie dall’istituto. Non hanno coscienza di cosa stia accadendo, ma hanno un’aspettativa.
Ora, quel mese si è trasformato in un periodo ben più lungo: sette mesi nel mio caso, un anno e mezzo in altri. Cosa possono pensare, questi bimbi, se non di essere stati ancora una volta rifiutati?
Per questi motivi ci siamo rivolti, in qualità di “aspiranti genitori adottivi in Cambogia”, a diversi uomini politici italiani ed europarlamentari, fino a interessare il Presidente del Consiglio, on. Berlusconi, e il Ministro Frattini.
Non paghi, abbiamo cercato la solidarietà di parenti, amici e conoscenti, proponendo di sottoscrivere una petizione al Presidente Napolitano affinché anche Lui si attivi, presso il Primo Ministro della Cambogia, chiedendo che le nostre pratiche vengano espletate secondo la normativa previgente, pur consci che l’assenza di rappresentanza diplomatica italiana in Cambogia non agevola certo.
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A oggi, abbiamo il sostegno di quasi 6.000 persone (e non ce lo saremmo mai aspettato, in poco più di due settimane). Spero che grazie ai lettori de ilsussidiario.net tale numero possa crescere velocemente e vertiginosamente, così che le autorità cambogiane possano toccare con mano quanto desiderio hanno 150 coppie di abbracciare loro figlio.
Siamo fiduciosi in un esito positivo della nostra vicenda e che tutti noi reputeremo il Presidente Napolitano, il Presidente Berlusconi e tutti gli uomini politici italiani che già si stanno interessando a noi, oltre ai lettori de ilsussidiario.net, un po’ “padrini” dei nostri figli.
Marco Biella