Un altro caso di bullismo dopo quello dell’Itc di Lucca, questa volta, in una scuola superiore di Velletri, vicino a Roma. Il video, girato un anno fa, è stato pubblicato in rete soltanto in queste ore, scatenando indignazione. Sull’episodio la Procura ha aperto un’inchiesta per cercare prima di tutto di fare chiarezza sui responsabili. Al di là dello studente che minaccia la professoressa, dicendo lei “ti sciolgo nell’acido”, gli inquirenti vorranno accertare le modalità con cui è stato realizzato e diffuso il suddetto video nella rete. L’indagine aperta riguarda il reato di oltraggio a pubblico ufficiale (in quanto tale il professore), ipotizzando anche il reato di minacce. Proprio su questo secondo punto stanno indagando le forze dell’ordine, che vogliono capire se la professoressa oggetto di minacce abbia subito altre azioni di violenza nel periodo successivo o precedente al video. La cosa preoccupante è che nelle scuole si sta diffondendo un grado di violenza senza precedenti, come ad esempio quanto accaduto in zona Castelli romani, sempre in provincia di Roma, dove è stata sgominata una banda di minorenni e appena maggiorenni, che praticava atti di bullismo e faceva spacciare stupefacenti ad altri minori. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PARLA IL MINISTRO FEDELI
Il bullismo è la nuova emergenza delle scuole italiane. Le vittime non sono solo fragili ragazzini, ma anche professori, come dimostrano i casi di Lucca e Velletri. Come se non bastassero le violenze, le filmano e le diffondono sui social. Il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli sostiene la linea dura davanti a queste aggressioni: «Di fronte ai fatti di Lucca e di Velletri i ragazzi vanno sospesi, il consiglio d’Istituto deve valutare la gravità dei fatti, che secondo me c’è, e gli studenti devono essere sanzionati fino a non essere ammessi agli scrutini finali». Fedeli ha parlato a Tgcom24, sottolineando la necessità di sospendere e sanzionare anche i ragazzi che hanno girato il video e che hanno assistito a quanto avveniva in classe. «Minacce, offese, violenze verso i docenti sono inaccettabili e serve una linea rigorosa, responsabile di attuazione delle sanzioni già previste». Comportamenti come quelli di Lucca e Velletri sono inaccettabili per il ministro dell’Istruzione, secondo cui il Consiglio di Istituto deve valutarli e sanzionarli fino a non ammettere i responsabili agli scrutini finali. Gli scontri fisici tra studenti e insegnanti sono diventati purtroppo una triste realtà, che può essere combattuta – sostiene Fedeli – con prevenzione ed educazione al rispetto. «Questi ragazzi vivono nella società vedendo comportamenti che legittimano simili condotte. Quando si delegittima la funzione dei docenti e quindi la funzione della istituzione scolastica, si sta delegittimando anche la funzione dei genitori. Questi ragazzi vanno seguiti e rieducati, ma le sanzioni vanno prese in considerazione». (agg. di Silvana Palazzo)
VELLETRI, STUDENTE MINACCIA PROF: “TI SCIOLGO NELL’ACIDO”
Dopo Lucca ora è Velletri: due video nel giro di due giorni, uno peggiore dell’altro: i prof “bullizzati” ora fanno notizia ma sono una realtà quotidiana purtroppo presente su larga scala, magari con casi meno evidenti, ma comunque preoccupanti per l’emergenza educativa di cui tutti in questo Paese “soffriamo” (e nessuno si senta escluso da questa urgenza, ndr). L’ultimo caso arriva dal Lazio: anzi, arrivava visto che si tratta di un episodio di almeno un anno fa ma divenuto virale nelle ultime ore (forse proprio in concomitanza con l’altro caso successo in questi giorni all’ITS di Lucca). «Professorè, te faccio scioglie in mezzo all’acido, te mando all’ospedale prof!»: così, in dialetto romanesco, un ragazzino dell’Istituto Tecnico di Velletri alle porte di Roma. Sono minacce esplicite, ripetute e dette prima davanti allo smartphone del compagno di banco che ha ripreso tutto e poi in faccia alla docente, facendola uscire dall’aula. Nasce tutto da una nota, l’ennesima, presa dal ragazzo: con quella la prof lo aveva avvertito che sarebbe finito dal preside. A quel punto l’alunno non solo risponde ma passa alle minacce vere e proprie: con modo da bullo, ma pur sempre con atto intimidatorio in mezzo alle risate dei compagni. «Ma chi sei tu per dirmi che devo stare zitto. Ma voi volete proprio finire all’ospedale. Ti faccio squaglià in mezzo all’acido, ti faccio squaglià. Mo ti alzo tutto il banco ti alzo, vuoi vedè?».
IL BULLISMO E LE MINACCE
Sono atti di bullismo, contro professori ma semplicemente in quanto in quel momento rappresentano autorità adulte che provano a “limitare” le scorribande e le voglie dei minorenni: il ragazzo non ci sta e dunque “reagisce”. «Non mi provocà professorè che poi la macchina non te la ritrovi. Che fai? Chiami il preside e mi fai boccià? Va bene, perdo un anno», prosegue lo studente sfidando la docente dimostrando a lei e ai compagni che lui non ha paura di nulla e che non vi sono “minacce” che possono farlo desistere. Nel momento in cui lei esce dall’aula, lui quasi le va addosso e prende a calci la porta della classe: tutto in un video di 3 minuti divenuto virale solo ora ma che dimostra l’intensa e urgente emergenza “educativa” dietro al necessario intervento giudiziario e punitivo per l’increscioso episodio. I carabinieri hanno inviato un’informativa in Procura e il caso ora è sottoposto al giudizio dei pm, esattamente come quanto successo nelle ultime ore a Lucca.