“Chiediamo che vengano abbassati i toni sull’intera vicenda. Da giorni ci sono tre o quattro troupe televisive che stazionano fuori dall’abitazione dei Buoninconti pronti a riprendere ogni minimo movimento nella casa e nel cortile. Una situazione molto difficile, al limite del sostenibile”. Le parole sono di Chiara Girola, legale (insieme ad Alberto Masoero)di Michele Buoninconti, marito di Elena Ceste. La dichiarazione dell’avvocato fa eco alla richiesta di riserbo e tatto avanzata da Porta a Porta dal padre della donna morta. L’avvocato a voluto ricordare ai cronisti che nella casa “vivono anche i quattro figli della coppia, tutti minorenni e una in tenerissima età, ormai sono prigionieri della loro stessa abitazione, visto che ogni minimo spostamento fa partire l’assalto per la migliore ripresa o la migliore foto”. Questo, infine, il parere sui risultati dell’autopsia: “È sicuramente un elemento di prova importante, ma non crediamo che andrà a formare la prova ‘regina’ o determinante”.
Dopo aver analizzato il luogo in cui sono stati trovati i resti di Elena Ceste, gli investigatori sono ormai convinti che la donna si stata uccisa. Improbabile che si sia tolta la vita o che sia rimasta vittima di una caduta accidentale: ciò che restava del corpo è stato infatti rinvenuto in una posizione anomala, come se qualcuno “lo avesse sistemato con cura per occultarlo sotto i rovi del canale”, dicono gli esperti le cui parole sono riportate da La Repubblica. E’ dunque possibile che Elena Ceste sia stata uccisa altrove e solo dopo portata vicino a quel canale di scolo in località Motta dove il corpo è stato trovato. Inoltre “le condizioni dei suoi resti erano tali da non consentire di rilevare tracce chiare di violenza”, spiegano ancora i medici legali.
Nuovi resti di Elena Ceste sono stati trovati nella giornata di ieri nei pressi del canale di scolo dove il 18 ottobre scorso è stato rinvenuto il cadavere in avanzato stato di decomposizione della donna scomparsa il 24 gennaio di quest’anno. Durante l’ennesimo sopralluogo in quell’area che si trova in località Motta, a poco più di un chilometro dall’abitazione di Elena Ceste, i carabinieri avrebbero rinvenuto altre ossa e alcuni denti. Pochi giorni prima, invece, nel fango del rio Mersa erano stati trovati le mani, i piedi ed alcune vertebre della donna. Al sopralluogo, coordinato dalla Procura di Asti, hanno partecipato anche i vigili del fuoco e il medico legale che dovrà analizzare i nuovi resti trovati, Francesco Romanazzi.
In attesa di ulteriori sviluppi delle indagini relative al ritrovamento del corpo di Elena Ceste, i familiari annunciano il silenzio stampa fino a quando non sarà fatta chiarezza: “Volevo ringraziare la stampa, la televisione e tutti gli organi di informazione per esserci stati vicini nelle ricerche di Elena – si legge in una nota, scritta dal padre della donna, riportata dal Corriere della Sera – Purtroppo ora la situazione è mutata ed allo stesso modo vi chiediamo di fornirci il vostro aiuto lasciandoci vivere il nostro dolore lontano dai clamori. Abbiamo bisogno di serenità per affrontare questo difficile momento e vi chiediamo di accettare la nostra richiesta”. Per questo, recita ancora il testo, “da questa sera né io né mia moglie né mia figlia né mio genero Danilo renderemo più alcuna dichiarazione sino a concreti sviluppi delle indagini e vi chiediamo di poter celebrare le esequie di Elena senza la presenza di telecamere, nella convinzione che questa nostra decisione non potrà che favorire l’accertamento della verità da parte degli organi inquirenti nel cui operato abbiamo piena fiducia”.
E’ stato chiuso su Facebook il gruppo “Insieme per Elena, insieme per la verità” che aveva raccolto oltre cinquemila iscrizioni. Lo ha annunciato Morena Deidda, compagna di scuola e amica di Elena Ceste che aveva creato la pagina dopo la scomparsa della donna avvenuta il 24 gennaio scorso. A seguito del ritrovamento del corpo, però, “questo gruppo non ha più motivo di esistere”, ha detto. “Ora la cosa importante è trovare la verità e dare giustizia ad Elena”, ha aggiunto Morena annunciando anche la creazione di un comitato che porterà lo stesso nome. Sono stati invece i legali della famiglia di Elena Ceste a far sapere che oggi terranno una conferenza stampa: “Vogliamo ribadire quanto sostenuto nei giorni scorsi, cioè che attendiamo l’esito delle attività della magistratura, in cui riponiamo la massima fiducia”, ha detto all’Ansa l’avvocato Abbate Zaro. “Chiediamo però ai media di rispettare il dolore della famiglia, e di allentare la pressione mediatica, in questi giorni particolarmente forte. Lo chiediamo per la famiglia e, in particolare, per i quattro bambini” di Elena Ceste.