Quando si parla di tatuaggi, oltre a soffermarsi sulla bellezza che può più o meno essere condivisa da chi li osserva, ci si domanda spesso sui reali effetti che possono avere sull’organismo. Perché se è vero che quello che lasciano sulla pelle è un segno indelebile, ora pare che tracce di inchiostro possono essere lasciate anche nel sangue. E’ questo il risultato condotto da un nuovo studio che ha rilevato la presenza di nano particelle colorate in circolo nelle vene e arterie. La ricerca in oggetto e che contribuisce a sollevare nuove domande e dubbi sull’effetto dei tatuaggi a lungo termine, come riporta SkyTg24 è stata pubblicata di recente sulla rivista Scientific Reports. A capo del team, Ines Schreiver, dell’Istituto Federale tedesco per la valutazione dei rischi (Bfr). Nel corso dello studio è emerso come particelle a dir poco minuscole, il cui diametro sarebbe pari a un milionesimo di millimetro, sarebbero presenti anche nei linfonodi, organi fondamentali all’organismo per le loro funzioni di difesa immunitaria. Ma quali potrebbero essere gli effetti di tale presenza che ha generato un certo allarme? Dallo studio non sarebbero emerse eventuali conseguenze, motivo per il quale in futuro saranno avviate nuove ricerche in merito.
GLI EFFETTI COLLATERALI OSSERVATI
Lo studio sulla presenza di particelle di inchiostro nel sangue e che ha riacceso l’attenzione sui possibili effetti dei tatuaggi sulla salute umana, ha visto l’impiego della tecnica della fluorescenza a raggi X. Attraverso questa pratica è stato possibile analizzare campioni di pelle e linfonodi di persone tatuate. Il risultato ha permesso di notare come l’inchiostro rilasciato sottopelle contribuisse alla diffusione di nano particelle. Tra queste, le più “grandi” viaggiano nel sangue permettendo a quelle più piccole di depositarsi nei linfonodi. Quello compiuto rappresenta il primo studio dal quale sono emerse prove analitiche della presenza nel sangue di particelle colorate organiche e inorganiche e di impurità di elementi tossici, contenuti nell’inchiostro dei tatuaggi. L’attenzione sugli inchiostri dei tatuaggi deve sempre restare altissima. Come spiega uno degli autori dello studio condotto, infatti, l’impiego di aghi sterili nei centri in cui vengono eseguiti i tattoo è indispensabile. “Tuttavia nessuno controlla la composizione chimica dei colori, e la ricerca dimostra che invece bisognerebbe farlo”, afferma Hiram Castillo. Il riferimento è al fatto che gli inchiostri usati per i tatuaggi contengono pigmenti organici ma anche conservanti e contaminanti tra cui nichel, cromo, manganese, cobalto e biossido di titanio, quest’ultimo tra i più utilizzati. Ad oggi, il team che si è occupato della ricerca ha notato come unica conseguenza un rigonfiamento cronico dei linfonodi, ma non è escluso che dalle prossime ricerche possano emergere ulteriori effetti collaterali derivanti dai tatuaggi.