Oggi a Pomeriggio 5 si torna a parlare del caso di Massimo Bossetti dopo le ultime novità che vi abbiamo raccontato qui sotto sul “caso” Porsche e le lacrime del muratore di Mapello durante il processo Yara Gambirasio. In studio da Barbara D’Urso si tratta soprattutto della vicenda legata alla macchia sportiva di lusso con cui la moglie di Massimo Bossetti, Marita Comi, è arrivata all’udienza per la requisitoria della difesa la scorsa settimana: la donna era accompagnata dal consulente della difesa, Ezio Denti, che è anche proprietario della Porshe. Il fatto ha suscitato scandalo per la poca accuratezza che avrebbe avuto Marita nel presentarsi in Tribunale in quel modo: ecco le parole di Denti, rilasciate in una intervista a Radio Campus Cusano. «Mi fanno sorridere queste polemiche. Non capisco perché si debba discutere il mezzo con cui una persona gira. Quella è una mia vettura, hanno criticato il fatto che fosse targata Principato di Monaco, forse non sanno che sono residente a Montecarlo dal 1986. Mi sono presentato con Marita perché ero l’unico che poteva andarla a prendere e accompagnarla in tribunale. Sono sempre arrivato con la 500, ma stavolta avevo solo la Porsche a disposizione, è una macchina comune. Se avessi voluto fare lo sborone sarei venuto in Ferrari. Mi hanno anche criticato perché ho parcheggiato di fronte all’ingresso del tribunale».
Un dettaglio negli ultimi giorni di processo a Massimo Bossetti non è stato segnalato a dovere ma che invece a comprendere quanto il livello della vicenda sia arrivata davvero allo stremo delle forze per l’imputato, come del resto per la famiglia della ragazzina uccisa, Yara Gambirasio, che non vede l’ora che si arrivi alla verità sull’orrendo delitto. Durante la requisitoria della difesa Bossetti è scoppiato in lacrime, pensando a tutto quello che è accaduto e a quanto ancora dovrà accadere, con la sentenza che si avvicina (arriverà entro fine giugno). Fino a quella udienza il muratore di Mapello era rimasto impassibile e in alcuni casi anche irato per le decisioni dell’accusa e per le prove a carico, a suo parere ingiuste e non sufficienti. E invece quelle lacrime rivelano tutta la fatica per una condizione che si appresta molto difficile: forse Bossetti non rivedrà più i suoi figli da cittadino libero. I prossimi passi della difesa saranno quelli di trovare le repliche giuste da annunciare in aula prima della decisione finale del giudice di Bergamo.
Il processo a Massimo Bossetti ora è fermo in attesa delle battute finali che vedranno la sentenza definitiva del delitto Yara Gambirasio prima della fine di giugno. Dopo le doppie requisitorie di accusa e difesa, ora è il tempo dei giudizi e delle varie considerazioni che le parti in campo provano ad emettere prima della decisione ultima del giudice di Bergamo. La famiglia di Bossetti si stringe attorno al muratore di Mapello, con anche la moglie Marita Comi che ha deciso di perdonarlo dopo le lettere scabrose inviate da Massimo Bossetti ad una detenuta: negli scorsi giorni la sorella dell’unico accusato per l’omicidio della giovane 13enne ha difeso l’uomo, dichiarando ai cronisti fuori dall’udienza di Bergamo, «Fratello mio devi resistere ancora un po’, ma vedrai che la verità verrà fuori».
In una pausa del processo per la morte di Yara Gambirasio e che vede unico protagonista in qualità di imputato Massimo Bossetti, l’attenzione sembra essersi concentrata soprattutto sulle chiacchiere che hanno preso piede dopo l’ultima importante udienza. Oggetto di interesse è stata la presenza di Marita Comi in aula, dopo le ultime settimane di allontanamento dovuto quasi certamente alla corrispondenza scabrosa tra il marito e una detenuta del medesimo penitenziario, tal Gina. Nelle ultime due settimane, infatti, la donna che in questi anni è sempre stata vicina a Massimo Bossetti, manifestando i suoi iniziali dubbi ma poi credendo alle sue parole, aveva preso le distanze dal muratore di Mapello che oggi rischia l’ergastolo con l’accusa di aver ucciso la tredicenne di Brembate, Yara Gambirasio. Il suo riavvicinamento era stato documentato dal settimanale Oggi, il quale aveva parlato di un ritorno della donna nel carcere di Bergamo in occasione dei colloqui settimanali con Massimo Bossetti ed ai quali ha spesso portato anche i figli per non lasciare che i rapporti tra i tre piccoli ed il padre potessero interrompersi. L’arrivo in Tribunale in occasione dell’udienza dello scorso 27 maggio nella quale a prendere la parola era stata la difesa di Massimo Bossetti, tuttavia, ha assunto un’eco enorme tanto da diventare bersaglio preferito di molta stampa. Marita è giunta a bordo di una Porsche guidata dal consulente della difesa Ezio Denti e questo ha portato ad una pioggia di critiche ed insinuazioni tali da aver costretto lo stesso Denti a chiarire la sua posizione e quella della moglie del presunto assassino di Yara Gambirasio. “Mi fanno sorridere queste polemiche. Non capisco perché si debba discutere il mezzo con cui una persona gira. Quella è una mia vettura, hanno criticato il fatto che fosse targata Principato di Monaco, forse non sanno che sono residente a Montecarlo dal 1986”, ha dichiarato il consulente durante un suo intervento alla trasmissione “Legge o giustizia” su Radio Cusano Campus, come riportato da Bergamonews.it. L’uomo ha anche spiegato la presenza di Marita a bordo della sua auto asserendo che era l’unico che poteva andarla a prendere nel giorno della scorsa udienza. “Vogliono far sembrare che Marita abbia approfittato di fare la Miss Universo salendo a bordo della mia macchina. Questo è il giornalismo italiano oggi”, ha ancora commentato Denti. All’uomo sarebbe anche stata attribuita una presunta liaison con la moglie dell’imputato, ma il criminologo ha ovviamente smentito asserendo: “Qualcuno ha insinuato che avrei una relazione sentimentale con Marita, lo smentisco categoricamente. Ho una profonda stima della famiglia Bossetti“. Lo stesso Claudio Salvagni che compone la difesa di Massimo Bossetti, tramite il suo profilo Facebook nei giorni scorsi aveva commentato la polemica scrivendo: “Denti non aveva bisogno di farsi pubblicità era famoso ancor prima di assumere questo caso che ha svolto con professionalità e dedizione massima. E poi, quella è l’auto che ha a disposizione. Solo un Paese provinciale come il nostro può soffermarsi a commentare una cosa così! E’ incredibile ma tant’è”. Clicca qui per leggere il post completo.