A Milano si piange la scomparsa di Laura Biagiotti, la grande stilista che per 18 anni consecutivi presentava in esclusiva le sue collezioni al Piccolo Teatro Studio di via Rivoli, ovvero l’ex Testo Fossati. Una presenza fissa per una delle più grandi stiliste del made in Italy che nella capitale della moda ovviamente non poteva mancare: «Con il suo stile candido e la ricercatezza dei suoi tessuti ha indiscutibilmente determinato la storia e il successo della moda italiana, una storia che oggi continua grazie a sua figlia Lavinia che sono certa saprà proseguire quell’originalità di forme e design che hanno reso celebre la maison», scrive in una lunga nota l’assessore alla Moda di Milano. «Per Milano rimarrà indelebile, oltre al suo stile, la sua attenzione e il suo sostegno al Piccolo Teatro Studio di via Rivoli, da anni sede esclusiva per la presentazione delle collezioni Biagiotti», rilancia ancora l’assessore, confermando come la città di Milano abbia un legame davvero a doppio filo, anzi, a doppio “cachemire”, con la grandissima Laura Biagiotti. (agg. di Niccolò Magnani)
Laura Biagiotti è morta all’improvviso lasciando un’azienda, anzi un’impero che con magari meno impegni negli ultimi anni continuava a reggere senza alcun problema. Un marchio famoso in tutto il mondo, la “regina del cashmere” ha fondato tutto a partire da una solida presenza famigliare del marito Gianni Cigna, elemento essenziale per lo sviluppo dell’azienda in tutto il mondo. L’amato Gianni è scomparso nell’agosto del 1996 ma nonostante questo il marchio Laura Biagiotti è proseguito puntando sempre più sul Made in Italy e presentando ogni anno qualcosa come 70 collezioni di moda e accessori di vario genere. Proprio dal matrimonio con Cigna è nata Lavinia, entrata in azienda nel 1997, l’anno dopo la scomparsa del padre, ed è vice-presidente dal 2005 portando una nuova ventata di idee e collezioni sempre a stretto contatto con l’amata mamma Laura. (agg. di Niccolò Magnani)
Ne ha dato lei l’annuncio questa notte della morte della mamma Laura Biagiotti e la commozione mista a dolore ha pervaso social, fan e amici attorno alla stilista romana. Lavinia ha voluto annunciare in maniera insolita la morte della madre dopo ore di crisi e coma in seguito ad un grave malore avuto due sere fa. Citando un passo del Vangelo di Giovanni, la figlia della nota stilista ha voluto salutare come forse la stessa Laura Biagiotti avrebbe voluto con un post su Facebook di questo genere: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l’avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io», dal Vangelo di San Giovanni scelto da Lavinia Biagiotti. L’anossia era troppo grave in seguito all’infarto e purtroppo il cuore di Laura non ha retto: poche ore dopo la scomparsa e il post su Facebook, la figlia Lavinia ha aggiunto brevemente su Twitter, «Grazie di tutto! Per sempre noi». (agg. di Niccolò Magnani)
Non ce l’ha fatta Laura Biagiotti. La stilista famosa in tutto il mondo e che aveva vestito le donne più importanti si è spenta nella notte di venerdì alle 2,47 presso l’ospedale Sant’Andrea di Roma dove era stata ricoverata dopo il malore che l’aveva colpita giovedì notte. Laura Biagiotti si era sentita male nella sua casa di Roma, intorno alle 21.30 di mercoledì. Le procedure di rianimazione, avviate dai sanitari giunti sul posto e poi al Pronto Soccorso aveva consentito la ripresa dell’attività cardiaca ma i medici avevano subito constatato un grave danno cerebrale di tipo anossico. Nel corso della giornata di ieri le sue condizioni sono peggiorate fino a condurla alla morte. Laura Biagiotti, 73 anni, è una delle stiliste italiane più famose al mondo. La sua moda, elegante, semplice e raffinata ha conquistato il mondo. Il New York Times l’ha definita la “regina del cachemire”, per l’utilizzo di quella lana così preziosa in quasi tutti i suoi abiti. Legatissima alla sua città, Roma, Laura Biagiotti le aveva anche dedicato una linea di costumi. Presso l’ospedale Sant’Andrea, subito dopo il ricovero, oltre alla famiglia, era giunta anche Nancy Brilli, legatissima alla stilista (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
Femminile, una regina, stilista essenziale. Sono in molti gli epiteti con cui viene ricordata in queste ore Laura Biagiotti, in seguito all’arresto cardiaco. La stilista versa ancora in gravissime condizioni ed il silenzio è assoluto, in attesa di risvolti definitivi sul quadro clinico generale. Risale ieri infatti la notizia della volontà dei medici di appurare se si possa parlare di morte cerebrale per Laura Biagiotti. Intanto il mondo si inchina di fronte al genio che ha caratterizzato sia i suoi 52 anni di attività che la sua persona. Vincitrice del Ratto delle Sabine, uno dei premi più ambiti nel campo della moda, firmò la sua prima collezione prêt-à-porter nel 1966, per Schuberth.
La sua popolarità è stata tale che le Poste Italiane hanno emesso per i suoi 30 anni di carriera (2002) un francobollo da 0,41 euro in suo onore. “Arte e moda hanno molti territori comuni perché la bellezza è artigianale, frutto d’ingegno e manualità”, ha detto Laura Biagiotti in un’intervista del 2014 riportata da Agorà, “Sono convinta che l’arte acceleri l’immaginazione non solo di uno stilista, ma di qualunque mente aperta e curiosa”. E’ silenzio assoluto anche da parte di Lavinia Biagiotti, la figlia della grande stilista e simbolo della terza generazione della famiglia fashion, come scrive sul suo profilo Twitter. Laura Biagiotti e Lavinia non si sono mai allontanate, affrontando la vita privata e quella professionale sempre l’una affianco all’altra. Al termine di ogni presentazione, infatti, erano sempre insieme a sfilare lungo la passerella.