Il Marocco ha deciso di vietare la vendita del burqa, il velo integrale che – a differenza dell’hijab – copre la donna dalla testa ai piedi, non lasciando scoperti nemmeno gli occhi (a differenza del niqab). “Chi contravviene a questa decisione, vedrà il sequestro delle merci e la chiusura del negozio”, recita un volantino diffuso dalla polizia. La decisione è stata presa per motivi di sicurezza dal governo marocchino in quanto molti criminali avrebbero fatto uso del burqa per compiere attività illecite: nonostante il velo integrale non possa più essere venduto negli esercizi commerciali, diverso è il suo utilizzo, dato che comunque non c’è ancora una legge che vieti alle donne di indossarlo. Il burqa quindi non si può vendere, ma può essere indossato. In Marocco, paese dove la religione più praticata è l’Islam, le donne vestono prevalentemente l‘hijab (il velo che copre solo il capo, lasciando scoperto il volto) e non il burqa, che è utilizzato soprattutto dalle frange di popolazione più vicine ai salafiti. Ma comunque la decisione del governo sta dividendo il Paese.
La decisione del governo del Marocco di vietare la vendita e la commercializzazione del burqa ha creato una grossa divisione all’interno dell’opinione pubblica, soprattutto quella femminile. Nonostante la decisione del governo sia spinta da motivi di sicurezza interna (molti malviventi lo hanno usato per mascherarsi in azioni criminali) c’è chi vede questa legge come una limitazione della libertà di religione. Altri, invece, sono d’accordo e spingono per fare come la Francia, che ha vietato il velo integrale in tutti i luoghi pubblici. “Sono contro questo divieto, è ingiusto. Perché allora non vietare anche che le ragazze si vestano in un certo modo, o vietare l’alcool, il fumo, i bar? Vietano unicamente certe cose, che sono le nostre”, ha detto una ragazza in un’intervista rilasciata ad Askanews. Il divieto sta facendo molto scalpore in Marocco, ma il Governo non sembra voler retrocedere nelle sue posizioni, forse soprattutto per mantenere una certa vicinanza con i governi dei paesi europei.