In principio fu l’appello di Rolling Stone in copertina a favore dei migranti e contro Salvini (in pratica, chiunque non era d’accordo con la petizione della rivista era “complice del fascismo”): poi arriva “Il Tempo” che compie un esperimento sociale (e giornalistico) chiamando alcuni dei firmatari di quell’appello e chiedendo loro bruciapelo se fossero d’accordo a prendersi un migrante in casa. E poi arriva la replica, secca e dura, di uno di questi: Marco D’Amore, attore arcinoto della serie Gomorra (di Roberto Saviano, e tutto torna..) che attacca le modalità usate dal quotidiano destrorso della Capitale. Fatti “i titoli” ora passiamo a svolgere la traccia: con un post al veleno su Facebook, l’attore campano replica alle accuse del “Il Tempo” che avevano riferito come lui e tanti altri “radical chic firmatari dell’appello di Rolling” solo a parole erano a favore dei migranti, ma poi non li avrebbero mai portati in casa loro. «Come ha detto l’amico @linus_dj …mi sono rotto il cazzo! Siamo passati dagli insulti alla calunnia. Mi chiama una sedicente appartenente ad una associazione benefica (non mi dice il suo nome né il nome dell’associazione, tantomeno come ha reperito il mio numero) mi chiede se sono disponibile ad accettare in casa mia un migrante», si scalda D’Amore, prima di proseguire con «le rispondo che nel rispetto della sua nobile attività e nel rispetto della mia intelligenza ho necessità di saperne di più della cosa che mi viene esposta in maniera generica ed approssimativa. Dunque la invito a contattare le persone preposte a raccogliere per me questo tipo di richieste».
LE ACCUSE DE “IL TEMPO” AI “RADICAL CHIC”
A quel punto, l’arringa finale di Marco D’Amore che si scaglia contro i titoli poi lanciati da Il Tempo e CasertaNews: «sparano a zero, titolando che io e altri “radical chic” ci siamo rifiutati di accogliere la richiesta umanitaria. Ho messo questa foto perché IO ci metto la faccia. Invito i direttori delle due testate a rendere pubblica la registrazione della mia telefonata! La libertà e il grado di democrazia di una Nazione si misurano anche dalla sincerità e dalla onestà della Stampa!!!» e nel post appare anche il faccione dell’attore di Gomorra. Ma cosa avevano detto i colleghi de Il Tempo? Hanno cercato di compiere un’operazione simile ma di opposta “ideologia” rispetto al Rolling Stone con la copertina da bandiera della pace e la scritta anti-Salvini: «Alla luce di questo appello, sostenuto secondo Rolling Stone da molti personaggi famosi, e di quello lanciato dal giornalista Franco Viviano di indossare simbolicamente, nella giornata di ieri, delle magliette rosse in favore dell’accoglienza dei migranti, anch’esso condiviso da molti vip, abbiamo provato a testare la veridicità delle adesioni raccolte». Il risultato è come previsto uno lunga lista dei tanti “firmatari vip” che alla richiesta dicono no o delegano ad altri: le modalità, se venissero confermate le ipotesi di D’Amore, sono però non proprio “corrette” dato che non vengono esplicitati dati ed elementi importanti che ognuno verificherebbe prima di prendersi in casa qualche sconosciuto (non solo i migranti). Come del resto non corretto (e molto peggio) inserire il cognome di alcuni firmatari dell’appello senza che questi abbiano dato il loro assenso (come avvenuto con Enrico Mentana, ndr). «Firmatari dell’appello di Rolling Stone sono anche l’attore di Gomorra, Marco D’Amore, il quale ci ha spiegato di ricevere due miliardi di proposte simili alla nostra in un anno solare chiedendoci casomai di contattare suo fratello per poi valutare la nostra proposta», è quanto scritto da Il Tempo su D’Amore, che ha deciso di rispondere come avete visto appena qualche riga qui sopra.