Nel commentare il vangelo di oggi durante la liturgia di Casa Santa Marta il Papa si è soffermato sul momento in cui Gesù chiede ai farisei se sia lecito o no guarire di sabato. Loro non rispondono e Gesù si mette a guarire un malato. Dopo di che critica quelle persone che erano attaccate alla legge, i farisei, ma che avevano dimenticato la giustizia. Non aiutavano neanche i loro genitori con la scusa che avevano donato tutto al Tempio: ma cosa è più importante, chiede Francesco, il quarto comandamento o il Tempio? “La strada di vivere attaccati alla legge allontanava queste persone dall’amore e dalla giustizia. Curavano la legge, trascuravano l’amore. Erano modelli: erano i modelli. E Gesù per questa gente soltanto trova una parola: ipocriti. Da una parte, vai in tutto il mondo cercando proseliti: voi cercate. E poi? Chiudete la porta. Uomini di chiusura, uomini tanto attaccati alla legge, alla lettera della legge, non alla legge, ché la legge è amore; ma alla lettera della legge, che sempre chiudevano le porte della speranza, dell’amore, della salvezza. Uomini che soltanto sapevano chiudere” dice ancora. Il cammino che invece ci insegna Gesù, ha aggiunto, è l’inverso: “dall’amore all’integrità; dall’amore al discernimento; dall’amore alla legge. Questa è la strada che ci insegna Gesù, totalmente opposta a quella dei dottori della legge. E questa strada dall’amore alla giustizia, porta a Dio. Invece, l’altra strada, di essere attaccati soltanto alla legge, alla lettera della legge, porta alla chiusura, porta all’egoismo”. E’ la vicinanza la strada con cui Dio ha scelto di salvarci, si è fatto uomo, il segno di Dio è la carne. E’ la carne di Gesù il ponte che ci porta a Dio, non la legge.