Sarebbe in grado di intendere e di volere: è questa l’ultima novità in merito a Veronica Panarello, la donna di Santa Croce Camerina in carcere con l’accusa di aver ucciso il figlio di otto anni, Lorys Stival, il 29 novembre 2014. I risultati della perizia psichiatrica alla quale si è sottoposta la giovane mamma, saranno consegnati il prossimo 20 aprile ma riporterebbero questo importante dato. Anche per tale ragione, la difesa starebbe valutando la prossima mossa da compiere e che potrebbe essere rappresentata da nuovi accertamenti medici, a partire da una risonanza magnetica al cervello al fine di riscontrare eventuali anomalie tali da giustificare un presunto disturbo comportamentale di Veronica Panarello.
Dopo le sconcertanti rivelazioni delle passate settimane, c’è chi ha definito Veronica Panarello una pazza e chi l’ha descritta come una lucida bugiarda, a partire dal suocero Andrea Stival, dalla stessa donna accusato di aver ucciso il nipotino Lorys. Negli ultimi giorni, intanto, si è conclusa la perizia psichiatrica alla quale la mamma di Santa Croce Camerina, in carcere per il delitto del figlio di otto anni, si è sottoposta. In attesa di sapere quale sarà il risultato ufficiale della perizia, il settimanale “Giallo” ha rivelato un’indiscrezione importante in base alla quale le ultime dichiarazioni della Panarello avrebbero contribuito a confermare la sua lucidità. Ciò andrebbe a confermare anche le voci relative alla perizia, secondo le quali Veronica sarebbe in grado di intendere e di volere. Gli esiti saranno depositati entro la data del 20 aprile prossimo.
Veronica Panarello aveva davvero una relazione con il suocero Andrea Stival o questo è solo frutto della sua fervida immaginazione? E’ questo che stanno cercando di comprendere gli inquirenti dopo l’interrogatorio della donna, in carcere con l’accusa di aver ucciso il figlio primogenito Lorys Stival. Il settimanale “Giallo”, nelle ultime settimane ha riportato fedelmente le dichiarazioni della donna, e nell’ultimo numero ha svelato cosa raccontò Veronica in merito alla presunta scoperta di Lorys rispetto al suo rapporto con il suocero Andrea Stival, padre del marito Davide. “Ero a casa con i miei figli quando arrivò mio suocero… Lorys, entrando in cucina si accorse che io e suo nonno eravamo abbracciati e che ci stavamo abbracciando”. Così la Panarello ha esordito parlando del suo primo rapporto sessuale con Andrea Stival. Lorys apparve perplesso, a detta della donna, e quando il nonno andò via si accertò del motivo di tanto stupore. “Il bambino mi disse che non capiva perché il nonno si stava comportando nei miei confronti come il suo papà”, ha dichiarato Veronica.
Nella vicenda che vede Veronica Panarello accusata dell’omicidio del figlio Lorys ci sono due tesi a scontarsi a ripetizione: da una parte quella degli inquirenti, che dal primo momento hanno individuato nella mamma di Santa Croce Camerina la colpevole più probabile della morte del bambino; dall’altra quella di chi ancora decide di dare credito alla Panarello, sostenendo che davvero ad aver ucciso il piccolo Lorys sarebbe stato il nonno Andrea Stival. Nell’ultimo numero del settimanale “Giallo”, vengono riportate alcune parole di Veronica, secondo cui in seguito ad un rapporto sessuale tra lei e il suocero, fu proprio lo stesso Andrea Stival a volersi accertare che il piccolo Lorys, che li aveva scoperti durante l’atto, non rivelasse la loro relazione al papà Davide:”Andrea mi disse che aveva prelevato il bambino perché voleva essere lui stesso a parlargli“. Caso strano vuole che 9 giorni dopo questo ipotetico dialogo Lorys sia morto. Che il piccolo abbia minacciato di non rispettare il vincolo di segretezza stretto col nonno? Tutto è possibile, fino a quando non ci si scontra con un’evidenza al momento impossibile da aggirare: Andrea Stival la mattina dell’omicidio era in giro per supermercati con la compagna Andreina Fiorilla. La strategia dei legali di Veronica non può dunque ignorare questo passaggio fondamentale ed è per questo che nelle prossime settimane non sono esclusi colpi di scena importanti che possano mettere in dubbio anche quello che gli inquirenti hanno definito un “alibi di ferro”.