Si riaccendono i riflettori su un caso di cronaca avvenuto nel maggio 2015 in Sardegna e relativo al duplice omicidio di Stefano Masala e Gianluca Monni. Il primo, 29 anni di Nule, sparì esattamente la sera precedente al delitto del secondo, giovane studente di Orune ucciso a soli 19 anni mentre attendeva alla fermata il pullman che lo avrebbe dovuto portare a scuola. Quel giorno, come di consueto, a prendere lo stesso autobus sarebbe dovuta essere anche la fidanzata, oggi 20enne, di Monni. Eleonora Pala ha preso oggi la parola in aula, al cospetto della Corte d’Assise di Nuoro, dove si sta svolgendo il processo a carico di Alberto Cubeddu, 21enne di Ozieri accusato dei due omicidi. Già condannato a 20 anni come suo complice il cugino Paolo Enrico Pinna, all’epoca dei fatti ancora minorenne. “La mattina dell’8 maggio 2015 avevo preso il pullman per andare a scuola”, ha raccontato oggi la giovane, come riporta l’agenzia di stampa Ansa. “Due fermate dopo, dove di solito saliva Gianluca, il pullman si è fermato. Ho visto trambusto e molti ragazzi agitati, mi è stato spiegato che avevano sparato a Gianluca”, ha aggiunto. L’ultima volta che Eleonora lo vide, Gianluca era privo di vita, coperto con un lenzuolo bianco.
IL DOLORE DI RITA GADDEO
Quella che si è svolta oggi davanti alla Corte d’Assise di Nuoro è stata un’udienza piuttosto difficile. Oltre alla fidanzata di Gianluca Monni, è intervenuta in qualità di teste anche Rita Gaddeo, madre della vittima. Anche la donna ha ripercorso con dolore le tappe del periodo che ha preceduto il drammatico omicidio e considerate dagli inquirenti il movente del delitto. Il riferimento è ad una festa di Cortes Apertas del 13 dicembre 2014, durante la quale si consumò una rissa tra Paolo Enrico Pinna e Gianluca Monni. In merito ha dichiarato la madre della vittima in aula: “Mio figlio non ha mai avuto problemi con nessuno solo con Paolo Enrico Pinna che nella sala da ballo, il giorno della festa, ha importunato la sua fidanzata e altre ragazze presenti”. Gianluca, dunque, era intervenuto per difendere Eleonora e proprio da quella lite sarebbe iniziato il piano omicida: Pinna sarebbe tornato con una pistola che, come ha ricordato la padre, fu puntata alle tempie del giovane studente. In quell’occasione intervennero gli amici di Gianluca che lo disarmarono, “ma non conosco gli altri dettagli”, ha commentato la madre. Subito dopo questo avvenimento, la madre di Monni ha ricordato i successivi incontri avuti con il padre di Pinna affinché venisse messa la parola fine sugli attriti tra i due ragazzi. In quelle occasioni era presente anche il figlio che, sempre secondo Rita Gaddeo aveva l’unica intenzione di riavere indietro la pistola che gli amici gli avevano sottratto. La stessa arma con la quale l’8 maggio 2015 uccise Gianluca Monni.