Il caldo forse dà alla testa, o forse ha tratto semplicemente in inganno un ragazzo che solo per l’intenzione meriterebbe una medaglia al valore e un plauso dal comune di Milano: eppure l’equivoco di cui rimane vittima lo farà passare per una sorta di zimbello con tanto di sfottò sui social. Una sorta di “Fantozzi” post-moderno che sotto i riflettori di uno spericolato video fatto da un motorino lo ha immortalato in quella che poteva essere l’impresa dell’anno e che invece si trasforma in una tragicomica – per l’appunto, fantozziana – epopea. Ebbene, accade tutto sulla Tangenziale Ovest di Milano, lo scorso 26 luglio: caldo, solleone, e quasi quel ragazzo nordafricano non crede ai suoi occhi. Davanti a lui, nell’area di servizio di Muggiano, un ladro ruba un furgoncino bianco e scappa a tutta velocità. Ora, qui non è chiaro se l’uomo immigrato abbia effettivamente visto bene il momento del furto, ma sta di fatto che dopo pochi chilometri il suo inseguimento come il migliore dei piedipiatti vede la sua auto bloccare la strada al furgoncino che a quel punto è costretto alla retro per fuggire. Ma lì il genio: l’uomo esce dall’auto e si lancia sul cofano del furgone per impedirgli di scappare. A quel punto…
SI ATTACCA AL COFANO E INSEGUE IL LADRO: l’EPOPEA SFORTUNATA DELL’EROE “ALLA FANTOZZI”
IL VIDEO SPERICOLATO PER LE VIE DI MILANO
Lì parte la descrizione “visiva” di quanto tragicomica sia stata l’intera vicenda: infatti il povero uomo si fa qualche chilometro rischiando la vita aggrappato al cofano davanti del furgone bianco, con ai vari semafori il guidatore-presunto ladro che sembra dirgli, “ma staccati, cosa ci fa qui??”. Un ragazzo sul proprio motorino riprende tutto con lo smartphone – e a lui dobbiamo l’intera “documentazione” – per vari incroci fino a che arriva l’auto della polizia a bloccare il tutto attorno a via Mantegani, allo Stadera. L’eroe scende dal cofano, stremato, e indica che quel furgone è rubato: ecco, qui il “Ragionere” Paolo Vilaggio dal cielo forse avrà guardato giù compatendo quello che stava per succedere. Quel furgone era regolare e l’uomo alla guida era un semplice lavoratore in servizio. In sostanza, l’eroe inseguitore deve avere sbagliato furgone quando lo ha inseguito nei primi metri con la sua macchina e da lì in poi, come con un passaggio sbagliato in un’equazione, l’errore se lo è portato dietro fino al risultato abnorme finale. Arrivato in Questura tutto è stato chiarito e ci auguriamo che almeno gli agenti lo abbiano ringraziato per quello che avrebbe potuto essere e che il destino beffardo ha evitato per un incredibile, colossale e fantozziano equivoco.