Un nuovo caso di meningite si è verificato a Verona. Nella giornata di lunedì, in serata, una studentessa dell’istituto tecnico Lorgna – Pindemonte di corso Cavour è corsa all’ospedale a causa dei forti mal di testa accompagnati da febbre alta e uno stato generale di confusione. I sintomi non erano assolutamente quelli di una normale influenza, i genitori, preoccupati per l’aggravarsi delle condizioni di salute, hanno deciso di portarla al Pronto Soccorso. Dopo aver fatto i vari accertamenti, la diagnosi è stata chiarissima: meningite da meningococco. La ragazza è stata ricoverata immediatamente in malattie infettive a Borgo Trento, dove è stata praticata la chemio-profilassi per lei, per i familiari e per tutte le persone con le quali ha avuto contatti nelle ultime ore. La ragazza inoltre non era vaccinata ma, il tempestivo intervento dei medici, ha evitato conseguenze gravi. Per fortuna la ragazza è ora fuori pericolo pur rimanendo ancora in ospedale.
MENINGITE, ALLARME ANCHE IN INGHILTERRA
Un caso di meningite ha colpito anche l’Inghilterra, dove ad inizio aprile un bambino di tre anni, Hector Kirkham non è riuscito a vincere la battaglia contro la morte. La mamma ha raccontato al Sun che un altro bimbo della sua stessa scuola era stato portato nello stesso ospedale con gli stessi sintomi per essere dimesso poche ore dopo. L’appello lanciato vuole esortare i genitori a non sottovalutare la meningite: “Esortiamo tutti i genitori a essere vigili e qualsiasi segno o sintomo che indichi che la meningite non deve essere preso sotto gamba. Ve lo chiediamo per favore, cercate subito un medico, non tardate”. Fondamentale quindi la vaccinazione, tema tanto discusso anche in Italia. Undei consulentE della Public Health England ha inoltre aggiunto di non sottovalutare mai i primi sintomi della meningite: “Il riconoscimento precoce della meningite e dei sintomi della setticemia può aumentare notevolmente le possibilità di difesa e quindi chiunque sia preoccupato per uno qualsiasi di questi sintomi, in qualsiasi momento, deve consultare immediatamente un medico”.