Tantissimi i messaggi sui social network per Anna Marchesini, scomparsa sabato 30 luglio all’età di 63 anni dopo una lunga battaglia con l’artrite reumatoide. Molti colleghi e amici del mondo dello spettacolo hanno dedicato in questi giorni un pensiero all’attrice: «Anna, amica mia… Anche tu te ne vai così, ed io non posso che chiudere un libro pieno di ricordi incancellabili, allegria, ironia, arte. La morte ci porta via tutto in un momento e ci lascia attoniti ad aspettare il nostro momento», ha scritto Donatella Rettore. Raffaella Carrà, invece, si è stretta in un forte abbraccio virtuale alla figlia Virginia dopo aver appreso della morte dell’amica. Giuseppe Fiorello ha evidenziato l’ironia di Anna Marchesini, mentre Luciana Littizzetto si è interrogata su come dovremo fare senza di lei. Talento puro, una donna meravigliosa e straordinaria: sono questi i concetti espressi da Luca Bizzarri, Paola Turci e Daria Bignardi.
L’artrite reumatoide, malattia con cui Anna Marchesini ha dovuto convivere negli ultimi anni della sua vita, colpisce una persona su 200 e in particolare donne. Le cause non sono ancora definite, ma è stata riscontrata una predisposizione genetica: «I primi sintomi sono dolori e gonfiore delle articolazioni delle mani e dei polsi, con una caratteristica rigidità al mattino», ha spiegato Maria Grazia Sabbadini, Direttore del Centro Immunoreumatologico dell’Istituto Scientifico Ospedale San Raffaele di Milano. La malattia di per sé non provoca la morte, ma gli effetti secondari che genera abbassano la durata media della vita e incidono sulla qualità stessa della vita. La diagnosi precoce, quindi, è fondamentale e l’esperienza vissuta da Anna Marchesini può servire ad accendere ulteriormente i riflettori sull’artrite reumatoide, perché attraverso la ricerca e la diagnosi precoce è possibile impiegare «farmaci biologici e immunosoppressori che possono modificare completamente l’andamento della malattia».
Tra i tanti personaggi famosi che hanno voluto omaggiare con un pensiero la memoria della grande Anna Marchesini, la 63enne attrice di Orvieto morta dopo aver lottato invano contro l’artrite reumatoide, vi è anche Rudy Zerbi. Il noto discografico e conduttore televisivo, ha scelto una frase tipica di un personaggio della Marchesini, la “signora cecata”, per manifestare ai suoi followers su Twitter tutta la sua commozione per la scomparsa dell’attrice:”Non sto piangendo.. è che siccome che so’ cecato”. Una frase, questa, che è stata apprezzata da migliaia di utenti che come Zerbi non sono riusciti a trattenere le lacrime una volta appresa la notizia della morte di Anna Marchesini. L’artrite reumatoide è stata più forte del suo fisico, ma il suo ricordo non conosce ostacoli. Clicca qui per leggere il tweet di Rudy Zerbi.
Tra le più grandi estimatrici di Anna Marchesini, l’attrice morta a 63 anni dopo aver condotto una battaglia perdente contro l’artrite reumatoide, vi è senza dubbio Virginia Raffaele. L’attrice, dalle colonne de “La Repubblica”, ha raccontato anche di aver provato ad incontrare e a conoscere la Marchesini, un tentativo reso vano dalla malattia dell’originaria di Orvieto. Questo il racconto della Raffaele:”Sapevo che non stava bene, non sapevo come muovermi. Una sera al quinto bicchiere di vino ho mandato un messaggio a Massimo Lopez: ti prego un giorno me la fai conoscere? Con Massimo ci sentiamo spesso, c’è una stima reciproca. Poi ho capito che non era facile perché non stava bene. Il trio Solenghi Marchesini Lopez ha segnato un’epoca, ha fatto la storia della tv. Ma non c’è dubbio che lei aveva una personalità fortissima”.
-Da quanto Anna Marchesini è morta a causa dell’artrite reumatoide, il volto dell’attrice è stato associato indissolubilmente a quello di questa malattia. Come riferisce la sezione Medicina de “La Repubblica” che ha intervistato a tal proposito Roberto Perricone, Direttore di Reumatologia del Policlinico Tor Vergata:”Indubbiamente quello della Marchesini è diventato un volto simbolo associato all’artrite reumatoide, ma il suo era un raro caso estremamente grave. Non era un quadro clinico tipico di questa malattia, che oggi, se presa per tempo, è possibile curare”. Ma quali sono i campanelli d’allarme della malattia? Secondo Gianfranco Ferraccioli, ordinario di Reumatologia della Fondazione Policlinico Gemelli-Università Cattolica non bisogna “sottovalutare dolori articolari che non passano dopo due settimane. Inoltre si è visto che il fumo aumenta il pericolo di artrite reumatoide”.
L’artrite reumatoide non le ha lasciato scampo, ma Anna Marchesini, l’attrice morta all’età di 63 anni sabato scorso, avrebbe comunque potuto dirsi fiera dell’affetto dimostratole in queste ore dai suoi cari e dai suoi amici più intimi. Tra questi, Massimo Lopez, componente insieme ad Anna e a Tullio Solenghi del mitico Trio, a margine dei funerali della collega ad Orvieto, ha parlato a Repubblica Tv visibilmente commosso:”Il Trio sia con voi e con il suo spirito. La gente rideva di questa cosa, adesso ci troviamo nella realtà e dobbiamo fare in modo che ritorni tutta la fantasia in noi, non per non accettare la realtà perché la realtà si accetta, ma il Trio continua. Quando ho ricevuto la notizia è stato come se fosse andata via la luce, come se si fosse spenta, perché lo strappo è stato forte. Però si è riaccesa subito perché il suo cuore era tanto grande e lei ci ha insegnato a non accontentarsi della situazioni facili. E anche nelle cose che abbiamo scritto c’è stata una ricerca minuziosa e tutta questa ricerca è nata da un cuore grande, c’è poco da fare”.
L’artrite reumatoide non ha lasciato scampo ad Anna Marchesini, l’attrice morta lo scorso sabato 30 luglio dopo una lunga malattia. Ieri, nella sua Orvieto, si sono svolti i funerali dell’attrice, ai quali erano presenti fra gli altri i compagni del Trio, Tullio Solenghi e Massimo Lopez. Solenghi, come riportato da La Repubblica, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:”Per l’Italia se n’è andata la Marchesini, ma per noi se n’è andata soprattutto Anna. E oggi Orvieto ha fatto una cosa bellissima: gli abitanti si sono fermati per il lutto cittadino e sono venuti a salutarla. Anna per è stata una compagna di giochi, una compagna di vita, ma soprattutto una di famiglia. Lei, con il suo lavoro e le sue capacità, ha fatto sì che fossimo speciali come Trio. La raggiungeremo dov’è adesso, perché il Trio si deve ricomporre”.
Anna Marchesini è stata ironica fino alla fine. Lo ha confermato oggi Tullio Solenghi dopo i funerali che si sono tenuti nella chiesa di Sant’Andrea a Orvieto. Solenghi ha rivelato che Anna era impegnata nella stesura di quello che avrebbe dovuto essere il suo quarto libro, nonostante la malattia, e ha svelato un aneddoto: «Le chiesi quale fosse il titolo e lei rispose: È arrivato l’ arrotino. Le chiesi: Ma che razza di titolo è?. E lei: Perché mentre scrivo, apro la finestra e, al di là dei rumori di auto, la voce ricorrente che mi arriva è quella dell’ arrotino. E per me inizia bene la giornata». Poi si è unito Massimo Lopez, che ha voluto strappare un altro sorriso ai presenti ricordando Anna Marchesini: «Ci direbbe, ma che sono queste facce? Sembra un funerale…». Durante i funerali è intervenuto anche il sindaco Giuseppe Germani, che ha espresso il rimpianto per il fatto che il teatro Mancinelli non abbia potuto mai ospitare uno spettacolo dell’attrice.
Prima un tuono fragoroso, poi un applauso hanno accolto Anna Marchesini quando la sua bara è comparsa all’ingresso della chiesa di Sant’Andrea ad Orvieto. Centinaia di persone, nonostante la funzione fosse privata e la pioggia battente, hanno voluto dare un ultimo saluto all’attrice, scomparsa ad appena 63 anni. Non c’era Paki Valente, che non è riuscito a tornare in tempo dall’Asia per assistere alla celebrazione. Nei giorni scorsi Valente si era rammaricato per non essere stato messo a conoscenza dai familiari di Anna Marchesini dell’aggravarsi delle sue condizioni e di aver avuto da amici la notizia della morte: «Nel giorno del funerale e con il peso di un grande lutto per me, vorrei esprimere ancora una volta tutto il mio dolore per la scomparsa della mia ex moglie Anna Marchesini», ha dichiarato Valente. Al termine dei funerali è tornalo il sole. Non c’era modo migliore per dare l’estremo saluto all’attrice.