Il giallo di Gloria Rosboch potrebbe chiudersi definitivamente nei prossimi mesi, quando l’inchiesta potrebbe concludersi ufficialmente. Intanto, un’enorme attenzione continua ad averla Caterina Abbattista, la donna in carcere con l’accusa di concorso in omicidio. La donna e madre del presunto assassino Gabriele Defilippi, secondo gli inquirenti potrebbe aver mentito per coprire il figlio, fornendogli un alibi nel momento dell’omicidio. Lo ricorda il settimanale Giallo, che in merito riporta le frasi della donna: “E’ stato a casa tutto il giorno a sorvegliare il fratellino”. La versione fu poi ritrattata in seguito: “Gabriele mi aveva chiesto di farlo e io ero in uno stato di sudditanza e oggetto di intimidazioni, botte comprese”. Sempre il prossimo dicembre si discuterà in Cassazione il ricorso presentato dalla difesa di Caterina Abbattista in merito ai “no” finora incassati e legati alle istanze di scarcerazione. Quale sarà il destino della donna?
Il giallo sul delitto di Gloria Rosboch, la professoressa di Castellamonte uccisa brutalmente lo scorso 13 gennaio, ha caratterizzato per quasi un intero anno le pagine di cronaca nera nostrana. Responsabili dell’omicidio sono Gabriele Defilippi e Roberto Obert, ex complici ed ora anche ex amanti, i quali avrebbero costretto Gloria a salire nell’auto del secondo per poi ucciderla brutalmente ed abbandonare il suo cadavere nella vasca di scolo di una discarica abbandonata a Rivara. Di recente, tuttavia, i Ris avrebbero accertato che ad uccidere materialmente la donna sia stato proprio Gabriele, suo ex studente, che l’avrebbe strangolata con una corda mentre si trovava sul sedile posteriore della vettura, cogliendola alle spalle. Per il delitto della professoressa di Castellamonte è in carcere dallo scorso 16 febbraio anche la madre del giovane killer, Caterina Abbattista, con l’accusa di concorso in omicidio. La donna, operatrice sanitaria dell’ospedale di Ivrea, sin dal giorno del suo arresto ha sempre ribadito la sua innocenza rispetto alle accuse che le sono mosse, secondo le quali avrebbe giocato un ruolo determinante nelle fasi successive al delitto di Gloria Rosboch. Per due volte la sua difesa aveva presentato l’istanza di scarcerazione, in entrambi i casi respinta. L’ultima volta era stato il Tribunale del Riesame di Torino, lo scorso luglio, a spegnere le speranze di libertà della Abbattista e della sua difesa. Tuttavia, come rivela il quotidiano locale La Sentinella del Canavese, i legali difensori della donna non si sono arresi ed hanno presentato ricorso in Cassazione che si discuterà il prossimo dicembre. E’ proprio nel medesimo periodo che la Procura di Ivrea potrebbe decidere di chiudere definitivamente le indagini sul delitto di Gloria Rosboch e portare così l’inchiesta al cospetto del gip. Intanto, la madre di Gabriele Defilippi avrebbe dimostrato una certa debolezza sia fisica che psicologica. Caterina Abbattista, dal carcere delle Vallette dove è detenuta, dopo un periodo di isolamento è ora insieme ad un’altra detenuta ma il suo stato d’animo non sembra trarne beneficio, al punto da apparire, scrive il quotidiano, “dimagrita e con i capelli bianchi, psicologicamente prostrata”. Nonostante questo, continua a ribadire con forza la sua innocenza, della quale sarebbe estremamente convinta anche la sua difesa.