Fabiola Gianotti è stata nominata direttore generale del Cern di Ginevra. Si tratta della prima volta che una donna è al vertice del laboratorio europeo di fisica delle particelle. La scienziata italiana succede a Rolf-Dieter-Heuer, in carica dal 2009, affiancato da Sergio Bertolucci come direttore della Ricerca. La scienziata italiana ha superato gli altri due fisici in corsa per la direzione che erano il britannico Terry Wyatt e l’olandese Frank Linde. Fabiola Gianotti è nata a Roma nel 1962 e ha studiato Fisica all’Università di Milano, dove – nel 1989 – ha conseguito il dottorato di ricerca in fisica sperimentale subnucleare, poi borsista INFN. È al CERN dal 1987 e dal 1994 è fisico di ricerca nel nel Physics Department del CERN. Ha lavorato in vari esperimenti del CERN: UA2, ALEPH e ATLAS, di cui è stata coordinatrice internazionale. Il 4 luglio del 2012 come coordinatore dell’esperimento ATLAS ha annunciato la scoperta del bosone di Higgs, che è stato premiato dal Nobel per la Fisica. Gianotti ha ottenuto diversi riconoscimenti, tra i quali la nomina nel 2009 da parte di Giorgio Napolitano a Commendatore della Repubblica Italiana e nel settembre 2013 a Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. «È con grande emozione e soddisfazione che apprendiamo della nomina di Fabiola Gianotti a direttore generale del Cern», ha commentato Fernando Ferroni, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Sappiamo che sarà all’altezza di questa alta responsabilità e che guiderà con classe e sicurezza il Cern verso nuovi successi». «Un grande successo per il progresso scientifico e per l’Italia», ha detto il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Paolo Gentiloni. «A Fabiola Gianotti vanno i miei più vivi rallegramenti per questa nomina di eccellenza. E’ il meritato risultato di una vita dedicata alla fisica nucleare e le auguro di conseguire altri e tanti risultati nel suo nuovo incarico». «La nomina di Fabiola Giannotti» ha concluso Gentiloni «è motivo di orgoglio per l’Italia e per le ricercatrici e ricercatori italiani in tutto il mondo». (Serena Marotta)