Carrara, operaio muore colpito da un blocco di marmo: l’ennesimo incidente sul lavoro ha fatto montare la rabbia sui social network. Il lavoratore, un trentasettenne che lascia la moglie e un figlio piccolo, aveva un contratto di sei giorni: un precario, dunque, che ha perso la vita mentre si guadagnava il pane per arrivare a fine mese. Dal mondo politico ai colleghi, tutti infuriati per un decesso prematuro ed evitabile. Nicola Fratoianni ha scritto su Twitter: “A #Carrara operaio 40enne schiacciato da blocco di marmo, a #Padova un lavoratore è caduto da una impalcatura, a #Napoli un giovane è precipitato mentre puliva un ascensore per meno di 30 euro. La mattanza di lavoratori continua e la politica continua a non occuparsene #lavoro”. Sulla vicenda è intervenuta anche la conduttrice tv Myrta Merlino, al timone de L’Aria che Tira su La7: “Muore a #Carrara operaio travolto da blocco di marmo. Aveva 37anni, una moglie, una figlia piccola e… un contratto di 6 giorni. 6 giorni! Mi chiedo quale sicurezza possa essere garantita a chi firma un contratto così! E, soprattutto, quando inizierà la politica a occuparsene?”. Solo alcuni dei centinaia di post dedicati all’ennesimo morto sul lavoro. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
CITTA’ IN LUTTO
Un blocco di marmo lo ha colpito durante le manovre di movimentazione nel deposito dell’azienda FC Autogru. Così è morto Luca Savio, operaio di 41 anni di Carrara e padre di una bambina di 14 mesi. L’edizione odierna del Tirreno parla di un colpo secco, uno “schiaffo di marmo”, come lo chiamano gli addetti ai lavori, in pieno petto che gli ha provocato l’arresto cardiaco. L’operaio è morto in un piazzale pieno di marmo. Erano passate da poco le otto quando durante una manovra banale, la calzatura di un blocco informe è stato colpito al torace. È morto tre giorni prima della scadenza del suo contratto che durava sei giorni appena. Era il primo impiego dopo tanto tempo, dopo mesi di precariato. L’ultimo contratto per Luca Savio risale al 31 dicembre 2017. Poi, almeno ufficialmente, non compare nei registri del lavoro. L’operaio ha trovato la morte in un mondo che conosceva bene, visto che il padre è un autotrasportatore del marmo. Ora resta solo tanta rabbia. «Non se ne esce, questa morte è un fallimento per tutti – la reazione a caldo di Paolo Gozzani, segretario provinciale della Cgil – Chi non rispetta le regole va fermato». (agg. di Silvana Palazzo)
ERA UN LAVORATORE PRECARIO
Seconda vittima in due mesi fra i lavoratori del marmo di Carrara. L’11 maggio aveva perso la vita un 58enne di Fantascritti, ieri, un operaio che aveva un contratto di appena 6 giorni, schiacciato da un blocco di diverse tonnellate. Come riportato dall’edizione online de Il Corriere della Sera, dopo la tragica scomparsa dell’operaio la giunta comunale ha indetto il lutto cittadino per tutta la giornata di oggi, con le bandiere di palazzo civico che saranno esposte a mezz’asta, in segno di vicinanza alla famiglia del lavoratore (moglie e figlio). «E’ una vicenda straziante – le parole riportate da Matteo Martinelli, vice sindaco di Carrara – il primo pensiero va ai famigliari di questo giovane padre. Non possiamo però trascurare che la vicenda professionale di questo operaio è una drammatica rappresentazione delle tante difficoltà che caratterizzano oggi il mondo dell’occupazione. La vittima era infatti un lavoratore precario». Il presidente del consiglio comunale, Michele Palma, ha invece commentato la notizia con tali parole: «Prima che un operaio perdiamo un uomo, un papà, un marito. Sarà necessaria una approfondita riflessione sul fatto che questa persona aveva una condizione occupazionale altamente precaria. Intanto piangiamo la perdita di un giovane uomo, un lutto nel quale tutta la comunità si immedesima, stringendosi attorno alla sua famiglia». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
UNA TRAGEDIA CHE HA LASCIATO SGOMENTI
Fa discutere l’ennesima morte sul lavoro dopo la tragedia che si è consumata a Marina di Carrara a scapito di un operaio 37enne, colpito da un blocco di marmo ed ucciso. Quello di oggi rappresenta il secondo infortunio mortale nel settore del marmo in Toscana nel 2018. Ad unirsi al cordoglio è stato il presidente della Regione Toscana e il sindaco di Carrara, Francesco De Pasquale. Appresa la notizia dell’incidente mortale, Enrico Rossi ha commentato, come riporta Voceapuana.com: “Alla famiglia dell’operaio morto oggi in un deposito di marmi ad Avenza vanno le mie condoglianze e quella dell’intera Regione Toscana. Siamo di fronte agli effetti inaccettabili di una precarietà e di un mercato del lavoro che consentono l’eccessiva frammentazione di mansioni e carichi insostenibili di lavoro”. Profondo dolore e sconcerto anche da parte del primo cittadino che ha dichiarato: “Quello che sta pagando il mondo del marmo in termini di vite umane è un prezzo troppo alto, insostenibile per qualsiasi città che si voglia definire civile”. In seguito alla morte dell’operaio, per la giornata di domani è stato proclamato il lutto cittadino. Bandiere a mezz’asta a Palazzo civico in segno di profonda vicinanza alla famiglia della vittima. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“TASK FORCE REGIONE TOSCANA NON BASTA”
L’incidente all’interno della Cava di Marina di Carrara ha sconvolto l’intera comunità degli operai marmisti, specie per quel “contratto da 6 giorni” che viene visto come una sconfitta totale della gestione lavorativa tanto dell’azienda quanto dei sindacati. E proprio la sigla Cgil alza i toni e a livello pubblico accusa l’insufficienza della pur lodevole “task force di Regione Toscana” sull’emergenza degli incidenti mortali nelle cave di marmo. «Nonostante la task-force messa in campo dalla Regione Toscana continua la strage di lavoratori», ha spiegato la segreteria Cgil di Massa Carrara. Secondo invece l’assessore al diritto di Salute di Carrara, Stefania Saccardi, è sempre più doloroso registrare un infortunio mortale in un settore «in cui tanto abbiamo fatto per aumentare la sicurezza e accrescere la consapevolezza di lavoratori e datori di lavoro». Secondo il comune toscano per migliorare la sicurezza nelle cave e nel settore del marmo «è necessaria una stretta collaborazione tra lavoratori e datori di lavoro, una vera alleanza tra tutte le figure dell’impresa. E i controlli devono essere assidui e costanti», conclude l’assessore. (agg. di Niccolò Magnani)
AVEVA UN CONTRATTO DI 6 GIORNI
Emergono ulteriori dettagli circa la tragica morte di un operaio avvenuto quest’oggi presso le cave di marmo di Carrara, in Toscana. Stando a quanto riporta La Repubblica, la vittima aveva 37 anni, tale Luca Savio, e lascia la moglie e un figlio piccolo. A rendere il tutto ancora più tragico, il fatto che l’operaio aveva firmato lo scorso 9 luglio un contratto di appena sei giorni, stando a quanto risultato alla Cgil: «Un ragazzo di 37 anni ha perso la vita per un contratto di soli 6 giorni – le parole del sindacato – la tragedia di oggi è indice del fallimento di tutta la nostra comunità». Ancora da capire cosa sia successo, visto che il blocco di marmo era già posizionato nel deposito, ma si è mosso improvvisamente, colpendo il malcapitato al torace. L’area dove si è verificato l’incidente mortale è stata sequestrata, e molte cave in segno di lutto e solidarietà hanno sospeso l’attività lavorativa. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MORTO OPERAIO SCHIACCIATO DA BLOCCO DI MARMO
Ennesima morte sul lavoro ed ennesimo caso che si verifica a Cararra, nelle cave di marmo della zona, sicuramente uno dei luoghi di lavoro più pericolosi d’Italia visto l’alto numero di vittime che si concentra in questa zona. Certamente un lavoro pericoloso, quello che si svolge nelle cave di marmo, dove ci si occupa di staccare dalle montagne enormi blocchi di marmo e quindi di muoverli per portarli sui mezzi di trasporto, stupisce però la facilità con cui si verificano incidenti di lavoro, quasi sempre mortali. Questa volta il caso è accaduto in una segheria, nel deposito marmi Fc Autogru. Un operaio di 40 anni, secondo le prime ricostruzioni, è stato schiacciato da un grosso blocco di marmo. Ha avuto un arresto cardiaco a causa del trauma causato dalla caduta del marmo su di lui.
L’ENNESIMO INCIDENTE MORTALE SUL LAVORO
Per quasi 40 minuti si è cercato di rianimarlo ma non c’è stato niente da fare, è morto senza neanche essere stato trasportato in ospedale. Era sposato con una figlia piccola. Non è ovviamente ancora stata possibile ricostruire la dinamica dell’incidente, sembra che l’operaio si occupava del funzionamento delle gru, potrebbe essere rimasto schiacciato dal blocco mentre stava operando un trasporto del blocco stesso, che si sarebbe potuto sganciare. Se così fosse si tratterebbe di un grave problema tecnico, cattiva manutenzione della gru ad esempio. Secondo altre ricostruzioni il blocco era già stato scaricato e posizionato ma in questo caso non si capisce come possa essere caduto addosso all’uomo. Negli ultimi dodici anni si sono registrati nelle cave di marmo del carrarese ben undici incidenti mortali, l’ultimo dei quali lo scorso maggio quando un uomo di 58 anni era rimasto schiacciato da una ruspa. Gli infortuni invece sono stati 1200, un sostanza uno ogni due giorni.