A 16 anni dalla tragedia delle Torri Gemelle, con l’attentato che sconvolse il mondo l’11 settembre 2001, una novità clamorosa viene avanzata da alcune famiglie delle vittime che hanno perso la vita nel crollo delle Twin Towers a Ground Zero. Direttamente dagli Usa si viene a sapere oggi come ben 800 famiglie dei quasi 3mila morti causati dall’attentato terroristico che ha cambiato il mondo faranno causa direttamente all’Arabia Saudita. Oggi in un tribunale di New York è stata depositata l’accusa ufficiale al governo di Riad accusandola di complicità negli attentati di 16 anni fa: i media Usa hanno rimbalzato fin dalle prime ore della mattina la notizia che ovviamente ha avuto un’eco anche nel Medio Oriente avverso agli Stati Uniti, specie in questi primi mesi di governo Trump. In sostanza, l’accusa è diretta contro alcuni funzionari del governo saudita che avrebbero aiutato due dirottatori, Salem Al-Hamzi e Khalid Al-Midhar a trovare soldi, appartamenti e imparare la lingua inglese per poter preparare al meglio gli attentati alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001.
Impressiona i numero di famiglie (800 per l’appunti) che intende muovere causa contro addirittura un intero governo estero, tra l’altro tra i partner commerciali ed economici più influenti degli Stati Uniti d’America. Il tutto avviene nel giorno in cui un’altra notizia filtra dagli ambienti Usa e riguarda il traffico aereo verso gli Stati Uniti da alcuni paesi del Medio Oriente: il bando hi-tech promosso dall’amministrazione Trump prevede da oggi niente più pc, tablet e smartphone in cabina sui voli per gli Usa provenienti da una dozzina di Paesi mediorientali e dell’Africa settentrionale, compresi per l’appunto L’Arabia Saudita e la Giordania, ovvero due atleti degli Stati Uniti. Il timore è quello di nuovi attentati sulla scia delle modalità dell’11 settembre e per questo motivo tutte le apparecchiature elettriche più grandi di un cellulare dovranno essere trasportate solo nel bagaglio in stiva. Va detto che purtroppo il terrorismo internazionale ha dimostrato in questi anni post-11 settembre come il fatto sorpresa sia sempre stato rispettato: serviranno dunque davvero questi continui nuove limitazioni in favore della minaccia anti-sicurezza?