Si celebra oggi San Marco, il santo del giorno di questo martedì 25 aprile 2017, il cui simbolo secondo la tradizione cattolica è il leone. Ma a cosa si deve questa particolare associazione? Innanzitutto è bene ricordare come i 4 evangelisti Matteo, Luca, Giovanni e Marco siano rappresentati ognuno con un animale diverso: rispettivamente un uomo alato, un vitello alato, un’aquila e appunto il leone alato. Secondo l’interpretazione del Padre della Chiesa san Gregorio Magno, a San Marco viene associato il leone perché nel suo Vangelo viene narrato il numero più alto di profezie che Gesù fece rispetto alla propria risurrezione e il leone, in ragione della sua fortezza, rappresenterebbe appunto la rinascita. Un altro motivo che porta a credere che Marco venga raffigurato come un leone è che il suo Vangelo si apre con la voce di san Giovanni Battista che, in mezzo al deserto, come ruggendo, preannuncia all’umanità la venuta del Cristo. (agg. di Dario D’Angelo)
Innanzitutto buon onomastico a tutti i Marco d’Italia e del mondo: con la festa di San Marco la Chiesa nel giorno della Liberazione dopo la Seconda Guerra Mondiale ricorda uno degli evangelisti protagonisti centrali della tradizione cristiana dall’epoca di Cristo fino ai nostri giorni. Quel Vangelo è un dono per tutta la Chiesa nei secoli a venire, una possibilità per i fedeli di attingere il racconto storico della vita di Gesù che a lui come a tutti cristiani ha letteralmente “cambiato” la vita. Non tutti sanno che il Vangelo di San Marco è ritenuto la fonte “base” da cui San Luca e San Matteo hanno attinto per scrivere il loro Vangelo (sono quesi i tre sinottici a cui si aggiunge quello dell’Apostolo San Giovanni). Un dono nel dono che rende San Marco una delle figure più importanti della schiera dei santi cristiani; come ricorda il “Santo del Giorno” di oggi su Avvenire, «In un’epoca in cui sembra dominare il sospetto del complotto è di certo profetico indicare il valore del racconto autorevole, della trasmissione per testimonianza, della capacità di affidarsi alle parole di altri». San Marco infatti rappresenta proprio questo, storicamente “ricevuto” nella fede da San Pietro e Paolo che hanno infuso in lui il racconto fattuale e concerto della vita di Gesù. (agg. di Niccolò Magnani)
Venezia è la città capoluogo della Regione Veneto. Il comune ha più di 250 mila abitanti. Venezia, insieme con la sua laguna, è stata nominata patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO. In questo posto, un luogo molto importante da visitare è sicuramente la Basilica di San Marco, che sorge appunto nell’omonima Piazza. L’edificio è famoso per i suoi mosaici dorati e per il suo frontone, su cui si possono distinguere il simbolo della città, che è appunto il Leone alato, e il patrono. Accanto alla Basilica c’è il Campanile di san Marco, che è uno dei campanili più alti del nostro paese, e il Palazzo Ducale, sede un tempo del Doge, che si contraddistingue per il suo stile orientale e bizantino. A Venezia sorgono diversi ponti, il più conosciuto e antico dei quali è certamente quello di Rialto. Un altro ponte famoso è quello dei Sospiri, il cui nome si riferisce agli ultimi respiri che emettevano i prigionieri, prima di essere condannati dal Doge. Nel capoluogo veneto sorgono numerosi palazzi privati, come il Palazzo Cavalli-Franchetti, il Ca’ Vendramin Calergi, dove c’è il Casinò e il Ca’ Foscari, che è la sede dell’Università.
San Marco è il patrono della città di Venezia. La sua festa ricade il 25 Aprile di ogni anno. In questo giorno, nel capoluogo veneto, c’è la processione che parte da Piazza San Marco, a cui partecipano tutte le principali personalità civili e religiose. Al termine della processione, la statua del patrono viene portata nella Basilica a lui dedicata, dove si celebra una Messa in suo onore. In occasione della Festa di san Marco è tradizione che i mariti e i fidanzati regalino alle proprie compagne una rosa rossa in segno d’amore. Il 25 Aprile, a Venezia, si organizzano anche delle sagre, in cui i visitatori possono mangiare l’anguilla marinata e i baicoli, che sono dei gustosissimi biscotti.
San Marco nasce a Cipro o in Palestina intorno all’anno 20 dopo Cristo. La madre del futuro santo si chiama Maria e nell’abitazione della donna si riunivano gli apostoli dopo la morte di Gesù. San Marco parte, insieme con il discepolo Pietro, per Roma. Arriva nella Capitale, durante il regno dell’imperatore Claudio, e si prodiga per diffondere il Cristianesimo nella città. Successivamente, costui si sposta con l’apostolo Paolo ad Antiochia e i due incominciano a predicare la parola di Cristo a Salamina. San Marco continua la sua opera di evangelizzazione in Egitto, dove fonda la chiesa di Alessandria, divenendone poi primo Vescovo. Il predicatore si sposta ad Aquileia, per incominciare la sua opera di annunciazione della parola di Gesù. Nella Basilica della città, infatti, c’è una cripta, dove ci sono vari affreschi, che testimoniano il lavoro di evangelizzazione di san Marco. Secondo alcuni documenti ufficiali, il Vescovo muore proprio ad Alessandria nella seconda metà del primo secolo dopo Cristo. San Marco muore trainato da un carro e le sue spoglie sono state rubate da due mercanti veneziani, per essere portate nel capoluogo veneto, nascoste in delle ceste di verdure e di carne. Il Vescovo è stato quindi nominato Santo dalla Chiesa e nella città di Venezia sorge appunto una Basilica a lui dedicata. San Marco viene chiamato anche l’Evangelista, in quanto si ritiene che lui sia l’autore del famoso Vangelo secondo Marco.
Oltre a san Marco, i santi del 25 Aprile sono: san Giovanni Battista Piamarta, santa Franca da Vitalta, sant’Aniano di Alessandria e san Febadio di Agen. I beati del 25 Aprile sono: Mario Borzaga, Roberto Anderton e Bonifacio di Valperga.