In questo giorno, la chiesa cattolica celebra la memoria di San Luca Evangelista. Nato ad Antiochia di Siria, San Luca è uno dei quattro autori del Vangelo.
Sebbene la sua nascita venga datata intorno al 10 d.C. circa, si presume che sia venuto in contatto con la storia di Gesù solamente dopo la sua morte, nel 37 d.C. circa. Medico di professione, San Luca incontrò presto Paolo di Tarso, diventando discepolo degli apostoli: San Paolo gli fu molto affezionato, tanto da citarlo più di una volta nelle sue lettere ai Colossesi, definendolo spesso compagno di lavoro.
Dall’epistolario del Santo di Tarso, in una missiva a Timoteo, infatti, nel suo periodo di prigionia in attesa del martirio, Paolo specifica che San Luca è l’unico che gli è rimasto vicino. Oltre alla certezza della sua professione, si evince dal vangelo da lui scritto quanto fosse alto il livello culturale di San Luca: il greco elegante e fluente che caratterizzano la parte della Bibbia a lui attribuita, ovvero il terzo Vangelo e gli Atti degli Apostoli, dimostra quanto l’evangelista avesse studiato, così come risulta interessante tutta la parte evangelica da lui dedicata all’infanzia di Gesù, riferita in modo esaustivo e puntuale.
Dal momento che San Luca non condivise nulla con il Redentore quando Egli era in vita, risulta estremamente probabile, se non evidente, che l’evangelista si servì di importanti testimoni della reale vita del Cristo, probabilmente addirittura dei racconti della sua stessa madre Maria, della quale si pensa potesse essere il medico.
Oltre all’ottima formazione ed all’importante professione, San Luca sembra coltivasse anche molti altri interessi, come la letteratura e la pittura: nei secoli, infatti, sono stati attribuiti a lui anche dei dipinti che ritraggono la Madonna, uno dei quali è tuttora conservato nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Inoltre, San Luca Evangelista viaggiò molto: sembra infatti che il santo abbia lavorato alla stesura della Bibbia soggiornando in alcune città della Beozia, antica regione della Grecia, mentre si sa dagli epistolari di Paolo di Tarso che da giovane, insieme all’amico, si trovò con lui a Filippi, a Roma, ma anche a Gerusalemme. Divergono invece le teorie su dove il santo sia morto: alcuni sostengono che San Luca morì ottantaquattrenne in Beozia, dopo aver terminato di scrivere il Vangelo e gli Atti degli Apostoli, mentre altri collocano la sua morte in Bitinia, una regione settentrionale della moderna Turchia.
, ad oggi, è patrono di diverse città, alcune delle quali, Costantinopoli, Venezia e Padova, hanno rivendicato la sua prima sepoltura: ad oggi, però, dopo alcuni esami effettuati sui resti conservati nella Chiesa principale di Padova, sembra confermato che le reliquie del santo si trovino proprio nella città veneta, che è considerata la sua principale protetta.
Feste e sagre dedicate aSan Luca, però, si trovano un po’ in tutte le regioni d’Italia: una delle più importanti e suggestive è quella che si svolge ogni anno a Praiano, in provincia di Salerno, dove al santo vengono dedicati quattro giorni di preghiere e celebrazioni che si chiudono ogni anno con un concerto. Grazie alla sua immagine di uomo mite e compassionevole, San Luca nell’iconografia classica è simboleggiato da un vitello, animale simbolo del sacrificio, e talora da un toro, dal momento che il primo personaggio che compare nel suo Vangelo è Zaccaria, padre di Giovanni Battista, che, in quanto sacerdote del tempio, offriva in sacrificio dei tori.
Patrono dei pittori, proprio a causa della sua passione per l’arte figurativa, San Luca viene festeggiato il 18 ottobre, lo stesso giorno in cui si celebra il Vescovo Asclepiade, martire sotto l’imperatore Decio, ed i santi rinascimentali Pietro d’Alcantara e Isacco Jogues, martire gesuita in America del Nord insieme ad altri sette suoi confratelli.