Ko la Sinistra, eletti candidati di “destra” e “indipendenti”: il Csm, dopo le polemiche forti del Ministro Salvini (sul caso dei Fondi della Lega gestiti da Bossi-Belsito) mostra le prime novità alle elezioni dei nuovi Consiglieri avvenute questo pomeriggio. Piercamillo Davigo (ex Mani Pulite, ora leader di “Autonomia e Indipendenza”) è il primo degli eletti, seguito da Loredana Miccichè rappresentante di “Magistratura Indipendente”: restano fuori, a sorpresa, i candidati di Unicost e soprattutto di Area (il cartello che rappresenta la Sinistra della magistratura). Le elezioni di oggi riguardavano i due posti rimasti vacanti in Cassazione, con l’ex pm dei processi di Tangentopoli che ottiene ben 2522 voti, ripetendo in un certo modo quanto avvenuto due anni fa in Associazione nazionale magistrati. Per quanto riguarda invece “l’indipendente” Miccichè le preferenze guadagnate sono 1761: ko Carmelo Celentano di Unicost (1714 voti) e soprattutto Rita Sanlorenzo(1528 preferenze), rappresentante di Area. Il numero totale delle schede ammonta a 8.010: 328 quelle bianche, 156 le nulle: a breve scatta lo spoglio che riguarda i pubblici ministeri, con altri 4 consiglieri da eleggere.
SCONFITTA L’AREA DI SINISTRA
Sconfitta cocente di tutti gruppi della Magistratura legati alla Sinistra, specie perché la Sanlorenzo era anche stata in passato leader di Magistratura Democratica, l’area più “battagliera” anti Lega e anti Forza Italia, sotto il profilo “politico” delle proprie posizioni. Stamattina, prima del voto decisivo che ha visto Davigo e Miccichè trionfare in Csm, aveva parlato anche il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, spiegando come «Nella scorsa legislatura persone degnissime hanno fatto un salto dal governo in carica direttamente al Csm, non si era mai visto. E anche su questo ci sarà ora discontinuità», riferendosi a Giovanni Legnini che da vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura era stato eletto sottosegretario del Governo Renzi quando fu membro laico di Palazzo dei Marescialli. «Il mio non è stato un attacco personale a Legnini, che ha lavorato benissimo e ho già avuto modo di esprimergli il mio apprezzamento. Mi sono limitato a sottolineare la prassi inaugurata dal governo precedente di portare all’interno del Csm un membro in carica. Sono stati fortunati perché Legnini è una persona seria ma si tratta di una prassi spregiudicata per chi vuole tutelare il confine tra i diversi poteri dello Stato».