I giovani siciliani pensano che la mafia sia più forte dello Stato. E’ questo il risultato shock di un’indagine che è stata condotta su un campione di 166 alunni appartenenti alle scuole medie di 4 comuni, Barcellona Pozzo di Gotto, Capizzi, Palagonia e Paternò, dalla Commissione parlamentare antimafia dell’Assemblea regionale siciliana. Lo studio è stato redatto da Orazio Licciardello, psicologo sociale della facoltà di Scienze della Formazione di Catania. L’esito della ricerca è stato definito “allarmante” dal deputato dell’assemblea regionale siciliana e presidente della commissione regionale antimafia Nello Musumeci che sottolinea che sia necessario intervenire a riguardo. “Occorre coinvolgere le istituzioni scolastiche – spiega Musumeci -, occorre coinvolgere i Comuni con i servizi sociali, occorre forse maggiore attenzione all’evasione scolastica e occorre anche rivedere alcuni libri di testo”. Non solo. Per Musumeci “occorre soprattutto un’attività legislativa per la quale la Commissione Antimafia farà delle precise proposte all’Assemblea regionale siciliana” (clicca qui per vedere il video).
Proprio ieri 21 marzo 2017 si è svolta la Giornata della memoria e del ricordo delle vittime della mafia. A Locri, in provincia di Reggio Calabria, Libera ha organizzato una marcia e, secondo i dati forniti dall’associazione, in 25mila sono scesi in piazza nella cittadina e mezzo milione in tutta Italia. Durante la manifestazione don Luigi Ciotti ha sottolineato che “la prima mafia si annida nell’indifferenza, nella superficialità, nel quieto vivere, nel puntare il dito senza far nulla e girarsi dall’altra parte. L’omertà uccide, la verità è la speranza”. Don Ciotti ha indicato poi qual è la strada per la legalità. “Coraggio e umiltà – ha spiegato – non richiedono ‘eroismi’ ma generosità e responsabilità. Consapevolezza e responsabilità sono inseparabili. Se oggi i diritti sono così deboli non è solo a causa di chi li attacca, ma anche di chi li difende troppo debolmente o peggio si nasconde dietro di essi per giustificare inadempienze e negligenze”.