Questa mattina si è tenuta un’altra udienza per il caso “Don Euro”, l’ex sacerdote indagato per truffa ed estorsione nei confronti dei fedeli della sua parrocchia di Massa Carrara, per la quale compiva spese “pazze” e in alcuni casi sarebbe anche stato beccato con alcuni escort gay, come lo ha fin dall’inizio denunciato Francesco Mangiacapra (qui un breve “ritratto” approfondito del gigolo accusatore). Oggi è anche il 57esimo compleanno di Don Luca Morini (ribattezzato proprio Don Euro dai fedeli traditi dai suoi comportamenti, ndr): «Dall’avviso di fissazione dell’udienza preliminare emergono ulteriori circostanze legate alla vicenda, che in questi anni, ha scosso la diocesi di Massa Carrara e Pontremoli, i fedeli delle parrocchie dove don Luca è stato parroco (Fossone e Caniparola in primis). Emerge che il vescovo monsignor Santucci non è solo indagato (seppur con un ruolo marginale) ma è anche parte offesa così come altre persone (una ventina)», scriveva La Nazione il giorno del rinvio a giudizio di Don Euro.
IL VESCOVO LO HA ESTROMESSO DAL SACERDOZIO
«Gianluca Morini perde lo stato clericale con relativa dispensa dagli obblighi sacerdotali»: lo ha deciso lo scorso 1 marzo il vescovo di Massa Carrara e Pontremoli, mons. Giovanni Santucci, con un comunicato diffuso dalla diocesi. I comportamenti, le accuse e il mancato pentimento sarebbero all’origine di questa dura ma comprensibile decisione della Diocesi; «La sanzione disciplinare datata gennaio 2018 e trasmessa dalla Congregazione per il Clero, a norma del diritto ecclesiastico, sancisce l’esclusione del presbitero dall’esercizio del sacro ministero, esonerandolo da tutti gli obblighi previsti». Le novità emerse questa mattina in aula verranno raccontate in diretta a Pomeriggio 5 a breve, con il principale accusatore Mangiacapra che ha accusato la Chiesa di aver preso una decisione troppo tardiva: «Quando ho appreso la decisione del Vaticano mi sono commosso. In questi tre anni – commenta Mangiacapra – ho sempre immaginato che questo traguardo che, a volte appariva irraggiungibile, mi avrebbe appagato e reso sereno. Oggi non riesco a gioire perché mi rendo conto che questo provvedimento, tardivo, non cancella il dolore e la frustrazione che questo ex sacerdote ha provocato negli anni ai tanti fedeli, alle tante persone che avevano riposto fiducia, speranza e denaro, ad un’intera comunità che ha visto vacillare la propria fede nei confronti di un’istituzione. Mi chiedo: ora che Luca Morini ha perso i benefit chi pagherà il suo avvocato, cosa sarà del suo ‘tesoretto’ e della villetta in cui vive?». Il processo partirà il prossimo 13 giugno: le vicende e le indagini non finiscono qui.