Caterina Abbattista, la donna in carcere con l’accusa di concorso in omicidio nel giallo di Gloria Rosboch, è stata colta da una grande delusione dopo aver appreso qual è stata la decisione del gip in seguito all’istanza di scarcerazione avanzata dalla sua difesa. Lo rivela La Sentinella del Canavese che cita anche le motivazioni del giudice rivelando i gravi indizi a carico della donna. “Sussistono gravi indizi di reità”: sarebbe stata questa la replica del giudice alla richiesta avanzata dai legali della Abbattista sulla quale penderebbero gravi indizi di colpevolezza. Questi sarebbero rappresentati dai risultati dei tabulati telefonici, dal cellulare della donna che agganciava una cella distante da quella in cui si trova l’ospedale nel quale lavora, il suo allontanamento dal luogo in cui prestava servizio il giorno del delitto, i vari spostamenti nella medesima mattinata, i “frequenti e frenetici” contatti con Roberto Obert e le dichiarazioni del figlio minore secondo il quale lo scorso 13 gennaio si sarebbe dovuto recare dai genitori dell’attuale compagno di Caterina in quanto Gabriele non sarebbe stato in casa. Tutti questi elementi avrebbero spinto il gip a dare esito negativo all’istanza.
Il giallo sul delitto di Gloria Rosboch sembra aver incontrato una nuova battuta di arresto. Dopo le notizie della passata settimana relative al “no” del gip di fronte all’istanza di scarcerazione di Caterina Abbattista, è calato nuovamente il silenzio sul caso della professoressa di Castellamonte. Le indagini continuano comunque senza sosta e non solo al fine di fare maggiore chiarezza sulle responsabilità dell’omicidio avvenuto lo scorso 13 gennaio, ma anche con l’obiettivo primario di dare alcune risposte in merito alla maxi truffa di 187 mila euro ai danni di Gloria e che sarebbe alla base dello stesso delitto. Per questo, alcuni giorni fa, la trasmissione Pomeriggio 5 ha rivelato una novità importante che riguarderebbe nello specifico Gabriele Defilippi, il 22enne reo confesso dell’omicidio della sua ex professoressa 49enne. A quanto pare, le indagini starebbero seguendo attualmente la pista dei conti esteri e dopo Montecarlo l’attenzione sembrerebbe ora spostarsi sul Lussemburgo. L’ipotesi è che il giovane, aiutato da Obert, possa aver trasferito i soldi, o parte di essi, della truffa su un conto estero.
Il delitto della professoressa Gloria Rosboch continua ad essere strettamente connesso alla maxi truffa dei 187 mila euro ai danni della donna 49enne ordita dal suo presunto assassino Gabriele Defilippi. Mentre le indagini su entrambi i reati procedono, giungono alcune novità in merito a Caterina Abbattista, madre di Gabriele ed in carcere anche lei dallo scorso 19 febbraio con l’accusa di concorso in omicidio di Gloria Rosboch. Lo scorso mercoledì la donna ha ricevuto dalla sua difesa l’esito dell’istanza di scarcerazione e che può essere riassunto con le lacrime da parte della stessa detenuta. Lacrime non certamente di gioia in quanto il giudice ha replicato con un sonoro “no” all’istanza presentata dagli avvocati Erica Gilardino e Matteo Grognardi, confermando così il parere negativo già espresso in precedenza dalla Procura. La Abbattista non avrebbe preso affatto bene la decisione del giudice, giustificata con la presenza di “gravi indizi di reità”, sebbene la madre di Gabriele fosse convinta di poter tornare in libertà. Gli indizi di cui parla il gip, come evidenzia il quotidiano “La Sentinella del Canavese”, non sarebbero stati smussati neppure dalle parole del figlio minore nel corso del recente incidente probatorio, né dal precedente interrogatorio congiunto che ha visto protagonisti Gabriele e il suo ex amante Roberto Obert, anche lui in carcere per il delitto della professoressa Gloria Rosboch. Continua a restare in piedi, dunque, il dettagliato quadro indiziario realizzato dalla Procura e che vede in prima linea contro la donna i dati telefonici comprese le celle alle quali si aggancia il cellulare di Caterina il giorno del delitto (distante dal luogo di lavoro), gli spostamenti, i tanti contatti con Roberto Obert e, appunto, le dichiarazioni del figlio minore relative al 13 gennaio scorso. Ad alimentare la tesi del giudice, per il quale non sarebbe fattibile la scarcerazione – né i domiciliari – della donna, sarebbero le parole dell’ex fidanzata di Gabriele, Sofia Sabhou che agli inquirenti dichiarò: “Gabry mi disse che la madre e Obert volevano far sparire Gloria“. Dopo le lacrime versate in seguito al “no” del gip sull’istanza di scarcerazione, la sentenza potrebbe farne scaturire altre, soprattutto quando verrà accertata la reale posizione della donna che al momento appare piuttosto coinvolta nel delitto di Gloria Rosboch.