Il 28 marzo è il giorno di San Cono che viene ricordato dalla Chiesa Cattolica. Conone (nome di nascita del santo) nacque a Naso, un paesino della provincia di Messina da una famiglia benestante. Il padre Anselmo e la madre Claudia, secondo quanto racconta la leggenda, volevano per lui grandi cose di modo che potesse continuare a portare splendore e onore nel nome della famiglia Navacita. Tuttavia all’età di quindici anni, Conone rimase affascinato dal Vangelo e si mostrò già a quella tenera età talmente attaccato alla fede che decise di entrare nel monastero di San Basilio. Questo ovviamente procurò dissensi da parte dei familiari, ma ciò non influenzò la sua scelta e, una volta entrato in convento, si diede subito alla preghiera e alla penitenza. Poco dopo gli venne ordinato di farsi sacerdote in un convento a Frazzanò, ma Conone preferiva la vita di eremita, la preghiera e la solitudine per una profonda meditazione spirituale e per questo gli venne concesso di recarsi in preghiera a Rocca d’Almo in una grotta.
Vivendo in completa solitudine e povertà, si cibava di quello che riusciva a trovare (erbe e alimenti selvatici di qualsiasi genere). Quando l’abate di San Basilio morì, Conone venne chiamato per sostituirlo e lì divenne abate. Di animo nobile e umile, quando i genitori morirono e gli lasciarono in eredità tutte le ricchezze di famiglia, egli le donò tutte ai poveri. La vita nell’abbazia non faceva per lui e decise nuovamente di ritirarsi a vita privata presso la grotta di San Michele. E fu proprio in questo luogo che Conone morì il 28 marzo del 1236. Si dice che fosse il venerdì di Pasqua.
Pare che Cono compì numerosi miracoli come quelli di evitare per i suoi concittadini calamità naturali e catastrofi quando ci fu il terremoto del 1823. Nel 1500 cacciò i Turchi dal paese siciliano apparendo durante la notte come un essere gigante e tutto nero che impaurì gli invasori che scapparono. Oggi San Cono si festeggia in due località: a Naso e a San Cono, entrambi paesi siciliani. Naso è il paese di origine del santo e si festeggia in tre giorni diversi: il 28 marzo, l’anniversario della sua morte, il 3 giugno e il 1° settembre, in questo giorno viene portato il santo in processione con un’iconografia particolare. Infatti, la statua del santo è nera e dal viso deforme, questo per ricordare la cacciata dei turchi che si attribuisce al santo.
A San Cono (Catania) le celebrazioni avvengono a maggio precisamente la seconda domenica del mese. Ci sono alcuni detti che si riferiscono al santo uno tra questi è “Avi a facci i san Conu” (Hai la faccia di San Cono) per indicare qualcuno che è di sgradevole aspetto, proprio come la statua che si porta in processione a settembre presso Naso. San Cono viene invocato in presenza di dolore alle orecchie e al naso per fare in modo che venga alleviato.