Processo per i cosiddetti diritti televisivi Mediaset, un procedimento in ballo da circa sei anni. E’ giunta oggi la prima sentenza in merito e vede la condanna di Silvio Berlusconi a quattro anni di detenzione. Si tratta dell’accusa di irregolarità commesse per la compravendita di diritti televisivi. La sentenza riguarda appuro l’ex capo del governo, ma tra gli imputati ci sono anche Fedele Confalonieri, il fondatore di Arner Bank, Paolo Del Bue, e il produttore statunitense, Frank Agrama. Berlusconi e Confalonieri erano accusati di frode fiscale e falso in bilancio. Secondo le accuse avrebbero cioè gonfiato appositamente i pagamenti per acquistare i diritti di alcuni film prodotti negli Stati Uniti. Per far ciò, avrebbero dato vita a transazioni finanziarie le quali venivano effettuate tramite società off short. In tal modo, sostiene sempre l’accusa, venivano creati fondi neri che permettevano di evadere il fisco e di frodare i propri azionisti. Non è finita, perché in tale quadro le società off short cedevano i diritti a società gemelle con prezzi che aumentavano a ogni singolo passaggio. Gli acquisti di dritti televisivi interessa una somma pari a 470 milioni di euro, pagamenti effettuati tra il 1994 e il 1999. Nel caso sono implicate le società Principal Network Communication e la Principal Network e altri intermediari e distributori quali ad esempio l’Agrama. L’accusa aveva chiesto tre anni e otto mesi per Silvio Berlusconi (gliene sono stati dati quattro) e tre anni e quattro mesi per Confalonieri, il quale è stato invece assolto. Berlusconi è stato anche interdetto dai pubblici uffici per un periodo di tre anni. Berlusconi dovrà anche pagare una somma per adesso provvisoria di dieci milioni di euro all’agenzia delle entrate. Condannato a tre anni anche il produttore americano Frank Agrama. Con queste sentenze si chiude il primo grado di giudizio. Ieri si era invece tenuto il processo parallelo sul caso Mediatrade dove sia Berlusconi che Confalonieri erano stati prosciolti in udienza preliminare. Sul banco degli imputati anche il figlio Pier Silvio Berlusconi.
Per quanto riguarda invece il reato relativo agli esercizi 2002-2003 i giudici che hanno emesso la sentenza hanno decretato che esso sia prescritto. Il commento alla sentenza da parte del segretario del Pdl Alfano: accanimento giudiziario.