Tra i servizi de Le Iene Show, in onda stasera su Italia 1, ce ne sarà anche uno dedicato al bambino senza braccia e gambe. Si chiama Mahmoud, ha 6 anni e vive in Siria, ad Aleppo. Il programma sarà condotto stasera da Ilary Blasi e Teo Mammucari che mostreranno ai telespettatori il racconto dell’inviato sul posto Gaetano Pecoraro: la Iena, oltre a far vedere le condizioni fisiche di Mahmoud farà sapere quali sono le iniziative messe in campo per aiutarlo. La trasmissione Le Iene Show sta lavorando al fianco della onlus Soleterre per cercare di dare aiuto al bambino senza braccia e gambe. Sul sito di Soleterre si legge che ora Mahmoud si trova in ospedale ad Aleppo, sotto le cure del dottor Antaki, che ha chiesto l’aiuto della onlus. Al bambino servono infatti con urgenza delle protesi per camminare e per poter sopravvivere nella città in guerra. Le protesi sono in costruzione in un laboratorio ortopedico ma la famiglia di Mahmoud non può permettersi il costo e quindi ha bisogno di sostegno economico, e anche psicologico, affinché al bimbo mutilato possano essere garantite un paio di protesi nuove ogni anno per tutta la fase della sua crescita: clicca qui per leggere tutto. (aggiornamento di Stefania La Malfa)
Non è un bambino fortunato Mahmoud, il protagonista del servizio di Gaetano Pecoraro in onda oggi a Le Iene Show. Una malformazione lo ha fatto nascere senza braccia, ma è niente rispetto a ciò che ha dovuto vivere nella sua giovanissima vita. Sì, perché Mahmoud, bambino di Aleppo, a soli 6 anni, ne ha già passate tante, e altre ancora dovranno venire. Innanzitutto nascere in Siria, di questi tempi, non è una passeggiata: la guerra civile impazza. I bombardamenti, le sparatorie a cielo aperto, il regime di Assad, i ribelli, i terroristi dell’Isis, e chi più ne ha non ne metta. Sarà per questo che si fa anche un po’ di confusione a dire chi ha causato l’ultima, in ordine di tempo, delle sciagure di Mahmoud: che dopo le braccia ha perso anche le gambe. Le anticipazioni fatte filtrare da Le Iene Show raccontano che le abbia perse calpestando una mina nel tentativo di scappare da un villaggio controllato dall’Isis. Il dottor Nabil Antaki, medico ad Aleppo Ovest, a sibialiria.org racconta invece che “un colpo di mortaio tirato dai “ribelli” ha centrato l’appartamento della sua famiglia e lo ha colpito alle gambe. All’ospedale al Razi hanno dovuto amputargliele. Le ferite non si stavano rimarginando bene ed è stato trasferito da noi.Speriamo che un giorno potrà avere delle protesi e camminare. Lo curiamo nel programma “Civili feriti di guerra”. La storia vera di Mahmoud va raccontata a tutti. Lui dovrebbe essere l’icona delle sofferenze dei bambini siriani. Ne ho visti tanti, feriti da proiettili e mortai, alla testa, al petto…“.
Qualsiasi sia la causa dell’ennesima sofferenza a cui è stato sottoposto Mahmoud, resta una pagina triste, che non avremmo mai voluto scrivere, e voi mai voluto leggere. C’è però un bagliore di speranza nella storia di Mahmoud, che poco tempo fa è diventato orfano di padre (un soldato), e vive oggi con la mamma, la sorella e il nonno. Le Iene, d’accordo con la Onlus Soleterre e con un’equipe medica locale, hanno deciso di garantirgli l’assistenza medica necessaria affinché sopravviva per i prossimi 10 anni, quando potrà finalmente applicare delle protesi definitive al compimento del 17° anno di età. Forse allora Mahmoud tornerà a sorridere, ma mai dimenticherà di essere stato mutilato dalle bombe e dal destino.