Da quel maledetto giorno di giugno è trascorso più di un anno: da quando il piccolo Thomas Lane, 2 anni, è sprofondato nella laguna del resort della Florida di Disney World, trascinato nell’acqua da un alligatore che lo ha poi sbranato, niente è più lo stesso per la sua famiglia. Era un bambino felice e inconsapevole: non poteva mai immaginare che mentre raccoglieva l’acqua per creare un castello di sabbia si sarebbe sentito addentare da un gigantesco coccodrillo. Il papà, che lo teneva sotto controllo, ha provato a sottrarlo al suo infausto destino: quando ha visto che il suo bambino era finito nelle fauci dell’alligatore non c’ha pensato neanche un secondo. Si è avvicinato alla belva e ha impiegato tutta la forza che aveva in corpo per tentare di spalancargli la bocca, ma non ce l’ha fatta. Dopo la morte del piccolo, Disney aveva subito le critiche di chi pensava che non avesse fatto abbastanza per segnalare il pericolo lungo la laguna artificiale, ma la famiglia Lane non era interessata a dare il via ad una battaglia legale con l’intento di ottenere un risarcimento. Avevano perso il loro Thomas, per questo un mese dopo arrivò l’annunciò che non avrebbero fatto causa al parco giochi e si sarebbero “solo concentrati sulla salute futura della nostra famiglia”.
DISNEY WORLD, BAMBINO SBRANATO DALL’ALLIGATORE
LA SCULTURA NEL PARCO GIOCHI
Nel frattempo il parco di Walt Disney ha deciso di onorare la memoria del piccolo sbranato dall’alligatore nel suo resort. Per questo, come riportato dalla BBC, è stato da poco presentato un monumento a lui dedicato a forma di faro, installato a pochi metri di distanza dal punto in cui avvenne l’attacco dell’alligatore. Un portavoce di Disney World ha spiegato che la speranza è che il monumento contribuisca a diffondere la popolarità della Fondazione Lane Thomas, creata dai genitori del bambino, che come suo logo utilizza proprio il faro. La Fondazione Lane Thomas, , ha precisato Walt Disney World in una dichiarazione rilasciata alla stampa, “è stata istituita per fornire assistenza e supporto alle famiglie i cui bambini necessitano di trapianti di organi”. Dunque dalla tragedia del bambino divorato dall’alligatore si spera scaturiscano tanti piccoli miracoli.