-Il decimo anniversario dalla nascita di WikiLeaks poteva essere quello della tanto attesa “sorpresa d’ottobre” che avrebbe cambiato le sorti delle Elezioni Usa 2016, ma per quanto Julian Assange abbia di fatto rimandato il momento dell’annuncio, quel che è certo è che non ha fatto un passo indietro sull’intenzione di pubblicare documenti top-secret. Come riportato da La Repubblica, intervenuto in collegamento video con la conferenza celebrativa dei 10 anni dell’organizzazione in corso a Berlino, Assange (maglia nera con scritta “Truth”, “Verità”) ha dichiarato:”Pubblicheremo nuovi documenti relativi alle elezioni statunitensi e che riguarderanno altri tre governi”. Era stato sempre Assange, in un’intervista rilasciata allo Spiegel, a spiegare:”Non inizieremo a censurare le nostre pubblicazioni perché negli Stati Uniti ci sono le elezioni. Il nostro compito è pubblicare”. Gli Usa e gli altri 3 governi interessati dalle rivelazioni sono avvisati…
C’era grande attesa per la conferenza stampa in programma a Berlino per celebrare i 10 anni dalla nascita di WikiLeaks. Il suo fondatore, Julian Assange, in collegamento video ha parlato dell’attività della sua organizzazione in questi due lustri di vita, ma c’era grande attesa soprattutto per la cosiddetta “sorpresa d’ottobre”, la rivelazione che avrebbe dovuto creare non pochi guai alla campagna per la Casa Bianca di Hillary Clinton. In tanti pensavano che il compleanno di WikiLeaks, con tutto il mondo a guardarlo, fosse l’occasione perfetta per lanciare la bomba mediatica e invece nulla di fatto. Assange ha annunciato che diffonderà i documenti entro l’8 novembre, data delle Elezioni Usa 2016: i detrattori di Hillary Clinton devono soltanto sperare che a quel punto non sia troppo tardi.
Oggi, martedì 4 ottobre, è il compleanno di WikiLeaks: compie infatti dieci anni l’organizzazione internazionale nota per aver svelato segreti di ogni tipo fondata da Julian Assange, giornalista hacker australiano diventato nel corso degli anni il terrore numero uno di tutti i “potenti” che abbiano qualcosa da nascondere. Sono stati diversi i file top secret di cui Assange è riuscito ad entrare in possesso in questi due lustri di vita di WikiLeaks: documenti che hanno cambiato il modo di leggere la storia. Come quelli che hanno attestato che la presenza di armi chimiche in Iraq era in realtà soltanto un pretesto per spodestare Saddam Hussein. Ma il coro non è unanime nel definire l’impatto di WikiLeaks nella società odierna: da una parte c’è chi ammira il coraggio di Assange, dal 2012 “ospite” nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra; dall’altra c’è chi dice che l’attivista australiano col passare degli anni abbia smarrito il senso della sua missione, che il fatto di aver sacrificato alcune fonti (si veda il caso di Chelsea Manning) sull’altare della verità a tutti i costi sia la conferma che Assange ha ormai iniziato un percorso irreversibile, che WikiLeaks non sarà mai più la stessa. Noi non siamo qui per dare giudizi, ma in ogni caso WikiLeaks compie gli anni e se c’è una certezza è che il mondo prima del suo avvento era un posto totalmente diverso.