Voleva vendicarsi il 47enne Alessandro Ferrari, dopo essere stato licenziato dall’ospedale Garibaldi di Catania. Ha quindi preparato la sua vendetta, costruendo una bomba artigianale, piazzata appunto all’interno della stessa struttura. Fortunatamente l’ordigno non è esploso, e le forze dell’ordine hanno potuto fermare il colpevole dopo aver visionato le telecamere di sorveglianza. Sospetto il comportamento dell’uomo prima del gesto, visto che nei giorni precedenti il fatto, il responsabili dell’ufficio amministrativo aveva denunciato il furto di un badge per accedere ai locali, nonché di un personal computer, lo stesso rinvenuto a casa del dinamitardo. Inoltre, vicino alla bomba artigianale ,è stata ritrovata una pietra, che con grande probabilitàFerrari ha utilizzato per spaccare il vetro ed entrare nello stabile del nosocomio. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PIAZZA ORDIGNO MA NON ESPLODE
Catania, licenziato piazza ordigno in un ospedale: non esplode. Scattate le manette per Alessandro Ferrari, 47enne che voleva vendicarsi per il licenziamento dal Garibaldi Centro: secondo quanto riportato dai colleghi de La Sicilia, l’uomo avrebbe piazzato nella sala server un ordigno incendiario costruito artigianalmente con flaconi di plastica contenenti della benzina collegati a un timer. Secondo il progetto dell’uomo, la bomba sarebbe dovuta scoppiare nella notte tra l’8 e il 9 luglio 2018, ma qualcosa è andato storto: la spinta infatti è stata staccata dalla presa elettrica e l’ordigno è stato disinnescato. L’uomo, riconosciuto dalle immagini registrate dalle videocamere di sorveglianza, è stato fermato dalla Squadra Mobile, con il Gip di Catania che ha convalidato l’arresto e posto l’uomo ai domiciliari. Alessandro Ferrari è indagato per fabbricazione e porto di un congegno micidiale, per avere fabbricato e portato in luogo pubblico una bomba. L’uomo inoltre è stato denunciato per furto di un computer.
CATANIA, IL VIDEO DELL’EPISODIO
La denuncia è stata inoltrata dal responsabile dell’ufficio amministrativo per il furto da parte di una addetta dell’ufficio di un badge per accedere ai locali della palazzina e sul furto di un pc. L’uomo è stato avvistato nel tardo pomeriggio del 6 luglio 2018 con indosso una visiera mentre portava con sé un sacchetto di plastica con dentro una tanica. All’uscita dall’Ospedale, l’uomo aveva un sacchetto di plastica con dentro un computer. Nella stanza del primo piano del Ced le forze dell’ordine hanno rinvenuto l’ordigno formato un flacone di plastica da mezzo litro contenente liquido infiammabile, collegato con un filo elettrico a sua volta collegato a un timer. All’interno della stanza sono stati inoltre rinvenuti quindici flaconi di plastica da mezzo litro e una bottiglia da 1,5 litri con del liquido infiammabile. L’inchiesta, sottolineano i colleghi de La Sicilia, è stata coordinata dalla divisione reati contro le persone e diretta dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo.