E’ stato individuato quello che dovrebbe essere quasi con certezza l’Original Night Stalker, il serial killer che negli anni ’70 e ’80 ha terrorizzato la California. L’assassino in questione viene infatti indicato come il responsabile di 12 omicidi, 45 stupri e più di 120 rapine. Numeri impressionanti, soprattutto perché lo stesso è rimasto impunito per quasi 40 anni. Nelle scorse ore è stato fermato James DeAngelo, ex poliziotto di 72 anni, che corrisponde perfettamente all’identikit ricercato dall’FBI. Un classico “cold case” per dirlo all’americana, un caso irrisolto da anni, che viene finalmente districato. A vederlo, James, sembra un signor anziano come altri, viso pasciuto, molto abbronzato, pochi capelli e tutti grigi. Uno sguardo comune, ma che nasconde invece un killer spietato, che iniziò la sua scia di sangue facendo irruzione in un’abitazione di una donna che viveva da sola con il suo bambino, legando entrambi, e violentando la povera malcapatita. Finalmente la risoluzione del caso anche se DeAngelo è riuscito a scamparla per 40 anni, godendosi la vita all’aria aperta nonostante sarebbe dovuto finire a marcire dietro le sbarre. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LA TENACIA DEL DETECTIVE PAUL HOLES
Un caso irrisolto per più di 40 anni, poi la luce in fondo al tunnel grazie alle tracce del dna. E’ accaduto in California, dove il famoso Golden State Killer, un assassino che negli anni ’70 e ’80 ha lasciato dietro di se una lunga scia di sangue fra omicidi e stupri, è stato catturato proprio grazie alle tracce genetiche lasciate sui luoghi degli efferati assassini. In particolare, sarebbero due gli omicidi, risalenti all’anno 1978 a Sacramento, durante i quali James DeAngelo (questo il nome del serial killer), sarebbe stato troppo distratto, o forse, semplicemente non poteva sapere che la tecnologia avrebbe fatto passi da gigante negli anni a seguire. Una cattura che ha premiato lo sforzo quarantennale di Paul Holes, l’investigatore della Contea di Contra Costa, in California, che ha sempre lavorato al caso, nonostante passassero gli anni e le speranze di catturare il killer si assottigliassero sempre più. DeAngelo era uno degli uomini più ricercati al mondo, inserito nel famoso database dell’Fbi, visibile a tutti sul sito web dello stesso Bureau. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
NEL 2001 OFFERTI 50MILA DOLLARI
Dopo 40 anni è stato arrestato in California un serial killer che ha seminato morte, violenza e terrore. Si tratta di James DeAngelo, oggi 72enne, accusato di 12 omicidi e 45 stupri. E’ stato incastrato dal dna, visto che sui luoghi dove commetteva efferati delitti, ha lasciato moltissime tracce di se, anche perché negli anni in cui ha scatenato la propria furia omicida, non era cosa comune utilizzare appunto il dna nei casi investigativi. «Ha coperto le sue tracce molto bene – ha detto l’investigatore Paul Hole, colui che ha lavorato incessantemente al caso – ciò di cui non ha tenuto conto è stata l’uso della tecnologia per rinvenire tracce di Dna». All’inizio DeAngelo, un ex poliziotto, prese di mira soprattutto donne sole con figli, violentandole e ammazzandole (lo chiamavano Original Night Stalker), quindi colpì le coppie nelle loro case. Nel 2001, come ricorda La Stampa, l’FBI offrì 50 mila dollari a chi avesse fornito delle informazioni utili al suo arresto. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
RISOLTO IL COLD CASE DOPO 40 ANNI
Un “cold case”, come vengono chiamati in gergo, risolto dopo ben 40 anni: un serial killer ricercato in California dagli anni Settanta, un efferato criminale ritenuto responsabile di ben 12 omicidi, 45 stupri e circa 120 rapine e furti, nella zona da Sacramento alla Orange County negli Stati Uniti, per l’appunto nello Stato della California. Solo le avanzate, moderne tecniche che permettono di rilevare il DNA anche a distanza di decenni, hanno permesso alla polizia di arrivare all’oggi settantaduenne Joseph James DeAngelo, ex poliziotto che corrisponde al profilo di quello che per 40 anni è stato chiamato dalle forze dell’ordine che gli davano la caccia e dall’opinione pubblica e dai media: “Golden State Killer”.
UN LIBRO PER LA SVOLTA
Risale al 18 giugno 1976 il primo caso in cui il “Golden State Killer” aveva colpito: non uccidendo in quel caso, ma violentando una donna di nome Jane che stava dormendo in casa con il figlioletto di tre anni. Entrando con un coltello da macellaio nell’abitazione della donna, DeAngelo inflisse la violenza sessuale sulla donna dopo aver legato e bendato madre e figlio. Da allora una lunga scia di violenza e sangue, seguita per decenni dall’investigatore della contea di Contra Costa, Paul Holes, che è arrivato a una svolta dopo aver letto il libro della giornalista Michelle McNamara “I’ll Be Gone in the Dark”, dedicato proprio al “Golden State Killer”. Da lì si arrivò alla scoperta dei cambi di metodologia dell’assassino, poi incastrato dalla prova del DNA.