Il caso di un uomo di 59 anni di Terni, morso da un ragno violino ma miracolosamente salvatosi grazie al ricovero in ospedale (anche se il veleno non è sempre letale) ha acceso i riflettori su questa specie di aracnide che, pur non essendo molto conosciuto, è discretamente diffuso nel nostro Paese e, sorprendentemente, è presente a nostra insaputa anche in molte abitazioni. Il ragno della specie L. rufescens infatti prolifera in casa e soprattutto ovviamente nei luoghi dove può trovare riparo, fossero anche degli indumenti o persino delle scarpe lasciate in giro. La loro predilezione va tuttavia agli ambienti particolarmente asciutti e oscuri ma, nonostante questi aracnidi vivano praticamente attorno a noi, la spiacevole vicenda del vigile urbano di Terni non deve portare alla genesi di una psicosi dato che, pur essendo potenzialmente pericolosi, sono rari i casi in cui sono risultati letali per l’uomo. Inoltre, stando agli esperti, il ragno violino è –se si può far ricorso a questa espressione- molto timido e attacca solamente quando crede di essere in pericolo e dunque come extrema ratio. Infatti, gli episodi acclarati di morso del ragno violino in Italia sono sporadici e, a volte, non è stato comunque possibile attribuire a loro la provenienza di un determinato tipo di veleno. (agg. R. G. Flore)
IL RAGNO PROTAGONISTA DI UN ROMANZO DI VARGAS
E’ psicosi ragno violino in Italia. La notizia del vigile di Terni morso dall’insetto in questione, ha fatto in breve tempo il giro del web, acuendo ancora di più l’aracnofobia, la paura dei ragni, molto diffusa fra uomini e donne, indistintamente dal sesso. E il ragno violino è anche il protagonista di un romanzo giallo, precisamente “Il morso della reclusa”, scritto da Fred Vergas. La scrittrice francese, tra l’altro molto criticata in Italia per aver difeso il brigatista Cesare Battisti, narra le nuove vicende del commissario Adamsberg, alle prese con la morte di alcuni vecchietti, uccisi proprio dal veleno di un ragno violino. Si tratta di scomparse apparentemente casuali, ma che in realtà nascondo un segreto. Un libro, che secondo la critica, è davvero ben riuscito, forse il migliore della serie dell’autrice transalpina con protagonista il commissario di cui sopra. Il titolo originale francese è Quand sort la recluse, quando esce la reclusa, intesa proprio come il ragno killer: ma siamo sicuri che l’assassino sia solo il ragno? (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PSICOSI RAGNO VIOLINO
Il ragno violino ha scosso anche il web. Dopo la storia del vigile di Terni, salvato in extremis dopo un morso dell’animale, il web si è diviso tra ironia e paura. Non mancano, in particolare su Twitter, commenti divertenti sulla psicosi da ragno violino: “la mia tipa è uscita a caso in balcone super triste e l’ho seguita e mi fa “vero che non mi punge il ragno violino?”Cosa ho fatto di male” e ancora “Tutti in allerta per il ragno violino. Chissà che succederà quando uscirà il ragno chitarra”. Tra serio e faceto, non manca sui social network chi comunque si dice preoccupato in qualche modo: “comunque che è sta storia del ragno violino in italia?!? questa è la volta buona che mi trasferisco all’estero sul serio”. Un trasferimento, idea presa in considerazione anche da altri utenti del web: “Cos’è questa cosa del ragno violino io me ne vado al polo sud io non ci sto qua con quest’ansia addosso”. (Agg. Massimo Balsamo)
UN ALTRO EPISODIO A MARZO
Si è parlato molto del caso del morso del ragno violino nei confronti di un vigile in provincia di Terni. La situazione è stata subito considerata molto grave e l’uomo si è salvato per miracolo. Alla fine di marzo s’era verificata una situazione molto simile in provincia di Napoli dove per la prima volta in Campania era stato identificato proprio un ragno violino. In una casa di via Aniello Falcone, come racconta il Corriere del Mezzogiorno, pare che un uomo abbia trovato un ragno sul suo letto con la consapevolezza di una situazione diversa dal comune aracnide. L’uomo ha così deciso di avvertire le autorità portando il ragno dalla polizia che lo ha indirizzato al centro antiveleni del Cardarelli dove si è capito che l’uomo aveva rischiato davvero di morire se fosse stato colpito da questo temibilissimo ragno violino che scientificamente viene chiamato Loxosceles rufescens. (agg. di Matteo Fantozzi)
“È PERICOLOSO, MA NON KILLER!”
Il ragno violino ha un aspetto insignificante, se non fosse per quella macchia che ricorda vagamente un violino, caratteristica che gli è valsa questo nome speciale. Il caso del 45enne deceduto nei mesi scorsi in Sardegna e quello del vigile sopravvissuto “miracolosamente” spingono gli esperti a fare chiarezza su questa specie. «La pericolosità del morso non va sottovalutata ma ciò non fa della specie Loxosceles rufescens un killer», aveva dichiarato Paolo Pantini, aracnologo e conservatore di Zoologia del Museo civico di Scienze Naturali di Bergamo, a Repubblica nel settembre scorso. Il principale elemento del veleno del ragno violino è la sfingomielinasi-D. L’enzima innesca alterazioni che determinano l’attivazione del sistema immunitario, portando alla necrosi dei tessuti. «Le conseguenze del morso dipendono dalla sensibilità individuale: per esempio, i soggetti sovrappeso sono più a rischio di sviluppare necrosi profonde», ha aggiunto l’esperto. Di sicuro non bisogna lasciarsi prendere dalle suggestioni, ma non va neppure sottovalutato il pericolo. (agg. di Silvana Palazzo)
MORSO TRA I PIÙ VELENOSI IN ITALIA: COSA ACCADE DOPO
Ha rischiato grosso il vigile di Terni di 59 anni che è stato morso da un ragno violino: è stato salvato in extremis dall’équipe guidata da Daniela Francisci. Quando è arrivato in ospedale la situazione è degenerata, ma i medici lo hanno trattato «con antibiotici ad ampio spettro abbinati a terapia di supporto, medicazioni intensive e asportazione chirurgica dei tessuti necrotizzati del braccio per venire dimesso dopo 14 giorni di ricovero». Nonostante la gravità della situazione, il caso clinico ha avuto esito positivo. La professoressa Francisci, direttore del reparto di Malattie Infettive, come riportato dal Messaggero, lo definisce un «risultato eccellente, considerando che, superato lo stato tossico e settico generale con cui era entrato, si è riusciti a recuperare la completa funzionalità di tutti gli organi oltre che del braccio colpito». Questo caso ha riacceso i riflettori sul ragno violino, noto ai più esperti con il suo nome scientifico, Loxosceles rufescens. È una specie piccola ma molto velenosa: il suo morso può provocare seri danni se non si interviene subito. Il rischio – riporta Repubblica – è che nel giro di 48-72 ore dopo la zona interessata dal morso diventi necrotica e possa ulcerarsi. Il ragno violino può veicolare batteri anaerobi nei tessuti umani: proliferando possono provocare la liquefazione dei tessuti. Nei casi più gravi possono presentarsi danni a muscoli, reni ed emorragie. (agg. di Silvana Palazzo)
IL VIGILE MORSO DAL RAGNO VIOLINO: “VIVO PER MIRACOLO”
Un vigile di 59 anni di Terni ha rischiato di morire per il morso di un ragno violino. È stato proprio il sopravvissuto a raccontarlo, spiegando che tutto è cominciato quando ha infilato le mani in un sacco di gesso per fare dei lavori in casa. Proprio in quel momento un piccolo ragno gli è salito sul braccio: «Dopo un paio di giorni si erano formate due piccole croste a distanza di due centimetri l’una dall’altra, ma non avrei immaginato che quello sarebbe stato solo l’inizio di un calvario». Il braccio ha cominciato a gonfiarsi, è comparsa la febbre, poi le sue condizioni sono peggiorate fino al ricovero in ospedale, dove è stato salvato. «Ho raccontato l’episodio di quel piccolo ragno che mi aveva morso diversi giorni prima e questo ha permesso di ricostruire quello che era accaduto e iniziare una terapia antibiotica mirata». Il ragno violino è un insetto molto piccolo ma estremamente pericoloso. Visto che non sopporta le temperature invernali, si rintana in anfratti e fessure, quindi può trovare riparo dietro mobili, battiscopa, solai, scantinati e bagni. Cosa fare in caso di puntura? Bisogna lavare abbondantemente con acqua e sapone la parte morsa. Poi bisogna chiamare un Centro Antiveleni, soprattutto se i sintomi tendono ad aggravarsi. Attenzione se compare una lesione con una zona più arrossata che diventa più scura con il passare del tempo. (agg. di Silvana Palazzo)
TERNI, MORSO DAL RAGNO VIOLINO: SALVATO IN EXTREMIS
Il reparto malattie infettive dell’ospedale Terni ha reso noto il caso di un uomo, un vigile del posto di 59 anni, che nel mese di gennaio si è salvato miracolosamente, grazie alle cure dell’ospedale umbro, dopo aver subito il morso di un ragno violino, specie rara e infida, perché il veleno si propaga progressivamente nell’organismo, e solo dopo alcuni giorni di malessere si ricorre all’ospedale, quando spesso è purtroppo troppo tardi. Fortunatamente non è stato questo il caso del 59enne, che pur si era presentato all’ospedale già in condizioni estremamente critiche, in condizione di shock per il morso ricevuto, con un braccio gonfio che presentava numerose vesciche e quasi in completa necrosi, e vari organi già compromessi o in sofferenza, come reni, fegato e cuore, a causa del veleno del ragno che si stava diffondendo da giorni nell’organismo.
MORSO NON SEMPRE LETALE
“Abbiamo ottenuto un risultato eccellente, considerando che, superato lo stato tossico e settico generale con cui era entrato, si è riusciti a recuperare la completa funzionalità di tutti gli organi oltre che del braccio colpito“ Questo è stato il commento alla vicenda della dottoressa Francisci del reparto malattie infettive dell’ospedale di Terni: non solo la vita del vigile morso dal ragno violino è stata salvata, ma tutte le funzionalità sono state recuperate al meglio nell’organismo. Il morso del ragno violino fortunatamente non dà sempre conseguenze così estreme: a volte può essere addirittura quasi asintomatico, ma in casi di elevata sensibilità al veleno può portare alla necrosi dei tessuti e alla compromissione degli organi interni.