Macron, “Trump uscirà dall’intesa con l’Iran”
Al netto dei rapporti consolidati e del “duopolio” alla guida dell’Occidente (e della Nato), Trump e Macron non si sono trovati sulla vicenda spinosa dell’Iran. Ci hanno provato ma nessuno dei due ha nascosto il fatto che le distanze restano immutate, anche se hanno lasciato qualche spiraglio perché si possa rinegoziare un nuovo accordo – con Teheran che però ha già scongiurato la possibilità tramite il premier Rohani. «Credo che Donald Trump uscirà dall’accordo sul nucleare iraniano per ragioni di politica interna», ha spiegato Macron prima di lasciare Washington ieri sera. Entro il 12 maggio il presidente Usa dovrà prendere una decisione ufficiale, ma secondo il Capo dell’Eliseo tale scelta non andrà nei binari dell’accordo con Ue e Iran: «è una pazzia che gli americani si ritirino dagli accordi internazionali, come già successo con l’uscita dall’intesa di Parigi sul clima». In attesa di colpi di scena, l’unico vero fallimento della missione macroniana è davanti agli occhi di tutti il giorno dopo la fine del vertice alla Casa Bianca e al Congresso Usa. (agg. di Niccolò Magnani)
Def, CdM approva: “crescita all’1,5%”
Non c’è un governo eppure un altro agisce al suo posto: mentre le trattative si arenano a 50 giorni dalle Elezioni, il “vecchio” governo provvede a presentare la scadenza più importante di questo periodo, ovvero il Documento di Economia e Finanza (il caro e vecchio “Def”). Il Consiglio dei Ministri presieduto da Paolo Gentiloni ha dunque approvato il documento «molto particolare, come si dice in gergo a politiche invariate, che non contiene la parte programmatica delle riforme che spettano al prossimo governo». Per il premier uscente «fotografiamo con questo Def risultati molto rilevanti. Il prossimo Governo prosegua il cammino che abbiamo intrapreso. Questo è indispenssabile. Così come è necessario che a una buona economia corrisponda una buona società». Padoan e Calenda hanno poi illustrato come la crescita del Pil per il 2018 è stimato all’1,5% anche se in termini “prudenziali” in attesa degli sviluppi dei prossimi mesi. «I dati sulla crescita sono incoraggianti. Noi prendiamo un atteggiamento prudente sulla valutazione quantitativa ma è mia personale convinzione che la crescita italiana sia ben superiore ai dati che osserviamo. Il Pil italiano può andare almeno al 2 per cento. Non è un numero contenuto nel Def, ma è un numero che io personalmente propongo alla riflessione», rilancia il ministro dell’Economia. (agg. di Niccolò Magnani)
Macron-Trump, tra accordi e scontri “sottili”
Il Congresso Usa ha tributato una sorta di acclamazione per Emmanuel Macron, forse anche più del dovuto ma quasi a voler dimostrare per differenza la loro estraneità e contrarierà ai modi della politica di Trump. In conclusione del viaggio del Presidente francese negli States, si può osservare come il rapporto con Trump sia decisamente buono e che nello stesso tempo Macron è riuscito ad allontanare le ombre degli attacchi in patria per concentrarsi sull’immagine di uomo nuovo europeo chiamato a guidare la riscossa del Vecchio Continente. In questo senso, il viaggio è andato a buon segno un po’ per tutti anche se oltre ai simboli poi bisogno guardare alla sostanza: e qui, su Siria, Iran, economia, rapporti con Ue e Dazi non è che vi siano tutte queste clamorose novità. Addirittura, sul nucleare con l’Iran l’accordo sembra saltare con Trump non convinto da Macron nella moderazione; nel suo lungo discorso poi, l’inquilino dell’Eliseo ha detto che isolazionismo e nazionalismo non spengono le paure ma le infiammano, tirando una notevole scoccata all’”amico” Donald che ha accolto con grandi onori il giovane collega francese. Macron è riuscito a bilanciare critiche e aperture nei confronti di Trump, senza creare imbarazzi diplomatici: da questo punto di vista, promosso su tutta la linea. Poi però nella sostanza.. (agg. di Niccolò Magnani)
Nuove consultazioni da Roberto Fico
Il presidente della Camera ha reso noto che oggi darà corso al secondo giro di consultazioni tra PD e Movimento cinque stelle, relativamente al mandato esplorativo datogli dal presidente della Repubblica, tendente a un eventuale governo sull’asse PD e M5S. Da registrare ieri l’apertura del segretario reggente Martina, che ha dichiarato ai giornalisti come un pezzo del partito gli chiede di sondare la possibilità di far parte di un esecutivo guidato da Di Maio. Intanto tuona il centro destra, secondo i cui leader un eventuale collaborazione sarebbe un vero e proprio scippo della democrazia, almeno nei confronti di quella parte di italiani che hanno scelto il centrodestra come coalizione. Pesantissime in tale contesto le affermazioni di Silvio Berlusconi, che equipara Di Maio al primo Hitler.
Negato il trasferimento in Italia ad Alfie Evans
Per il piccolo Alfie Evans è stato negato il trasferimento in Italia, per provare a proseguire le cure relative alla sua gravissima malattia neurodegenerativa, da parte dell’Alta Corte della Gran Bretagna, che ha stabilito come non ci fossero elementi nuovi per contraddire la sentenza dei precedenti giudici, che avevano richiesto di staccare il piccolo dalle macchine che lo tenevano in vita. Nonostante questo, Alfie è rimasto vivo e ha continuato a respirare, il che ha portato il padre a chiedere di rivedere il caso e accettare l’offerta di cure dell’ospedale Bambin Gesù. Richiesta negata dall’Alta Corte, e Tom Evans ha minacciato di denunciare tre medici dell’ospedale inglese che si occupano del figlio per cospirazione finalizzata all’omicidio.
Operato d’urgenza Giorgio Napolitano
E’ stato operato la notte scorsa notte il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. L’intervento si è reso necessario per un versamento di sangue nel pericardio. Immediata la conferenza stampa al termine dell’operazione, con il primario della divisione chirurgica del San Camillo di Roma, Francesco Musumeci, che parla di intervento tecnicamente riuscito. Napolitano che è rimasto vigile nelle fasi antecedenti all’intervento è adesso sotto osservazione, stante anche la sua età avanzata. In mattinata da registrare la visita che il presidente del consiglio Paolo Gentiloni ha operato nei confronti dei familiari del presidente emerito, il premier ci ha tenuto a fare gli auguri di pronta guarigione anche a nome dell’esecutivo da lui presieduto.
La festa della liberazione nazionale
E’ stato celebrato ieri direttamente dal capo dello stato la festa del 25 aprile, una giornata che serve agli italiani a ricordare la liberazione dall’oppressore nazi fascista. Le celebrazioni si sono susseguite in tutto il bel paese, le più importanti quelle itineranti della prima carica dello stato, con Mattarella che ha prima hadeposto una corona d’alloro all’altare della patria, poi si è recato a Chieti e infine in Abruzzo. Molte invece le considerazioni politiche dei leader, tra le più importanti quelle di Gentiloni che in un tweet non ha mancato di mettere in relazione la liberazione del bel paese con l’operazione di Napolitano, inviando anche tramite il social gli auguri di pronta guarigione al presidente emerito.
Champions, Real Madrid corsaro col Bayern
E’ andata in scena la seconda semifinale di andata di Champions League: gran colpo del Real Madrid all’Allianz Arena contro il Bayern Monaco: la squadra di Zinedine Zidane si è imposta con il punteggio di 2-1, portandosi in pole position per la conquista dell’accesso in finale. Partita sfortunata per i bavaresi che hanno perso per infortunio Robben e Jerome Boateng già nel primo tempo, ma sono riusciti comunque a portarsi in vantaggio con Kimmich. Un gran gol di Marcelo e il raddoppio nella ripresa di Asensio hanno ribaltato la situazione, e ora al Bayern servirà un’impresa per evitare la terza eliminazione in quattro anni in semifinale nella competizione.