Nuovo processo “parallelo” sul caso di Sarah Scazzi, con in aula lo zio di Michele Misseri e il “movente” dell’omicidio messo in pratica da Cosima Serrano e Sabrina Misseri, Ivano Russo. Se ne parlerà a Pomeriggio 5 che ha seguito l’udienza di oggi sul processo a carico di Michele Misseri, in carcere per il coinvolgimento – anche se non diretto – all’omicidio della nipote nell’orrendo caso di Avetrana: in aula, oltre allo zio Michele, c’era anche Ivano Russo. Secondo i magistrati di Taranto, proprio il giovane sarebbe stato il “movente” che ha spinto Sabrina Misseri, accecata di gelosia, ad uccidere la cugina con l’aiuto di Cosima Serrano, la vera “capofamiglia” del clan Scazzi-Serrano. Lo scorso 13 ottobre sono uscite intanto le motivazioni della condanna definitiva di Cosima e Sabrina all’ergastolo: la condanna avvenuta lo scorso 21 febbraio è stata decisa, senza alcuna riduzione di pena, «per la fredda pianificazione d’una strategia finalizzata, attraverso comportamenti spregiudicati, obliqui e fuorvianti, al conseguimento dell’impunità». empre secondo la Suprema Corte, fu proprio Sabrina a strumentalizzare i media ed a deviare le indagini, in modo freddo ed astuto, al fine di depistarle e dirigerle su strade fasulle. Nell’ambito delle motivazioni c’è spazio anche per Michele Misseri, il quale prima ammise le sue responsabilità, salvo poi ritrattare ed accusare moglie e figlia che lo avrebbero inizialmente “compulsato al silenzio” durante le fasi di ricerca della ragazzina, quindi costretto a dire che era stato lui ad uccidere la piccola Sarah Scazzi.
LO SFOGO DEL FRATELLO CLAUDIO
Dopo le motivazioni e in attesa delle novità avvenute nel nuove udienze, lo scorso venerdì a Quarto Grado è stato intervistato il fratello di Sarah Scazzi, Claudio che ha rilasciato importanti dichiarazioni a riguardo della situazione drammatica e ignobile che regnava all’interno della sua famiglia i mesi prima e dopo l’assassinio. «“Zia Cosima e Sabrina hanno deciso quello che c’era da fare. Per assurdo l’omicidio c’è stato, è stato fatto da loro, può avere mille dinamiche. Il momento successivo è stato lucido. Non riesco proprio a perdonarli. Anche per la fase secondaria. Mia sorella poteva essere salvata, non è stata salvata. Hanno pensato solo a loro. Non a lei», ha spiegato il ragazzo in diretta a Quarto Grado, il programma di Mediaset condotto da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero. Ora in tv torna il caso di Avetrana con le ultimissime dall’udienza dove era presente lo zio Michele.