Il dilemma, per chi questa cosa non la prende sul serio, si ripropone due volte l’anno: arriva l’ora legale, quindi il cambio d’orario prevede che le lancette si spostino avanti o indietro? Ovviamente la risposta esatta è la prima, ma non c’è bisogno che vi svegliate alle 2 di notte per aggiornare tutti gli orologi di casa, l’importante è che domattina non ve ne dimentichiate. Già, domattina. Come vi sveglierete? Storditi, rintronati? L’impatto dovrebbe essere alleggerito dal fatto che essendo domenica, molti di voi non lavoreranno, ma se siete preoccupati per il vostro bioritmo non disperate: questione di (pochi) giorni e tutto tornerà alla normalità. Chi lo dice? Gli esperti consultati da La Stampa. Lo stato di malessere generale dettato dall’insonnia e dallo sfasamento dei ritmi circadiani, coinvolgerà milioni di italiani e circa il 3% soffrirà per i prossimi 4 o 5 giorni. Una situazione inaccettabile, lamenteranno in molti. Forse sarebbe meglio far finta di nulla, ma a quel punto a pesare maggiormente sarebbe la strigliata del vostro capo per aver fatto tardi al lavoro. Meglio fare i conti con un po’ di mal di testa… (aggiornamento di Dario D’Angelo)
L’arrivo dell’ora legale metterà in ginocchio moltissimi italiani, ma a farne maggiormente le spese saranno i bambini. Il ciclo dormi-veglia dei più piccoli subisce infatti le influenze delle più piccole variazioni: esiste un antidoto? Secondo i pediatri, molti genitori non si ritroveranno solo più stanchi, a causa dell’ora di riposo in meno, ma anche per via degli effetti sui figli. Irritabilità e nervosismo coinvolgeranno quasi 230 mila bimbi del nostro Paese che hanno un’età inferiore ai 10 anni. il dottor Italo Farnetani, ordinario alla Libera Università Ludes di Malta, ha infatti sottolineato all’Adnkronos come il cambio dell’ora assumerà tutti gli effetti del jet lag per i più piccoli. Questi ultimi sono infatti altamente abitudinari, ma se da una parte lo stress dovrebbe ridimensionari in sette giorni circa, dall’altra occorre pensare ad una soluzione immediata. Sport e sole sono gli ingredienti perfetti per “scaricare le batterie” dei più piccoli, così come tutte le attività all’aria aperta. Complice la primavera, perché non approfittarne? [Aggiorrnamento a cura di Morgan K. Barraco]
L’ora legale 2017 sta per tornare. Tra la notte di sabato 25 e domenica 26 marzo, scatterà nuovamente con il termine del mese. Come e quando bisognerà spostare le lancette? In questo nuovo articolo online vi daremo tutte le informazioni necessarie sul cambio dell’ora. Lancette spostate in avanti oppure indietro? Le lancette dei nostri orologi così come delle nostre sveglie digitali, dovranno essere spostate una ora in avanti e quindi, dormiremo anche un’ora in meno. Per quale motivo esiste l’ora legale? L’obiettivo principale di questo cambio d’ora è da attribuire ad una volontà di risparmiare energia per un uso minore dell’elettricità. Il primo a lanciare questa idea fu Benjamin Franklin nel lontano 1784. L’inventore del parafulmine infatti, pubblicò la sua proposta direttamente sul quotidiano francese Journal de Paris. Le sue geniali quanto innovative idee però, non trovarono alcun riscontro utile e, dopo più di un secolo (1907), il costruttore inglese William Willett ripropose l’idea che fu invece accolta favorevolmente anche per le ristrettezze economiche provocate dalla Prima guerra mondiale. Nel 1916 quindi, la Camera dei Comuni di Londra aprì le porte al British Summer Time con lo spostamento delle lancette un’ora in avanti nel corso dell’intero periodo estivo. Successivamente, anche gli altri paesi attuarono l’idea del cambio d’ora anche se, i Paesi della fascia tropicale non l’adottano in quanto non risentono di problemi tali da dovere ricorrere ad un risparmio energetico. Tra le varie problematiche relative al cambio dell’ora, vi è la possibilità di infortuni sul lavoro, incidenti stradali, attacchi di cuore e cefalee ma, attualmente, gli studiosi non ne hanno ritrovato validi riferimenti scientifici. Per evitare perdite di attenzione e stanchezza, abbiate però cura di prestare attenzione all’alimentazione e quindi, mantenetevi leggeri la sera prima evitando anche di bere alcolici e prestando attenzione a cibi grassi e troppo conditi. Via libera invece a latte caldo e riso, pane e pasta, lattuga, radicchio rosso, aglio e formaggi freschi, uova bollite e frutta dolce.
Brutte notizie per gli amanti del sonno: l’ora legale sta per tornare! Sappiamo già che dormiremo un’ora in meno, dato che le lancette dell’orologio dovranno essere spostate in avanti. Il protocollo è stato ideato innanzitutto per risparmiare, data la differenza fra le ora di luce e quelle di buio fra i mesi invernali e autunnali e quelli della primavera e dell’estate. Ovviamente non si tratta di una misura a favore esclusivo dei privati, dato che più ore di luce implica meno dispendio energetico anche per fabbriche, industrie, esercizi commerciali e quant’altro, ma come quantificare il risparmio? Bisogna considerare innanzitutto che le ore di luce naturale andranno ad influire sulle fasce orarie di maggiori consumo. Secondo Terna, società distributrice nazionale, si risparmierebbero circa 55 milioni di kw/ora. Come sottolinea Quotidiano.net, il suddetto totale corrisponde al consumo medio di circa 200 mila famiglie in base annua. Al calcolo va aggiunto il costo per ogni kw, pari a circa 18 cent di euro nel caso di cliente medio di tipo domestico. In totale, quindi, la stima di risparmio per il solo 2017 consterebbe a 104 milioni di euro.
In fondo abbiamo tutti un’unica e universale malattia: odiamo l’ora legale. Ammettetelo, chi è contento di perdere un’ora di sonno e perdere la fedele presenza dell’ora solare? Appunto, nessuno. Ecco, i vari studi che ogni anno si ripetono sul “caso” ora legale dimostrano tutti una serie di “sintomi”, come fosse una vera malattia, per la nostra profonda e peculiare insofferenza al cambiamento dell’ora e alla perdita di una “decisiva” parte di sonno notturno. Nella notte tra oggi e domani il grande “passo” avverrà e questi sintomi che stiamo per vedere si ripercuoteranno sulla nostra vita quotidiana? Jet lag, alterazione del sonno, stanchezza, modificazione dell’appetito e poi ancora, sonnolenza durante il giorno, emicrania, riduzione dell’attenzione e vigilanza fino all’alterazione, quella spessissimo accade, dell’umore. Mica male come malanno questa ora legale: allora, siete pronti a combatterla? Avete studiato tutte le controffensive? E soprattutto, avete messo in guardia le vostre povere compagne/compagni sul vostro umore non proprio perfetto nei prossimi giorni? Bravi, e speriamo che il jet lag non si aggiunga ad un problema di sveglia il primo giorno lavorativo utile (per alcuni è purtroppo già domani!).
L’ora legale si sa come ogni anno scatena tutta la “negatività” repressa dell’italiano medio che per un’ora persa in una notte sarebbe pronto a prendere a male parole anche la propria madre. Scherzi a parte, il weekend che si apre con il cambio dell’ora da solare a legale rischia di mettere in serio pericolo i vostri viaggi in auto: il motivo? Pare che vi sia un aumento significativo di incidenti stradali il lunedì successivo al cambio e reinserimento dell’ora legale più odiata dagli italiani. Lo ha svelato in uno studio durato 21 anni (!) l’Università John Hopkins e di Stanford: in pratica, catalogando la prevalenza degli incidenti nel lunedì successivo al cambio d’ora, si è scoperto come la percentuale è drammaticamente maggiore rispetto ad un qualsiasi lunedì dell’anno. Si va da 83,5 incidenti di media ogni lunedì con ora legale e 78,2 invece nella normale media annuale: oltre agli incidenti automobilistici è stato identificato un incremento degli incidenti sul lavoro, il che non aumenta la vostra voglia di affrontare il prossimo lunedì, ce ne rendiamo conto. Tali risultati non si evidenziano nel passaggio all’ora solare, infatti, uno studio condotto dall’Università degli Studi di Bologna ha messo in evidenza che il passaggio all’ora legale ha effetti più intensi del passaggio all’ora solare; tranquilli però, sono casi che restano omologati in una rarità che sebbene abbia una valenza statistica rimane un avvenimento comunque fortuito.