Il caso di Garlasco tornato al centro dell’attenzione da circa un mese, in seguito all’iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Sempio, si compone di un nuovo tassello misterioso. Si tratta della bicicletta, elemento centrale nel corso delle indagini iniziali. Il mezzo, come ricorda UrbanPost.it, fu visto fuori dalla villa dei Poggi la mattina del delitto di Chiara da almeno due testimoni. Alberto Stasi era solito andare a trovare la fidanzata in auto, a differenza di Andrea Sempio che spesso si recava a trovare l’amico e fratello della vittima, Marco, in bicicletta. Importanti le parole della madre di Chiara Poggi che, come ricorda il settimanale Giallo, nel 2008 agli inquirenti commentava: “Non ho mai visto Alberto Stasi venire a casa mia in bicicletta”. A detta della donna, erano invece soliti raggiungere la villetta divenuta poi luogo del delitto i suoi cognati, la nipote e gli amici del figlio Marco, compreso evidentemente anche Sempio.
In attesa di nuove indiscrezioni importanti provenienti dall’inchiesta sul delitto di Garlasco bis e che vede coinvolto il neo indagato Andrea Sempio, emergono alcuni clamorosi retroscena sul nuovo protagonista del caso. A rivelarli è stato il settimanale Giallo, il quale nelle passate settimane ha sottolineato quella che sarebbe una delle passioni di Andrea Sempio, ora indagato come atto dovuto per il delitto di Chiara Poggi. Secondo il settimanale diretto da Andrea Biavardi, nell’agosto 2014 Sempio pubblicò su Facebook una foto visibile agli amici e che immortalava un coltello a serramanico che lo stesso giovane definì il suo “nuovo gioco”. Si tratta di un’arma che si usa nella disciplina Krav Maga da lui praticata. Ma a proposito di coltelli, in un’altra occasione fu sempre Sempio che sul suo social rese noto il desiderio di possedere un’altra arma importante. Si tratta in questo caso di un coltello tattico KA-BAR 2217 Big Brother descritto su internet come un “coltellaccio che definire enorme è poco. Incute timore solo a guardarlo”. Si tratta di un coltello per esperti, come rivela il settimanale.
Il delitto di Garlasco con l’inchiesta bis che si è aperta di recente con l’iscrizione nel registro degli indagati del nome di Andrea Sempio, ha preso inevitabilmente una nuova piega. Per giungere al nuovo indagato sono stati necessari otto pedinamenti e l’acquisizione del suo Dna attraverso una bottiglietta e un cucchiaino. Uno degli avvocati della difesa di Alberto Stasi, fidanzato di Chiara Poggi e condannato a 16 anni di carcere in via definitiva per il suo omicidio, ha voluto spiegare sul quotidiano Il Giorno, l’attività svolta. “Le indagini difensive svolte dalla società di investigazioni sono state attuate nel pieno rispetto della normativa”, ha chiarito l’avvocato Giada Bocellari. A sua detta, dunque, l’acquisizione di tutti i reperti utili a confrontare il Dna di Sempio con quello trovato sulle unghie della vittima, sarebbe stata compiuta nel pieno rispetto della privacy. “Stupisce molto, in ogni caso, che si discuta sulla modalità delle indagini compiute piuttosto che sul fatto che sia stato rinvenuto il Dna di un soggetto individuato sulle unghie di una ragazza di 26 anni barbaramente uccisa”, ha chiosato in merito il legale.
Nella lunga inchiesta sul delitto di Garlasco relativo all’uccisione di Chiara Poggi, furono notevoli le falle, emerse oggi con la nuova inchiesta portata avanti dalla Procura di Pavia. Il settimanale Giallo ha evidenziato tutti i dubbi ma soprattutto gli elementi in mano agli inquirenti e che nei mesi successivi all’omicidio della giovane 26enne non furono incomprensibilmente presi in esame. Molti di questi ruotano attorno alla figura del nuovo indagato, Andrea Sempio, contro il quale non ci sarebbero solo i dubbi della difesa di Alberto Stasi. Ancor prima di quanto emerso dal lavoro degli avvocati del giovane fidanzato della vittima, condannato a 16 anni in via definitiva per l’uccisione di Chiara Poggi, in realtà il nome di Andrea Sempio era già finito nell’indagine sul delitto di Garlasco. Oltre ad essere emerse le tre telefonate sospette ma che non portarono mai ad alcuna contestazione a carico del neo indagato, emergono altre stranezze, accuratamente riportate dal settimanale diretto da Andrea Biavardi. Il comportamento di Andrea Sempio, infatti, fu sin da subito segnalato come “anomalo” e da approfondire, sebbene ciò non sia mai accaduto nei nove anni di indagini e tre processi a carico di Alberto Stasi. A soli cinque mesi dopo la morte di Chiara Poggi, i carabinieri – e non la difesa di Stasi – segnalarono alcune anomalie mai di fatto approfondite. Oltre alle telefonate, finite oggi nel faldone della Procura di Pavia, sono emersi altri indizi contro Sempio. Il più importante e clamoroso – il quale ha contribuito alla inaspettata svolta – è rappresentato dal ritrovamento di quello che secondo la difesa di Alberto Stasi rappresenterebbe il Dna del 28enne amico del fratello della vittima e rinvenuto sulle unghie di Chiara Poggi. Sebbene Andrea Sempio abbia ammesso di non aver mai frequentato la povera vittima, una domanda appare oggi inevitabile: come mai il suo Dna sarebbe finito sul pollice di una mano e sull’indice dell’altra? Inoltre, il neo indagato pratica una dura disciplina di combattimento chiamata Krav Maga e sarebbe in possesso di coltelli. “E’ attratto dalla violenza o è solo una suggestione?”, si domanda Albina Perri tra le pagine di Giallo. La bicicletta, mezzo usato da Sempio per recarsi spesso dai Poggi, rappresenta un altro indizio contro di lui. La testimone Franca Bermani, la mattina del delitto di Garlasco ammise di averne vista una. Altri testimoni ammisero di aver visto una ragazza con i capelli a caschetto, la mattina in cui Chiara Poggi fu uccisa. Andrea Sempio, nel 2007 aveva capelli lunghi, proprio a caschetto: potrebbe essere stato scambiato per una ragazza? Infine, altro aspetto finora tralasciato sarebbe rappresentato dalle scarpe: anche il neo indagato calzerebbe 42, stesso numero dell’assassino di Chiara dal quale si è giunti tramite l’analisi delle impronte delle suole a pallini lasciate sul luogo del delitto. Un modello di scarpa che potrebbe essere appartenuto anche a Sempio, stando ad una foto esclusiva pubblicata dal settimanale e che immortala l’indagato con indosso una calzatura molto simile.