Il giorno 25 giugno di ogni anno, la Chiesa cattolica ricorda e festeggia la figura di San Guglielmo da Vercelli, anche conosciuto con il nome di San Guglielmo da Montevergine. Un uomo che nel corso della propria vita terrena ha avuto modo di dimostrare di essere dotato di grande fede nonché di supporto per i più bisognosi. Secondo le notizie storiche, San Guglielmo è nato in un giorno dell’anno 1085 nella cittadina di Vercelli nell’attuale territorio della Regione Piemonte in una famiglia benestante e nobile, molto attenta alla pratica della religione cattolica. Senza dubbio questo ha fatto in modo che nascesse in un lui una certa predisposizione nei confronti del Cristianesimo. Sin da quando era giovanissimo, San Guglielmo ebbe modo di dimostrare di voler indirizzare e consacrare la propria vita nei canoni indicati dal Signore tant’è che mise in atto un pellegrinaggio molto intenso sia sotto il profilo spirituale che fisico: infatti andò fino al Santuario di Santiago di Compostela a piedi osservando il digiuno per tutto il viaggio e soprattutto indossando delle catene pesantissime in ferro che naturalmente non gli permettevano di avere dei movimenti agevoli. Una volta rientrato a Vercelli dopo il pellegrinaggio non fece passare tantissimo tempo prima di progettarne uno nuovo ed in particolare rivolto verso la Terra Santa, in maniera tale da poter pregare nei luoghi che era stati di Gesù Cristo e nei quali si è compiuto il proprio destino terreno. San Guglielmo si mise in viaggio alla volta della Terra Santa discendendo tutta l’Italia fino ad arrivare sulle montagne che sovrastano la cittadina di Avellino, nell’attuale regione della Campania. Qui San Guglielmo decise di arrestare il proprio cammino ed in particolare decise anche di mettere in essere la propria opera. In queste zone disabitate San Guglielmo decise di condurre una vita da eremita fino a che dei discepoli non si unirono a lui dando inizio alla costruzione inizialmente di piccole celle dove potessero vivere e poi dando vita ad un vero e proprio monastero dedicato alla Vergine e di qui la scelta dello stesso San Guglielmo di chiamarlo di Montevergine. La nascita del Monastero rappresentò un forte richiamo per i fedeli della zona che si recavano lì per prendere parte a celebrazioni liturgiche. San Guglielmo tuttavia voleva portare avanti una vita completamente nella solitudine per cui lasciò Montevergine e si diresse verso la piana di Goleto, nei pressi del territorio di Sant’Angelo dei Lombardi ed ossia nell’attuale provincia di Avellino. Qui San Guglielmo fondò un nuovo monastero che venne poi popolato soprattutto da donne e che ben presto divenne una Abbazia. Negli anni seguenti, San Guglielmo fondò un ampio numero di monasteri nelle zone limitrofe arrivando anche nei territori dell’attuale Puglia anche se poi il punto di riferimento dove in pratica viveva continuava ad essere Goleto dove morì il 25 giugno 1142. Il suo corpo per quasi sette secoli è rimasto a Goleto, mentre dal 1807 è stato spostato nel Convento di Montevergine dove tutt’ora si trova.