Paola Rubbi è morta: lutto nel mondo del giornalismo. Lo storico volto del Tgr dell’Emilia-Romagna, è deceduta all’età di 83 anni. Nata a Bologna il 21 settembre del 1993, si laureò in Giurisprudenza con il massimo dei voti dopo gli studi classici. Prima di dedicarsi al giornalismo, a cui ha riservato gran parte della sua vita, esercitò la professione di avvocato e insegnò diritto, economia politica e scienza delle finanze all’istituto per ragionieri della scuola del “Sacro Cuore”, sempre a Bologna. Diventata giornalista professionista nel 1967, Paola Rubbi ha scritto per l’Avvenire d’Italia – divenuto poi Avvenire – come cronista, seguendo i lavori del Consiglio comunale di Bologna dal 1961 al dicembre 1979. Ha lavorato per la Rai con il ruolo di conduttrice sin dal 1979 del Tg regionale dell’Emilia Romagna.
Attiva nel campo sindacale, è stata presidente dell’Associazione stampa dell’Emilia-Romagna (Aser), riconfermandosi in carica per il quadriennio successivo. È stata anche membro della giunta nazionale Fnsi e del collegio dei probiviri per tre mandati, membro del Cda e del Collegio dei sindaci della Casagit, la Cassa di assistenza sanitaria integrativa dei giornalisti. Paola Rubbi è stata anche autrice e coautrice di libri e pubblicazioni su Bologna, la sua storia e il suo territorio. Dal 1968 al 1972 ha diretto l’ufficio stampa dell’Ente Autonomo Fiere di Bologna. Nella realizzazione dei servizi televisivi ha dedicato sempre particolare attenzione alle realtà appenniniche. Dal 1996, invece, ha diretto la rivista dell’Istituto nazionale Cavazza per i ciechi.
Tre anni fa Paola Rubbi ottenne il premio “Città di Porretta” dall’allora sindaco Gherardo Nesti: un riconoscimento del grande amore per l’Appennino, dove era facile incontrarla. Paola Rubbi, infatti, amava riposare a Varano di Granaglione, dove peraltro aveva una casa.