Quando ha trovato per casa il cellulare della moglie non ha resistito. Ce lo immaginiamo, l’imprenditore 50enne di Torino: eccola lì, la scatola nera della nostra vita. Quali sono i segreti inconfessabili di mia moglie? E chi è il “lui” che puntualmente le scrive? Il dubbio sarebbe pure legittimo, trattandosi di marito e moglie, ma dalla curiosità al reato il passo è breve, brevissimo, a portata di click. Perché il protagonista di questa storia, riportata da La Stampa, quando si rende conto che la moglie – peraltro una donna conosciuta in Piemonte con una carriera politica alle spalle chiusa per guai con la giustizia – lo tradisce, non ci vede più dalla gelosia e finisce vittima di una trappola perversa. Non è chiaro se speri di riconquistarla portando allo scoperto la relazione della donna o se invece sia accecato da semplice vendetta: fatto sta che l’uomo copia i messaggi affettuosi tra la moglie e l’amante, e che fa? Li invia alla moglie di lui: il genio è uscito dalla lampada.
OLTRE AL DANNO LA BEFFA
La reazione della moglie, scoperto l’inghippo, probabilmente non è quella che il marito si attende. Si finisce presto in tribunale, ma è il marito – ormai ex – a dover rispondere di violazione, soppressione e sottrazione di corrispondenza. Nel pentolone finiscono anche conversazioni scomode tra la donna e la cognata su WhatsApp, risalenti al periodo compreso tra gennaio e aprile 2014, che l’uomo decide di cancellare. Una vera e propria mania, che la donna – costituitasi parte civile – non ha intenzione di perdonargli. Cesare Carnevale Schianca, l’avvocato che difende il marito, a La Stampa ammette che la vicenda si porta dietro parecchi rancori: “È soltanto la coda penale di una causa di separazione che segue un altro legale e che tra i due va avanti da oltre un anno e mezzo. Mi auguro francamente che le parti in causa, alla fine, si mettano d’accordo”, dice. Per poi aggiungere:”Sono cose che accadono nel corso di cause di separazione, ma posso dire che il mio cliente si professa totalmente innocente. Anzi, per la verità ha querelato anche lui la moglie, anche se la causa è ancora pendente in tribunale“. Perché alla fine, nonostante la legge valuti come un reato la sottrazione di messaggi privati dal telefonino di un’altra persona, nonostante la vittoria della donna in tribunale sia quasi scontato, l’ex marito si sente già abbastanza cornuto per finire pure mazziato ed è pronto a tentarle tutte…