Si sono tenuti questo primo pomeriggio i funerali del bimbo, con massimo riserbo dato dalla famiglia che aveva richiesto prima del rito funebre rispetto e silenzio almeno per questa giornata di dolore. Il caso giudiziario e le indagini però proseguono, con la vicenda tristissima della morte di Francesco Bonifazi che giunge per il secondo giorno consecutivo ancora a Pomeriggio 5. Si parlerà del ritorno al lavoro del dottor Mecozzi (qui sotto tutte le specifiche che vi abbiamo riportato questa mattina), del possibile passato particolare dell’omeopata e delle fortissimi critiche che sorgono da alcune testimonianze secondo cui il dottore avrebbe obbligato alle famiglie e pazienti a non assumere antibiotici perché completamente dannosi alla salute. La Federazione Italiana Associazione e Medici Omeopati (Fiamo) ha lanciato un altro proclama contro il dottore Mecozzi, dichiarando che quell’omeopata avrebbero dovuto somministrare l’antibiotico, visto che prima di tutto un omeopata è un medico
«Il medico esperto in omeopatia è prima di tutto un medico, quindi utilizza nella cura del paziente lo strumento migliore per quella situazione patologica. Che l’otite catarrale acuta del bambino sia una patologia nella quale in prima battuta l’indicazione dell’antibiotico sia errata è una cosa condivisa nella letteratura medica da tantissimi anni. L’esperienza dei medici omeopati è che in questa prima fase della malattia il medicinale omeopatico ben indicato è in grado di risolvere l’infiammazione». (agg. di Niccolò Magnani)
Tra qualche minuti prenderanno il via i funerali del piccolo Francesco Bonifazi a Cagli, con presente tutta la famiglia e larga parte del paese che ha deciso di stringersi attorno ai genitori e agli amici del piccolo bimbo morto di otite dopo i noti problemi e scontri con il medico omeopata. Il feretro è arrivato alle ore 11 dall’ospedale dove il piccolo è purtroppo spirato due giorni fa, con la famiglia che ha seguito tutto l’iter fino alla Chiesa di Cagli dove a breve il parroco prenderà parola per l’inizio del rito funebre. Ai vari cronisti presenti, il nonno maniera garbata ma molto netta ha rivolto un appello, condiviso con tutta la famiglia Bonifazi.
«Come famiglia abbiamo il massimo rispetto del vostro lavoro, ma vi prego di evitare spettacolarizzazioni superflue perché in questo momento vorremmo il massimo rispetto per il nostro grande dolore», riporta il Resto del Carlino.Prima del funerale, sempre il nonno ha anche aggiunto, «se volete potrete entrare in chiesa, recitare le vostre preghiere ma foto e video siete pregati di farli fuori. In questi giorni siamo stati coinvolti in una spettacolarizzazione mediatica che avremmo voluto evitare e quindi vi prego di rispettare nel silenzio la nostra famiglia». (agg. di Niccolò Magnani)
Oggi alle ore 15.30 si terranno a Cagli (Pesaro) si terranno i funerali del piccolo Francesco Bonifazi, il bimbo morto per otite, nella Chiesa di San Pier Damiani. Intanto però, non si placano le polemiche fortissime contro il medico omeopata indagato, come i genitori, perché si pensa abbia ostacolato le normali cure osteggiando l’uso di antibiotici sul piccolo poi morto per encefalite in seguito ad una banale otite. Come riporta il Resto del Carlino, il dottor Massimiliano Mecozzi è tornato oggi al lavoro, cambiando telefono ovviamente visto che il vecchio numero è tenuto sotto controllo e sequestrato dagli inquirenti. «Ha inviato 3000 messaggi su WhatsApp ai suoi pazienti avvertendoli di avere un nuovo numero e cellulare», spiegano i colleghi de Il Resto del Carlino, che lo hanno anche chiamato ma lui ha risposta dicendo che se non si tratta di pazienti doveva mettere giù per ordine del suo avvocato.
Ai giornalisti ha parlato anche uno dei clienti-pazienti di Mecozzi, che lo difende a spada tratta: «Io non credo per niente alle accuse contro il dottor Mecozzi. Lui mi ha guarito, gli altri no. Avevo attacchi di panico e sono passati. Il medico di famiglia lo conosco ma non ci vado da non so quanti anni». (agg. di Niccolò Magnani)
Drammatica la morte del piccolo Francesco Bonifazi, il bambino di 7 anni morto in seguito ad un’otite. Si svolgeranno oggi i suoi funerali, a cui parteciperanno i compaesani di Cagli, paese in cui il bambino viveva con i genitori, e che ancora oggi non si capacitano di quanto sia potuto accadere. Sembra intanto che il medico omeopata incaricato di curare il bambino, il dottor Massimiliano Mecozzi, abbia cancellato il video che la madre di Francesco gli aveva inviato per mostrargli le condizioni – ormai gravissime – del piccolo. Immagini, sottolinea Il Resto del Carlino, in cui la donna chiedeva al medico se non fosse il caso di procedere con un ricovero del bambino e l’inefficacia dei preparati omeopatici. Il pm di Urbino incaricato delle indagini, Irene Lilliu, ha incaricato il consulente informatico Luca Russo di recuperare i dati cancellati, compresi i messaggi e le conversazioni avvenute fra i genitori di Francesco e Mecozzi. “Non so se il video sia stato davvero cancellato”, ha ribattuto di contro il difensore del medico, adducendo come possibile causa l’eventuale “peso” del filmato sulla memoria del cellulare di Mecozzi.
La vinceda di Francesco ha scatenato una polemica ancora più grande, che non punta solo il dito al medico curante del piccolo paziente, il dottor Massimiliano Mecozzi, ed i genitori della stessa vittima, ma anche medici tradizionali e omeopatici. “Acqua fresca”. Ha definito così il professor Silvio Garattini, direttore dell’istituto Mario Negri, i prodotti omeopatici. Una morte che si sarebbe potuta evitare, ha sottolineato il luminare a Quotidiano.net, dato che il bambino sarebbe di certo guarito con l’assunzione di normali antibiotici. “Se l’otite non viene adeguatamente affrontata, di per sé tende a spostarsi a livello cerebrale” e conseguente ascesso, lo stesso che ha colpito Francesco. Secondo Garattini inoltre i prodotti omeopatici non andrebbero utilizzati in alcun caso, dato che qualsiasi malattia, nonostante in partenza meno grave, potrebbe subire un decorso più importante. “I farmacisti dovrebbero rifiutarsi di vendere prodotti omeopatici”, ha aggiunto, “loro conoscono la chimica. […] Gli Ordini devono intervenire”.