Una famiglia santa quella che ha storicamente rappresentato l’unione di Vitale e Valeria con i figli Gervasio e Protasio, tutti santi e tutti martiri per la loro fede cattolica professata nella città di Milano e in Lombardia. Uccisi dal potere romano perché rappresentavano tutti una voce fuori dal coro all’epoca ed erano un simbolo di fede dentro ad un mondo che non accettava ancora la professione di una religione monoteista – e soprattuto la lunga fila di fedeli che venivano convertiti e affascinati dal racconto del Vangelo di Cristo. Una vita sicuramente drammatica anche per i due figli, venerati come grandi santi della tradizione milanese, i due gemelli Gervasio e Protasio che crebbero con la morte del padre Vitale e della madre Valeria, entrambi uccisi per loro fede. I due fratelli però venuti a conoscenza della morte dei genitori non pianificarono nessuna vendetta: decisero di vendere tutti i beni di famiglia per distribuire il ricavato ai poveri di Milano. Passarono poi dieci anni della loro vita a pregare, meditare e professare tutti i dettami della cristianità. Vennero poi anche loro denunciati e additati come eretici a redimere dal generale Anastaso: arrestati, torturati e umiliati, divennero partiti anche loro come i santi genitori. Una famiglia distrutta ma in realtà luce in un mondo che ancora non permetteva la semplice professione di fede: è soprattutto per questo che la Chiesa li ricorda e venera come grandi santi del passato ricordati tutt’oggi. (agg. di Niccolò Magnani)
Nella giornata odierna il mondo cristiano festeggia santa Valeria. Per quanto concerne la data di nascita di non si hanno delle informazioni troppo precise e le più attendibili collocano la sua venuta alla luce nel III secolo d.C. Certezza vi è su uno dei primi eventi salienti della sua vita, ovvero il suo essere data in sposa, ancora molto giovane, ad un uomo avviato alla carriera militare. Il nome del marito che le viene imposto, stando alle fonti, sarebbe stato Vitale e avrebbe trovato la morte nei dintorni della città emiliana di Ravenna. Dopo tale evento la giovane sposa decide di andare in cerca delle spoglie mortali del marito. Dopo averle trovate si ritrova a subire il rapimento di un gruppo di persone che ritengono il cristianesimo un qualcosa da combattere e che le ordinano di abiurare quella che è la sua fede per abbracciarne una di stampo pagano. La risposta di santa Valeria è decisa e il suo rifiuto le costa diverse torture, che però non scalfiscono la sua fede, ma anzi finiscono con il rafforzarla. Alla fine, a causa delle continue torture subite nel corso della sua prigionia, sopraggiunge la morte. Dopo molto tempo la Chiesa Cattolica ha deciso di santificarla e il giorno della sua ricorrenza cade, appunto, il 28 aprile. Anche il marito e i figli che questa coppia vissuta nei dettami del cristianesimo ha avuto, sono stati elevati al rango di santi dalla Chiesa Cattolica.
È figura molto importante per la città di Seregno, di cui è patrona. Per questo motivo, annualmente, in occasione della giornata del 26 aprile, viene ricordata nella città lombarda. L’evento più importante di questa giornata è senza dubbio la processione che si sviluppa per le vie della città, a cui fa seguito una messa nel corso della quale si ricorda come la santa decise di non abbandonare il Cristianesimo pur essendo conscia che ciò l’avrebbe portata, come poi effettivamente avvenne, alla morte. Tra i vari eventi collegati alla ricorrenza in questione si segnalano, sempre a Seregno, un luna park che viene costruito per l’occasione e un serie di iniziative di natura benefiche, oltre che una sagra la cui protagonista indiscussa è la tipica frittata locale.
Seregno è un centro urbano che si trova in Lombardia e precisamente in Brianza. Stando agli ultimi dati statistici ha poco meno di 50 mila abitanti e pur non essendo una delle città italiane più note a livello turistico ha comunque molto da offrire ad un turista di passaggio. Tra i luoghi da vedere vi è senza dubbio la Villa Odescalchi: questo edificio si trova nel centro della città ed è uno dei luoghi di ritrovo dei cittadini di questa realtà brianzola. Si può inoltre segnalare la Fontana del Mangiabambini, il cui particolare nome è legato ad una serie di leggende sulla sua creazione. Questo monumento è molto interessante perchè vi si può vedere chiaramente il Biscione, che va ricordato essere stato il simbolo dei Visconti, la famiglia che dominò su Milano nell’epoca delle Signorie. Infine non bisogna dimenticare le diverse chiese che è possibile vedere in questa città, tra cui ne vanno ricordate essenzialmente due: la prima è il Santuario di Santa Valeria e la seconda è la Chiesa di San Benedetto. Infine, se dovesse avanzare del tempo, merita di essere visitato il Parco 2 giugno, il polmone verde più importante della città.
Il 28 aprile oltre a santa Valeria si ricordano e commemorano altre importanti personalità per quanto riguarda il mondo cristiano. Tra i santi vanno sicuramente ricordati San Pietro Chanel e sant’Ursicino di Ravenna, mentre tra i beati meritano una citazione particolare Marie-Louise Trichet e Carino Pietro da Balsamo.