Tra le più grandi stragi che si registrano in queste ore di scavi post-terremoto in Messico purtroppo non dobbiamo segnalare il caso della scuola Enrique Rebsamen’ di Città del Messico. Il sisma ha provocato un crollo pressoché totale dove hanno trovato la morte 32 bambini e 4 adulti presenti durante la fortissima scossa di terremoto. La buona notizia è che circa in 15 sono riusciti ad essere estratti vivi dai soccorsi, ma almeno una ventina sarebbero ancora seppelliti sotto le macerie. Prosegue intanto l’emergenza elettricità nelle zone attigue a Città del Messico: sono praticamente al buio tutte le aree della Capitale, gli stati di Guerrero, Morelos, Puebla, Oaxaca, e Tlaxcala. Con una nota ufficiale invece l’ambasciatore italiano in Messico ha precisato che tra le vittime ufficiali, per ora, non ci sono italiani. (agg. di Niccolò Magnani)
SALVATAGGI E CANTI IN UN ASILO
Continuano senza sosta gli scavi dei soccorsi in Messico per provare a trovare ancora qualche persona viva e ferita sotto le macerie crollate letteralmente dopo il terremoto di inumane proporzioni: il conto dei morti per ora è fermo ufficialmente a 217 ma il bilancio potrebbe peggiorare nelle prossime ore. Una notizia finalmente positiva arriva da un asilo crollato vicino a Città del Messico: sono stati estratti vivi quattro bambini che si pensava fossero morti dopo il sisma. La popolazione messicana, nonostante le gravissime ferite in questa ultima settimana, non perde le speranze e si adopera senza sosta per salvare chiunque ne abbia bisogno. Gli aiuti internazionali sono partiti e il Messico in poco tempo diventa un cantiere di soccorsi a cielo aperto: qui sotto in questo video commovente gli operai e i volontari che stanno tirando fuori dalle macerie corpi vivi e morti cantano a squarciagola uno degli inni più famosi messicani, quel “Cielito Lindo” che esprime tutta la volontà di affidarsi al Cielo e operare per “pulire” il Messico dopo la gravissima tragedia subita.
Mexican volunteers singing Cielito Lindo while cleaning up the ruins. We will ALWAYS rise up, te amo???? #FuerzaMexico pic.twitter.com/EE8h8aCr0O
— PENTAGONFUCKER69 (@bionicyixing) 20 settembre 2017
IL MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO
È stato corretto al ribasso il bilancio dei morti dopo il terremoto di Messico: sono 217 e non 248, una leggera flessione che rappresenta l’unica “notizia” positiva nel mare di tragedia che ha colpito il Messico ancora una volta in queste ore. Il coordinatore nazionale della Protezione civile messicana, Luis Felipe Puente, ha aggiunto che delle 217 vittime, 86 si contano a Città del Messico, 71 nello Stato di Morelos, 43 in quello di Puebla, 12 nello Stato del Messico, 4 in quello di Guerrero e una in quello di Oaxaca. Da Piazza San Pietro intanto, dove era in corso l’udienza di Papa Francesco del mercoledì, è arrivato un messaggio e una preghiera per il popolo messicano colpito dal sisma: «qui tra voi ci sono molti messicani, il terremoto ha causato vittime e danni materiali. In questo momento voglio manifestare la mia vicinanza alla popolazione. Invoco la Vergine di Guadalupe e chiedo a Dio onnipotente di accogliere nel suo seno quelli che hanno perso la vita». (agg. di Niccolò Magnani)
CITTÀ DEL MESSICO È SEMIDISTRUTTA
È una tragedia impressionante quella avvenuta ieri sera in Messico poco dopo le ore 20 in Italia: il conto di morti dopo la notte di scavi fa rabbrividire e arriva a questa mattina a 248 vittime, di cui 26 bambini e tantissimi ancora dispersi intrappolati sotto le macerie di Città del Messico e delle città vicine alla Capitale. Nella capitale sono crollate decine di edifici, tra cui una scuola dove sono appunto sono morti quattro adulti e i 26 bambini: non si esclude purtroppo che vi siano altre vittime incalcolabili sotto le macerie delle altre strutture crollate dopo la scossa paurosa di M 7.1 Richter. Il sindaco di Città del Messico ha disposto lo stato d’emergenza nella capitale: «il 40% di Città del Messico è senza elettricità e la città è crollata a pezzi», spiega il presidente Enrique Pena Nieto nel messaggio alla nazione. «Questo sisma rappresenta una dura e dolorosa prova per il Paese»: a pochi giorni dalle altre 100 vittime per il terremoto con epicentro sul mare. (agg. di Niccolò Magnani)
BAMBINI INTRAPPOLATI IN UNA SCUOLA
Con il passare delle ore, iniziano ad arrivare notizie dettagliate sulle vittime e sui danni che la nuova, terribile scossa di terremoto che ha sconvolto il Messico nella giornata di martedì 19 settembre ha provocato. Il terremoto, di magnitudo 7.1 della scala Richter, è stato registrato a 12 chilometri a sudest di Axochiapan, nello stato di Morelos, circa 160 chilometri da Città del Messico. Si parla già di 42 persone che hanno perso la vita nello Stato di Morelos, mentre una delle primissime notizie relative alle vittime è stata registrata riguardo 5 persone che hanno perso la vita a Puebla, in una scuola. Si tratterebbe però di adulti e non di ragazzi, che all’interno degli edifici scolastici non sono stati comunque risparmiati dalla furia del sisma. A Città del Messico infatti la protezione civile dello Stato starebbe lavorando febbrilmente per riuscire a tirare fuori dalle macerie alcuni bambini rimasti sepolti sotto il crollo di una scuola. Si tratterebbe dell’istituto Enrique Rebsamen, che si trova nella zona di Coyoacan nella Capitale, e dell’edificio non sarebbe rimasto nulla. Solamente uno dei bambini all’interno della scuola sarebbe stato per ora tratto in salvo. Nel quartiere Presidente Edjidales, sempre a Città del Messico, ci sarebbero invece degli operai intrappolati in un’officina. (agg. di Fabio Belli)
5 MORTI IN UNA SCUOLA A PUEBLA
Inquietante la ricorrenza che ha visto il Messico di nuovo colpito da un potentissimo terremoto esattamente a trentadue anni dalla scossa del 19 settembre 1985. La scossa si è avvertita nella giornata di martedì 19 settembre 2017 alle ore 13.14 locale, ed arriva sempre al culmine di uno sciame sismico che si è fatto sentire 12 giorni fa con la potentissima scossa di magnitudo 8.2, con 98 morti in tutto il paese. La magnitudo della scossa odierna è stata corretta da 7.4 a 7.1, si tratta comunque di un terremoto fortissimo, riguardo al quale si stanno moltiplicando le testimonianze video, con edifici altissimi che oscillano paurosamente durante il sisma. E iniziano a moltiplicarsi le notizie che purtroppo riguardano le vittime del nuovo terremoto: nello stato di Puebla sarebbero ben cinque le persone, non si sa se ragazzi o anche adulti, decedute a causa del crollo di una scuola, col bilancio dei danni e delle vittime che va aggiornandosi di ora in ora. (agg. di Fabio Belli)
SCOSSA A 50 CHILOMETRI DI PROFONDITA’
Torna la paura in Messico, dove è stata avvertita una fortissima scossa di terremoto. La prima rilevazione della magnitudo indica una scossa di 7.4. Migliaia di abitanti a Città del Messico si sono riversati in strada in preda al panico. I video che stanno circolando sui social descrivono un evento a dir poco spaventoso: gli edifici oscillano, si intravedono crolli, gente che si fa il segno nella croce affidandosi a Dio in questi momenti terrificanti e disperati. Al momento non si può ancora stabilire l’entità dei danni, né se ci sono state vittime, ma c’è una drammatica coincidenza: il 19 settembre del 1985 si verificò in Messico uno dei terremoti più disastrosi del Novecento. Il terremoto è stato registrato a una profondità di 50 chilometri, a 8 chilometri a sudest della città di Atencingo, nello stato messicano di Puebla, nella parte centro-orientale del paese, a 100 chilometri da Città del Messico. Il 7 settembre scorso il Messico era stato colpito da un forte terremoto di magnitudo 8.1, registrato al largo delle coste messicane. Il sisma provocò almeno 98 vittime.
POTENTE SCOSSA COME NEL 19 SETTEMBRE DEL 1985
All’epoca morirono migliaia di persone, soprattutto nella capitale, dove crollano centinaia di edifici. La scossa fu di magnitudo 8.0, un’intensità molto simile a quella che è stata registrata oggi. Gli effetti di quel terremoto furono disastrosi, anche a 350 chilometri di distanza dall’epicentro, anche in quell’occasione Città del Messico. L’area della costa Pacifica riportò danni gravissimi, ma non la stessa devastazione che interessò invece la capitale, dove la scossa fu lunga e devastante. La città sprofondò nel caos, il terremoto provocò anche tantissimi incendi e il bilancio dei morti non venne mai accertato, restando tra le 4mila e le 10mila vittime. Nella memoria dei messicani quest’esperienza è rimasta scolpita al punto tale che oggi sono state effettuate delle esercitazioni. Dopo qualche ora la terribile scossa per quella che può essere definita una tragica coincidenza.
Temblor en México hace unos minutos muy fuerte espero todos bien. Edificios se desplomaron!! ?????? @lopezdoriga @eltlacuache40 pic.twitter.com/jWmMz6h6IG
— BARRO (@Barro_oficial) 19 settembre 2017
En el piso 38 en pleno Reforma. pic.twitter.com/zuCIke0kc9
— Gustavo Serrano ?? (@gooz25) 19 settembre 2017