Il vertice fra il presidente americano Barack Obama e il Papa è destinato a influenzare «potentemente» il prossimo confronto alla Camera sulla mozione che chiede al governo italiano di farsi promotore all’Onu di una moratoria sull’aborto, così come fece sulla pena di morte. Ne è convinto il presidente dell’Udc, Rocco Buttiglione, firmatario della mozione.
«Per dirla in termini riassuntivi: il Papa e Obama si dicono distanti su quello che c’è da fare sull’aborto negli Usa, perché uno è pro life e l’altro è pro choice. Nel mondo però – aggiunge Buttiglione – ci sono condizioni in cui l’aborto è una scelta obbligata, contro le donne e i bambini. Paesi in cui l’aborto è obbligatorio dopo il primo figlio. Sono circa un quarto dell’umanità. Ci sono Paesi in cui sono gli Stati a essere comprati, perché la concessione di aiuti economici è condizionata da leggi sul controllo demografico».
«Abbiamo situazioni – prosegue Buttiglione – in cui l’aborto è vissuto come contraccezione. Sentito questo, credo che il Papa e Obama si sono trovati d’accordo. E questo finisce per orientare anche le scelte delle Nazioni Unite. È una mozione in difesa di donne e bambini mettendo fra parentesi il conflitto fra diritto alla vita e libertà di coscienza e il diritto alla scelta. Penso che su questo si possa trovare un ampio schieramento. Tutti quelli che difendono la 194 – conclude Buttiglione – non possono non essere contro l’aborto obbligatorio. L’essere tutti assieme su questa mozione, e trovare un minimo comune denominatore etico, sarebbe una cosa importante per impostare una battaglia mondiale per difendere il diritto della donna e il diritto alla vita del bambino».